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13.10.2014

Il Rabbino Dov Lior giustifica l’uccisione dei civili palestinesi invocando la Torah
di Stefano Consiglio

Il Rabbino israeliano Dov Lior, capo del Consiglio dei Rabbini per la Giudea e la Samaria, ha recentemente invocato l'eliminazione della popolazione araba dai territori occupati della Cisgiordania. Una rivendicazione che non ha nulla di nuovo considerando che per anni estremisti israeliani hanno rivendicato il territorio storico della Palestina come prerogativa della sola popolazione ebraica. Ciò che maggiormente ha scioccato l'opinione pubblica è che gli attacchi sferrati da Israele contro Gaza, e la conseguente uccisione di oltre 2100 civili, sono stati giustificati dal Rabbino invocando la Torah, cioè i primi cinque libri della bibbia.

"La Torah ci guida durante tutta la nostra vita, pubblica e privata, fornendoci anche delle indicazioni su come comportarci in tempo di guerra. Durante un conflitto il popolo attaccato ha il diritto di infliggere al nemico ogni punizione che ritiene opportuna, compresa la ritorsione nei confronti della popolazione [civile]. Interrompere la fornitura di viveri e energia elettrica sono tutte azioni che possono essere intraprese dal ministro della Difesa che può anche decidere di spazzare via il nemico". Dopo questa "lezione" sulle regole dello ius in bellum, Dov Lior concentra la propria attenzione sul caso di Gaza affermando che: "il Governo israeliano ha tutto il diritto di autorizzare la completa distruzione di Gaza, così da proteggere il nostro popolo che per lungo tempo ha sofferto a causa degli attacchi dei suoi nemici". "Ogni discorso intorno a questioni di carattere umanitario" tuona il rabbino "passano in secondo piano quando si tratta di proteggere i nostri fratelli e garantire la sicurezza del nostro paese".

Le dichiarazioni rilasciate dal Rabbino sembrano ignorare completamente l'esistenza di altre norme che vincolano uno Stato nel momento in cui prende parte ad un conflitto, internazionale o interno, oltre a quelle della Torah. La protezione delle persone civili in tempo di guerra, in particolare, è garantita dalla Quarta Convenzione di Ginevra, ratificata da Israele nel 1951 insieme alle tre precedenti Convenzioni. Se ciò non bastasse la protezione della popolazione civile è considerata, ad oggi, una norma di diritto internazionale generale a prescindere dalla sua codificazione all'interno della Convenzione di Ginevra.

Queste "sottigliezze giuridiche" devono essere sfuggite a Dov Lior, che ha alle spalle una grande esperienza nell'incitamento all'odio raziale e legami più o meno evidenti con diverse organizzazioni estremiste operanti nello Stato di Israele. Tra i vari messaggi lanciati nel tentativo di promuovere la sua ideologia, basata sulla supremazia del popolo ebraico, vi è quello di non consentire alle donne israeliane di avere figli con uomini non-ebrei in quanto i loro geni contaminerebbero la purezza del popolo ebraico". Un messaggio allarmante che somiglia, per molti versi, a quello diffuso da Adolf Hilter al momento dell'adozione delle leggi razziali in cui il Reichstag affermava la: "ferma convinzione che la purezza del sangue tedesco sia essenziale per la futura esistenza del popolo tedesco e che pertanto i matrimoni e le relazioni sessuali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco sono proibiti". La miopia e la totale assenza di una base scientifica di un simile messaggio non sembrano essere minimamente considerate da Lior il quale, incredibilmente, promuove la stessa politica che ha colpito così duramente il suo popolo nella prima metà del 1900.

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