La Voce della Russia La sicurezza nucleare e i giochi ucraini I terroristi possono assestare un colpo al “cuore finanziario” di una delle megalopoli occidentali. Tale è la leggenda delle esercitazioni militari che giorni fa hanno avuto luogo all’Aia. I leader mondiali, partecipanti al vertice sulla sicurezza nucleare, dovevano scegliere una singola decisione nell’arco di alcuni minuti. Lo scenario delle esercitazioni non è poi tanto lontano dalla realtà, considerato il caso che regna in una delle ex potenze nucleari nel pieno centro dell’Europa. Il video presentato ai partecipanti al vertice dell’Aia, ha fatto su di loro una grande impressione. Avevano a disposizione solo alcuni minuti per reagire, dare una risposta alla minaccia, tentare di prevenire un atto terroristico, salvare le vite umane. La descrizione è del quotidiano italiano La Repubblica. Come presunti bersagli dei terroristi è stata scelta la City di Londra, nonché Wall-Street e la Borsa di Milano. Può essere usata una cosiddetta “bomba sporca” in qualsiasi momento. I leader dovevano fare una scelta tra quattro risposte. La maggioranza di loro hanno deciso di informare la popolazione sul pericolo e di richiedere assistenza ai partner. La minaccia è ipotetica ma è legittimo chiedersi se un simile scenario sia veramente lontano dalla realtà? Gli avvenimenti degli ultimi mesi in Ucraina inducono il dubbio al riguardo. Ancora fino a poco tempo fa il Paese era una potenza nucleare, anzi mantiene il potenziale nucleare industriale. Stando ai dati riferiti al 2006, in Ucraina funzionavano 15 impianti nucleari in 4 centrali elettronucleari, senza contare gli impianti disattivati a Chernobyl. Oggi nel Paese c’è un’anarchia. Le attuali autorità ucraine, per quanto possano essere bizzarre, da sole, sicuramente, non faranno esplodere nulla. Ma il Governo e la Rada stanno controllando ben poco, maggiore potere è concentrato nelle mani del Settore di destra e di altri radicali. Chi può garantire che i materiali per la fabbricazione di una “bomba sporca” non possono finire nelle mani dei terroristi? Le opinioni degli esperti al riguardo divergono. I ben noti curatori della rivolta ucraina difficilmente vorranno che l’Europa sia coperta da una nube radioattiva: quello della propria sicurezza è un problema prioritario per loro!,- ritiene Vladimir Averchev, membro del Consiglio per la Politica Estera e di Difesa (SVOP): Nonostante il mio atteggiamento scettico verso queste autorità, nonostante la loro impotenza, è assolutamente da escludere che sono in grado di fare qualcosa di simile. Sono convinto che gli europei e gli americani stanno lavorando con impegno con loro in questo senso. Entrambi non permetteranno loro di fare un solo passo in questa direzione. La sicurezza dei siti nucleari è oggetto di rigoroso controllo anche da parte delle organizzazioni internazionali. Qualunque incidente avvenga, la responsabilità ne ricade su uno Stato che li ospitano, - concorda con il precedente oratore il caporedattore dell’edizione “Sull’atomo” Oleg Dvoinikov, ed aggiunge che il problema della sicurezza dei siti nucleari è al primo posto. È chiaro che uno Stato che abbia ammesso la fuga di materiali nucleari dai suoi siti, ne dovrà rispondere, senza remissione, davanti a tutto il mondo. Ma a questo scopo occorre che lo Stato esista non nominalmente, ma sotto forma di potere reale. Al microfono Alexandr Mikhailov, collega di Averchev nell’ambito del Consiglio per la Politica Estera e di Difesa: La base della sicurezza di qualsiasi sito strategico è il supporto relativo al controspionaggio e non la sua difesa fisica. In questo senso ci sono dei grossi problemi poiché il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina, nella sua attuale composizione, rappresenta una struttura semidisgregata. La situazione nell’Ucraina di oggi è assolutamente destabilizzata, non vi sono efficaci organi di potere e di amministrazione, né un efficace sistema di sicurezza. Insomma, la cosiddetta comunità internazionale che sta patrocinando le attuali autorità ucraine, sta giocando con il fuoco.
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