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infowars.com Netanyahu sostiene l’invasione dell'Iran da parte di Isis Israele e Stati Uniti fanno un gioco pericoloso in Medio Oriente Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu vorrebbe vedere ISIS attaccare l’Iran in una ripetizione della guerra Iran-Iraq, un conflitto che durò otto anni e costò all’Iraq 500.000 vite e all'Iran più di 750.000. Netanyahu ha consigliato gli Stati Uniti di rimanere fuori dalla lotta in via di sviluppo in Iraq permettendo ad entrambe le parti di annientarsi l’un l'altra. "Non rafforzandone una ma indebolendo entrambe". Secondo Netanyahu e gli israeliani, un numero di vittime paragonabile o superiore risultante da una guerra tra sunniti e sciiti sarebbe preferibile dell’Iran in possesso di un'arma nucleare. Iran Nukes: una grande bugia progettata per fomentare il conflitto L’intelligence di Stati Uniti e Israele, i leader delle forze armate israeliane, così come l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, hanno tutti concluso che l'Iran non dispone di un programma di armi nucleari. "Gli Stati Uniti, gli alleati europei e anche Israele sono generalmente d'accordo su tre cose del programma nucleare iraniano: Teheran non ha ancora una bomba, non ha deciso di costruirne una, ed è probabilmente ad anni di distanza da avere una testata nucleare come risultato finale," lo ha riferito la Reuters nel 2012. Nonostante questo, Israele e gli Stati Uniti continuano a rappresentare l'Iran come una minaccia nucleare. Israele e Pakistan sono gli unici paesi della regione noti per avere armi nucleari. Un tecnico al reattore nucleare di Dimona, Mordechai Vanunu, ha confermato l'esistenza delle armi nucleari di Israele nel 1986 e Avraham Burg, ex speaker della Knesset, ha detto che nel mese di dicembre che lo Stato ebraico ha entrambe le armi; nucleari e chimiche. Israele e Stati Uniti Ingegneri del Conflitto in Medio Oriente Secondo l'autore Ronen Bergman, Israele ha giocato un ruolo nella guerra devastante tra i due paesi. Nel 1981 durante l'Operazione Seashell ha venduto all'Iran 75 milioni di dollari di armi, dalle scorte dell’industria militare israeliana, da quella aerea e dalle scorte delle Forze di Difesa Israeliane. "Israele ha un interesse vitale nel proseguimento della guerra nel Golfo Persico e nella vittoria dell'Iran", nel maggio 1982 l’allora ministro israeliano della Difesa Ariel Sharon disse al Washington Post. Questa opinione è stata condivisa dai Primi ministri Itzhak Shamir del Likud e Shimon Peres del partito del Lavoro. Scrivono Johnathan Marshall, Peter Dale Scott, e Jane Hunter, che il Gen. Aharon Yariv oggi in pensione, ex capo dell'intelligence militare, disse in una conferenza all'Università di Tel Aviv nel 1986 che "Fino ad oggi, gli israeliani di spicco ancora sostengono spudoratamente il calcolo strategico che sarebbe bene se la guerra Iran-Iraq si fosse conclusa in parità, ma sarebbe ancora meglio se fosse continuata". Nel frattempo, gli Stati Uniti forniscono armi all’Iraq. Nel 1982, il presidente Reagan aveva rimosso l’Iraq da un elenco di stati sponsor del terrorismo per facilitare il trasferimento di tecnologie a duplice uso per la guerra. Nel 1995 Howard Teicher, che ha servito presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale come direttore degli Affari politico-militari, durante l'amministrazione Reagan, ha testimoniato in tribunale nel corso delle indagini Iran-Contra: Gli Stati Uniti sostengono attivamente lo sforzo bellico iracheno concedendo agli iracheni miliardi di dollari di crediti, fornendo intelligence militare e consulenza, e monitorando attentamente la vendita di armi dei paesi terzi in Iraq per fare in modo che l'Iraq abbia l'armamento militare obbligatorio. Gli Stati Uniti hanno inoltre fornito consulenza operativa strategica agli iracheni per utilizzare al meglio le loro attività in combattimento .... I miei appunti, note e altri documenti nel mio file NSC, mostrano o tendono a dimostrare che la CIA, compresi sia il direttore della CIA Casey che il direttore aggiunto Gates, sapeva, approvava, e ha assistito nella vendita all’Iraq di armi militari, munizioni e veicoli di origine non statunitense. La stessa mentalità è operativa oggi. Israele e gli Stati Uniti condividono il desiderio di balcanizzare e ridurre l'influenza dei paesi arabi e dello stato persiano dell'Iran. Un grande numero di vittime e sofferenze indicibili da parte di milioni di persone in un conflitto a lungo termine tra sunniti e sciiti, non è una considerazione. ISIS è un prodotto della guerra per procura avviata dagli Stati Uniti in Siria contro il governo di Bashar al-Assad. E' stato il destinatario della formazione ricevuta dai militari degli Stati Uniti e delle armi provenienti dalla Libia attraverso una "rat line"* istituita dalla CIA e dal Dipartimento di Stato. La guerra al terrorismo è una bufala La guerra al terrore è una bufala trasparente e artificiosa. È stata progettata per realizzare l’ordine dal caos ed è un remix dello sforzo britannico di un secolo fa per riordinare e controllare la ricca risorsa Mediorientale. Israele e Stati Uniti, tuttavia, stanno giocando un gioco pericoloso. Il conflitto attuale, ancora regionale, ha la possibilità di debordare negativamente oltre i confini e influenzare le nazioni al di fuori del Medio Oriente, la ragione più evidente è una interruzione delle forniture di petrolio che transitano nel Golfo Persico. L'effetto sull'economia mondiale sarebbe catastrofico e senza dubbio scatenerebbe una guerra mondiale. Note * Un sistema di vie di fuga organizzato per i nazisti e gli altri fascisti in fuga dall’Europa alla fine della Seconda Guerra Mondiale. infowars.com Netanyahu Endorses Isis Invasion Of Iran Israel and U.S. playing dangerous game in Middle East Israeli Prime Minister Benyamin Netanyahu would like to see the al-Qaeda spin-off ISIS attack Iran in a repeat of the Iran-Iraq War, a conflict that lasted eight years and cost Iraq 500,000 lives and Iran more than 750,000. Netanyahu told the United States to stay out of the fight currently developing in Iraq and allow both sides to annihilate each other. "Don’t strengthen either of them. Weaken both," he advised. According to Netanyahu and the Israelis, a comparable or larger death toll resulting from a war between Sunni and Shia Muslims would be preferable to Iran possessing a nuclear weapon. Iran’s Nukes: A Big Lie Designed to Foment Conflict U.S. and Israeli intelligence, leaders of the Israeli military, as well as the International Atomic Energy Agency have all concluded Iran does not have a nuclear weapon program. “The United States, European allies and even Israel generally agree on three things about Iran’s nuclear program: Tehran does not have a bomb, has not decided to build one, and is probably years away from having a deliverable nuclear warhead,” Reuters reported in 2012. Despite this, Israel and the United States continue to portray Iran as a nuclear threat. Israel and Pakistan are the only countries in the region known to have nuclear weapons. A technician at the Dimona nuclear reactor, Mordechai Vanunu, confirmed the existence of Israel’s nuclear weapons in 1986 and Avraham Burg, the former speaker of the Knesset, said in December the Jewish state has both nuclear and chemical weapons. Israel and U.S. Engineer Conflict in the Middle East Israel played a role in the devastating war between the two countries. In 1981 during Operation Seashell it sold Iran $75 million worth of arms from stocks of Israel Military Industries, Israel Aircraft Industries and Israel Defense Forces stockpiles, according to author Ronen Bergman. "Israel has a vital interest in the continuing of the war in the Persian Gulf, and in Iran’s victory,” then Israeli Defense Minister Ariel Sharon told The Washington Post in May, 1982. This opinion was shared by Prime Ministers Itzhak Shamir of the Likud party and Shimon Peres of Labor. “To this day, prominent Israelis still argue that strategic calculus unashamedly,” write Johnathan Marshall, Peter Dale Scott, and Jane Hunter. Retired Gen. Aharon Yariv, former head of military intelligence, told a Tel Aviv University conference in 1986 that "it would be good if the Iran-Iraq war ended in a tie, but it would be even better if it continued,” the authors write. Meanwhile, the United States provided Iraq with weapons. In 1982, President Reagan had Iraq removed from a list of State Sponsors of Terrorism to facilitate the transfer of dual-use technology for the war. In 1995 Howard Teicher, who served on the National Security Council as director of Political-Military Affairs during the Reagan administration, testified in court during the Iran-Contra investigations: [T]he United States actively supported the Iraqi war effort by supplying the Iraqis with billions of dollars of credits, by providing U.S. military intelligence and advice to the Iraqis, and by closely monitoring third country arms sales to Iraq to make sure that Iraq had the military weaponry required. The United States also provided strategic operational advice to the Iraqis to better use their assets in combat… The CIA, including both CIA Director Casey and Deputy Director Gates, knew of, approved of, and assisted in the sale of non-U.S. origin military weapons, ammunition and vehicles to Iraq. My notes, memoranda and other documents in my NSC files show or tend to show that the CIA knew of, approved of, and assisted in the sale of non-U.S. origin military weapons, munitions and vehicles to Iraq. The same mindset is operative today. Israel and the United States share a desire to balkanize and reduce the influence of Arab countries and the Persian state of Iran. A large body count and untold suffering on the part of millions of victims in a long term conflict between Sunnis and Shias is not a consideration. ISIS is a product of the proxy war initiated by the United States in Syria against the government of Bashar al-Assad. It was the recipient of training by the U.S. military and receive d arms via Libya through a “rat line” established by the CIA and the State Department. War On Terror is a Hoax The war on terror is a transparently contrived hoax. It is designed to realize order out of chaos and is a remix of the British effort a century ago to reorder and control a resource rich Middle East. Israel and the United States, however, are playing a dangerous game. The current conflict, while regional, has the ability to spill over borders and adversely effect nations outside of the Middle East, most obviously through a disruption of oil supplies transiting the Persian Gulf. The effect on the world economy would be catastrophic and would undoubtedly precipitate a world war.
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