http://www.timesofisrael.com Riservisti di un’unità di intelligence di elite, si rifiutano di 'operare contro i palestinesi' I membri dell'Unità 8-200 dicono che le informazioni vengono utilizzate per esercitare il controllo su civili innocenti nella West Bank Trenta-tre soldati riservisti e 10 ufficiali della riserva, appartenenti all’altamente considerata unità di intelligence 8-200 dell’IDF, Venerdì hanno publicato una lettera aperta per esprimere il loro rifiuto di prendere parte a qualsiasi azione volta a "danneggiare la popolazione palestinese" in Cisgiordania. Nella lettera, le cui copie sono state inviate al Primo Ministro Benjamin Netanyahu, al capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane, Benny Gantz, e al capo dei servizi segreti militari, i riservisti hanno dichiarato che le loro coscienze non possono più permettersi di contribuire alla raccolta di informazioni sulla società palestinese, lo ha riferito la radio dell'esercito. La comunicazione ha sottolineato che, a giudizio dei riservisti, tali informazioni sono state spesso utilizzate deliberatamente come strumento per esercitare il controllo su innocenti civili palestinesi e per mettere gli abitanti della Cisgiordania l’uno contro l'altro. I riservisti hanno aggiunto che i metodi di questa unità di raccolta di informazioni hanno ingiustamente invaso la privacy dei civili palestinesi. Nella lettera si legge: "La popolazione palestinese, che è sotto il dominio militare, è completamente esposta agli sforzi di spionaggio e sorveglianza dell’intelligence israeliana … L'intelligenza che riunisce le informazioni, nuoce a persone innocenti, e viene utilizzata al fine di perseguitare politicamente i palestinesi e come mezzo per creare divisioni nella società palestinese mobilitando collaboratori e dirigendo la società palestinese contro se stessa … Non siamo in grado, moralmente, di servire in un tale sistema che danneggia i diritti di milioni di persone" conclude la lettera. I firmatari, tuttavia, sottolineano che avrebbero continuato a partecipare alle operazioni per raccogliere informazioni riguardanti stati nemici. "Comprendiamo la necessità di difendere noi stessi, e l'intelligence è, per definizione, qualcosa di sporco, e rispetto ad altri paesi è davvero legittima difesa. Ma con i palestinesi, l'obiettivo principale è quello di mantenere il regime militare in Cisgiordania" uno dei riservisti ha detto alla rivista Siha Mekomit. "Diciamo questo non perché abbiamo letto alcuni giornali o blog, ma perché questo è quello che abbiamo dovuto fare in linea con il nostro dovere." L’unità 8-200 è il corpo di intelligence principale in campo militare ed è la più grande unità dell’IDF. L'unità è responsabile della raccolta di tutti i segnali di intelligence dell'esercito, comprese le chiamate telefoniche, messaggi di testo ed e-mail. L'IDF, da parte sua, ha detto che una particolare attenzione è stata posta sulle operazioni dell'unità, al fine di assicurare che i civili in Cisgiordania siano stati disturbati solo nella misura in cui era assolutamente necessario per proteggere la popolazione israeliana. "L’unità 8-200 è dedicata alla raccolta di intelligence che consente alle forze di sicurezza israeliane di svolgere la loro missione, che è quella di difendere i civili israeliani", ha detto un portavoce dell'IDF al Times of Israel. "Coloro che servono nell’unità subiscono un processo di screening approfondito e un intenso allenamento che è ineguagliato da qualsiasi altra agenzie di intelligence in tutto il mondo. Durante la formazione, un accento particolare viene posto sulla moralità, l'etica, e la corretta procedura. Soldati e ufficiali dell’unità agiscono in base alla loro formazione e rimangono sotto la stretta sorveglianza di ufficiali di alto rango." Il portavoce ha aggiunto che l'IDF non ha avuto notizie che, le violazioni indicate nella lettera, abbiano mai avuto luogo, il fatto che i riservisti abbiano presentato le loro lamentele al pubblico prima di passare dai funzionari militari suggerisce che erano politicamente motivate. "Rivolgersi immediatamente alla stampa anziché ai loro funzionari o autorità competenti è sospettoso e solleva dubbi circa la serietà delle rivendicazioni", ha detto il portavoce dei riservisti. "Per quanto riguarda le pretese di danni causati ai civili, l'IDF mantiene un processo rigoroso che tiene conto della presenza civile prima di autorizzare attacchi contro obiettivi." http://www.timesofisrael.com Reservists from top intel unit refuse to ‘operate against Palestinians’ Members of Unit 8200 say information was used to exert control over innocent civilians in West Bank Thirty-three reserve soldiers and 10 reserve officers from the IDF’s highly regarded 8200 intelligence unit issued a public letter Friday expressing their refusal to take part in any action designed to “harm the Palestinian population” in the West Bank. In the letter, copies of which were sent to to Prime Minister Benjamin Netanyahu, Israel Defense Forces’ Chief of Staff Benny Gantz, and the head of Military Intelligence, the reservists stated that their consciences would no longer allow them to contribute to the gathering of information on Palestinian society, Army Radio reported. The communication stressed that, in the opinion of the reservists, such information was oftentimes used deliberately as a tool to exert control over innocent Palestinian civilians and to turn the residents of the West Bank against each other. The reservists added that the unit’s methods of information gathering unjustly invaded the privacy of Palestinian civilians. “The Palestinian population, which is under military rule, is completely exposed to the espionage and surveillance efforts of Israeli intelligence,” the letter read. “The intelligence [that was] gathered, hurts innocent people, and was used in order to politically persecute [Palestinians], and as a means to create division in Palestinian society by mobilizing collaborators and directing the Palestinian society against itself. “We are unable, morally, to serve in such a system which harms the rights of millions of people,” the letter concluded. The signatories, however, stressed that they would continue to take part in operations to gather information regarding enemy states. “We understand the need to defend ourselves, and intelligence is by definition something dirty, and compared to other countries it really is self-defense. But with the Palestinians, the main objective is to maintain the military rule in the West Bank,” one of the reservists told Siha Mekomit magazine. “We say this not because we read some newspapers or blogs, but because that is what we had to do in the line of duty.” Unit 8200 is the main intelligence body in the military and is the largest unit in the IDF. The unit is responsible for collecting all of the army’s signal intelligence, including telephone calls, text messages, and emails. The IDF, on its part, said that a special emphasis was placed on the operations of the unit in order to assure that civilians in the West Bank were inconvenienced only to the degree that was absolutely necessary in order to protect the Israeli population. “Unit 8200 is dedicated to gathering intelligence that allows Israeli Security forces to carry out their mission, which is to defend Israeli civilians,” an IDF spokesman told the Times of Israel. “Those who serve in the unit undergo a thorough screening process and intense training which is unmatched by any of the world’s intelligence agencies. Throughout the training, a special emphasis is placed on morality, ethics, and proper procedure. Soldiers and officers in the unit act in accordance with their training and remain under the strict supervision of high ranking officers.” The spokesman said that the IDF had no record that any of the violations specified in the letter ever took place, adding that the fact the reservists made their complaints public before turning to military officials suggested that they were politically motivated. “Immediately turning to the press instead of to their officers or relevant authorities is suspicious and raises doubts as to the seriousness of the claims,” the spokesman said of the reservists. “Regarding claims of harm caused to civilians, the IDF maintains a rigorous process which takes into account civilian presence before authorizing strikes against targets.”
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