http://www.lastampa.it
13/11/2014

Da Lo Porto a Dall’Oglio, gli italiani rapiti nel mondo

Chi sono i connazionali di cui si sono perse le tracce

Con la liberazione del tecnico emiliano Marco Vallisa, restano tre gli italiani sequestrati in varie zone del mondo: sono Giovanni Lo Porto, Padre Dall’Oglio e Gianluca Salviato. Di loro si sono perse le tracce da tempo.  

Giovanni Lo Porto  

Da oltre due anni non si hanno notizie del cooperante Giovanni Lo Porto, 38 anni, palermitano, fu sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012, insieme a un collega tedesco, a Qasim Bela, nella provincia del Punjab, dove lavorava per la ong tedesca Welt HungerHilfe (Aiuto alla fame nel mondo) alla ricostruzione dell’area messa in ginocchio dalle inondazioni del 2011.  

Padre Paolo Dall’Oglio  

Nel luglio dello scorso anno è scomparso in Siria padre Paolo Dall’Oglio, 59 anni, gesuita romano che per trent’anni, e fino alla sua espulsione nell’estate 2012, ha vissuto e lavorato nel suo Paese d’adozione in nome del dialogo islamo-cristiano. Tempo addietro era stata diffusa l’ennesima notizia, non confermata, che padre dall’Oglio era stato ucciso dai miliziani qaedisti. Attivisti locali hanno poi smentito, affermando che `Abuna Paolo´ è prigioniero ma ancora vivo.

Gianluca Salviato  

Il 22 marzo scorso si sono perse le tracce in Libia del tecnico Gianluca Salviato, 48 anni, originario della provincia di Venezia, impiegato da alcuni anni per la Ravanelli di Venzone (Udine), società che opera nel settore della costruzioni. L’uomo è stato rapito nella Cirenaica e c’è apprensione per la sua sorte in quanto soffre di diabete e ha bisogno dell’insulina.

top