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Tuesday, 30 September 2014

Esperto Onu di diritti definisce insostenibile la pretesa di autodifesa di Israele a Gaza

Un esperto di diritti delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per l'impatto dell’attacco israeliano a Gaza sui civili, concludendo che "la pretesa di Israele di autodifesa contro una popolazione occupata che vive sotto un blocco è considerata illegale secondo il diritto internazionale e insostenibile."

Makarim Wibisono, relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, ha parlato Lunedi al termine della sua prima missione nella regione.

In un comunicato stampa, Wibisono ha dichiarato che l'esercito israeliano ha ucciso quasi 1.500 civili, tra cui più di 500 bambini, con "l'incredibile cifra di 11.231 civili palestinesi, tra cui 3.436 bambini feriti, molti dei quali lotteranno con le disabilità per tutta la loro vita".

Decine di migliaia di bambini vivono con il trauma di aver assistito agli orribili omicidi di familiari, amici e vicini di casa davanti ai propri occhi.

Wibisono, facendo eco alle conclusioni simili e ancora più dure di organizzazioni del calibro del Comitato Internazionale della Croce Rossa e Amnesty International, ha detto che "questo solleva seri interrogativi su possibili violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani."

Wibisono ha riportato tre richieste dei palestinesi: "la necessità di attribuire le responsabilità, la fine del blocco, e la fine dell'occupazione". Affermando questo appello: "che i responsabili di violazioni del diritto internazionale devono essere assicurati alla giustizia al fine di evitare l'ennesimo round di violenza mortale nel prossimo futuro".

Il Relatore Speciale ha avuto una particolare attenzione ai bambini di Gaza, sottolineando che "non c'era un solo bambino ... che non fosse stato influenzato negativamente". Wibisono ha indicato una stima di 7.000 ordigni inesplosi disseminati in tutto su tutto il territorio, e ha descritto i 50 giorni di bombardamenti, implacabili. 228 scuole sono state danneggiate, tra cui 26 distrutti o danneggiate in modo irreparabile.

Secondo Wibisono, circa 60.000 palestinesi rimangono in 19 rifugi della Striscia di Gaza, mentre i professionisti medici riportano una grave carenza di medicinali e attrezzature. "Israele deve revocare immediatamente il blocco di sette anni su Gaza", Wibisono ha esortato, "e con urgenza consentire materiali necessari per la ricostruzione e il recupero."

Il Relatore Speciale ha parlato anche dell'uso eccessivo della forza, utilizzato delle forze israeliane nella Cisgiordania occupata durante l'estate, "notando che durante il periodo dal 12 giugno al 31 agosto 2014, un totale di 27 palestinesi sono stati uccisi, di cui cinque erano bambini, la vittima più giovane aveva solo 11 anni." Wibisono ha sottolineato che "l'uso di munizioni vere contro i palestinesi, anche se stavano lanciando pietre, è ingiustificabile."

Il Relatore Speciale si riferisce dettagliatamente sulle sue constatazioni e raccomandazioni per la 28a sessione del Consiglio dei diritti umani nel marzo 2015.


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Tuesday, 30 September 2014

UN rights expert says Israel's 'self-defense' claim in Gaza 'untenable', urges accountability

A top UN rights expert has expressed alarm at the impact of Israel's attack on Gaza for civilians, concluding that "Israel's claim of self-defense against an occupied population living under a blockade considered to be illegal under international law is untenable."

Makarim Wibisono, Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967, spoke Monday at the end of his first mission to the region.

In a press release, Wibisono stated that the Israeli military killed almost 1,500 civilians, including more than 500 children, with "a staggering 11,231 Palestinian civilians, including 3,436 children" injured and many "now struggling with life-long disabilities".

Tens of thousands of children live with the trauma of having witnessed the horrific killings of family members, friends, and neighbours before their own eyes.

Wibisono, echoing similar and even stronger conclusions by the likes of Amnesty International and the International Committee of the Red Cross, said that "this raises serious questions about possible violations of international humanitarian law and human rights law."

Wibisono related three demands from Palestinians: "the need for accountability, an end to the blockade, and an end to the occupation". Affirming this call, the UN official said that "those responsible for violations of international law must be brought to justice in order to avoid yet another round of deadly violence in the near future".

The Special Rapporteur had a special focus on children in Gaza, noting that "there wasn't a single child...who has not been adversely affected". Wibisono pointed to an estimated 7,000 unexploded ordinances "littered across" the territory, and described how over "50 days of relentless bombing and shelling", some 228 schools were damaged, including 26 destroyed or damaged beyond repair.

According to Wibisono, around 60,000 Palestinians remain in 19 shelters in the Gaza Strip, while medical professionals report a "critical shortage" of medicines and equipment. "Israel must immediately lift the seven year land, sea and air blockade of Gaza", Wibisono urged, "and urgently allow needed materials for reconstruction and recovery."

The Special Rapporteur also spoke to the "excessive use of force" used by Israeli forces in the Occupied West Bank over the summer, "noting that during the period from 12 June to 31 August 2014, a total of 27 Palestinians were killed, of whom five were children, with the youngest victim only 11 years-old." Wibisono stressed that "the use of live ammunition against Palestinians even if they were throwing stones, is unjustifiable."

The Special Rapporteur will report fully on his findings and recommendations to the 28th session of the Human Rights Council in March 2015.

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