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Gli Emirati bombardano le milizie ribelli a Tripoli
Secondo due funzionari del governo degli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti hanno effettuato almeno due bombardamenti in Libia contro le milizie che controllano diversi centri del paese e che hanno preso l’aeroporto di Tripoli. I due funzionari, scrive il New York Times, hanno detto che i raid sono sono avvenuti senza aver prima consultato Washington. La prima azione sarebbe avvenuta una settimana fa su Tripoli e la seconda il 23 agosto a sud della capitale, forse per impedire ai ribelli di conquistare l’aeroporto. Gli Emirati Arabi Uniti avrebbero fornito gli aerei, i rifornimenti e gli equipaggi mentre l’Egitto avrebbe messo a disposizione le basi di partenza. Il Cairo, però, dove oggi si è svolto un vertice per affrontare la questione, ha smentito l’articolo del quotidiano di New York, secondo cui i due raid sarebbero i più importanti e rischiosi condotti dall’inizio delle primavere arabe. I due funzionari hanno poi confermato le loro affermazioni sia all’Agence France-Presse sia al Guardian. In un comunicato congiunto, Washington, Parigi, Berlino, Roma e Londra hanno dichiarato che “le interferenze esterne in Libia accentuano le attuali divisioni e mettono a rischio la transizione democratica del paese”. I raid non sono comunque riusciti a impedire che la milizia conquistasse l’aeroporto, costringendo il governo a fuggire verso la città orientale di Tobruk.
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