Fonti: Aydinlik Daily
Erdogan getta la maschera e rivela il suo doppio gioco Traduzione di Luciano Lago
Con le ultime dichiarazioni rilasciate dal primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, alla CNN, si è scoperto chiaramente il doppio gioco del governo turco che, da una lato afferma di voler combattere il terrorismo dello Stato Islamico (ISIL), mentre dall’altro ha fornito armamenti e facilitazione logistiche (transito in Siria dalla frontiera turca) ai terroristi con l’obiettivo di rovesciare il governo di Bashar al-Assad in Siria. Adesso i turchi lo dicono chiare lettere: “attaccheremo il terroristi dell’ISIL a condizione che gli Stati Uniti ed i loro alleati decidano di attaccare gli obiettivi dell’esercito siriano per rovesciare il regime di Assad”. Probabile una dichiarazione concordata con Washington che, il doppio gioco di armare i terroristi e poi gridare al pericolo dello Stato Islamico, lo sta attuando da molto tempo in Siria. Si avvicina quindi sempre di più la possibilità di un conflitto allargato che coinvolge l’Iran (stretto alleato della Siria) e la stessa Russia che dispone della base navale di Tartus in Siria ed ha dichiarato che difenderà la Siria da una eventuale aggressione occidentale. Nelle sue dichiarazioni, il ministro turco Ahmet Davutoglu, ha affermato che il suo paese potrebbe inviare forze militari in Siria per combattere il gruppo terrorista dell’ISIS (Daesh in arabo) “soltanto se gli USA ed i suoi alleati terranno come obiettivo quello di rovesciare il governo del presidente siriano, Bashar al- Assad”. Nell’intervista rilasciata alla catena CNN, il premier turco ha manifestato che Ankara prenderà tutte le misure necessarie a questo scopo se la strategia statunitense include anche di attaccare Al-Assad, presidente della Siria. In occasione di questa intervista il ministro turco ha anche accusato Assad di avere commesso” grandi crimini” contro il popolo siriano e che il governo di Ankara è stato l’unico a prendere “misure appropriate” contro il governo siriano, così come contro i terroristi dell’ISIS. Le “misure appropriate” di cui parla il turco sono naturalmente quelle di aver fornito armi ed esplosivo ai terroristi anti Assad che ultimamente hanno piazzato una doppia autobomba davanti ad una scuola di Homs, una città siriana, ed hanno provocato la morte di 41 bambini che uscivano da scuola e 6 dei loro genitori. Secondo il ministro turco, non sono sufficienti i bombardamenti della denominata coalizione antiterrorista sotto il comando USA in Siria ed in Iraq, visto che, se anche l’ISIS se ne andasse, arriverebbe un’altra organizzazione terrorista a sostituirla. Inoltre Davutoglu ha mostrato disponibilità di Ankara ad aiutare i curdi della città di frontiera di Kobani minacciata dall’ISIS da metà del mese di Settembre. Qualche giorno fa il giornale turco Hurriyet ha rivelato che il governo di Ankara ha manifestato il suo appoggio militare ai curdi per evitare la caduta della città di Kobani nelle mani del Daesh, a condizione che i curdi esprimano formalmente la loro opposizione al governo siriano a cui fino ad ora avevano dato appoggio. Negli anni scorsi la Turchia era stata denunciata da parte di varai paesi, fra questi l’Iraq e la Siria, per il suo appoggio fornito ai gruppi terroristi con grandi quantità fornite a questi di munizioni e di mitragliatrici pesanti. Il giornale turco Aydinlik ha rivelato che, qualche giorno fa, il governo turco ha agevolato il gruppo ISIS concedendo a questo l’apertura di un consolato del gruppo terrorista ad Ankara, dove l’organizzazione terroristica ha iniziato ad emettere visti a coloro che vogliano unirsi ai terroristi in Iraq e Siria. Allo stesso modo, un’altra informativa pubblicata a fine Settembre dalla televisione tedesca ARD, ha dimostrato che l’ISIS recluta volontari per le sue file di terroristi in Siria ed in Iraq, per mezzo di un ufficio collegato nella città turca di Istambul. Considerando che, nella grande coalizione contro lo Stato Islamico, gli Stati Uniti hanno arruolato, oltre alla Turchia, anche paesi come Arabia Saudita e Qatar, che sono quelli che da molto tempo hanno direttamente sostenuto ed ispirato i gruppi terroristi dello Stato Islamico in Siria ed in Iraq, si può dire che gli americani hanno arruolato gli “avvoltoi ” per sbranare le nazioni arabe vittime del terrorismo jihadista. Le popolazioni siriane, curde, irachene, sapranno a chi porgere i loro “ringraziamenti” per il calvario a cui sono sottoposte.
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