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2014-06-12

Vietare gli OGM a livello nazionale: accordo o trappola?

I ministri dell’ambiente dell'UE hanno votato oggi l’accordo politico che darà ai Paesi membri il diritto di vietare gli OGM sui territori nazionali… ma più che un accordo, rischia di tramutarsi in un vero tranello!

Il testo della cosiddetta “ri-nazionalizzazione” degli OGM infatti, presentato dalla presidenza greca, presenta ancora molte lacune che potrebbero non dare ai Paesi membri la sufficiente forza legale per vietare la coltivazione di OGM.

Il disegno di legge al vaglio dei Ministri non solo darebbe alle aziende biotech un ruolo formale nel processo per vietare gli OGM, ma impedisce agli Stati Membri di usare motivazioni connesse ai rischi per la salute e l’ambiente derivanti da OGM.

In ogni caso, il testo approvato oggi al Consiglio Ambiente dovrà tornare al Parlamento europeo per la seconda lettura: per questo chiediamo agli europarlamentari di rafforzare la legge in modo da garantire agli Stati contrari alla coltivazione di OGM di poterla effettivamente vietare sul proprio suolo!

In questo contesto, il semestre della Presidenza italiana del Consiglio UE, che inizierà a luglio, deve essere l’occasione per affermare un ruolo da protagonista del nostro Paese per salvaguardare agricoltura, ambiente ed economia italiana dai pericoli degli OGM.

Sempre oggi, il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del Lazio dello scorso 24 aprile che vieta le semine di mais OGM in Italia, rigettando l’istanza di sospensiva chiesta da un agricoltore friulano.

La conclusione per noi è semplice, l’Italia è e deve rimanere OGM-FREE!

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