http://nena-news.it/ Netanyahu: Un solo razzo e colpiremo Gaza sette volte di più Il premier israeliano ieri sera è tornato in pubblico per la prima volta dopo l’inizio della tregua per esaltare la “vittoria” di Israele su Hamas. Sulla durata del cessate il fuoco non ha preso impegni. Secondo un sondaggio, la maggioranza relativa degli israeliani pensa che non resisterà più di sei mesi. Gerusalemme, 28 agosto 2014, Nena News Dopo un silenzio durato diverse ore, ieri sera il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è apparso in pubblico per dire agli israeliani che Hamas a Gaza ha patito “il colpo più grave dalla sua fondazione” ma ha ammesso che la potente macchina bellica israeliana non può garantire che effettivamente sia stata raggiunta una calma di lunga durata”. Allo stesso tempo ha avvertito che se un solo razzo colpirà Israele, le forze armate colpiranno Gaza “sette volte di più”. L’intervento di Netanyahu è giunto qualche ora dopo la riapparizione in pubblico di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas nella Striscia. Di fronte a migliaia di sostenitori Haniyeh ha detto che i palestinesi hanno conseguito una vittoria “senza paragoni nella storia del conflitto” e ha esaltato il sacrificio di alcuni comandanti militari di Hamas morti nei combattimenti. “Hamas non ha ottenuto niente”, ha replicato ieri sera Netanyahu. “Non bisogna lasciarsi impressionare dalle loro manifestazioni di giubilo”. Il premier israeliano non ha fatto alcun riferimento agli oltre 2 mila palestinesi uccisi dall’offensiva israeliana, 2/3 dei quali civili, e alle immense distruzioni che la potenza di fuoco ha provocato nella Striscia di Gaza ora in piena crisi umanitaria. Tuttavia Netanyahu non può rallegrarsi più di tanto perchè anche questa mattina, come ieri, i giornali, ad eccezione del filo-governativo “Yisrael HaYom”, criticano duramente la linea mantenta dal primo ministro durante i 50 giorni di assalto a Gaza. E al forte scetticismo dei media circa l’esito del conflitto a Gaza si aggiunge la collera verso il governo degli abitanti del Neghev occidentale, molti dei quali ritengono di essere meno sicuri oggi nelle loro case che all’inizio di luglio. Anche nel governo non mancano le tensioni, con i ministri dell’estrema destra che accusano il premier di non aver fatto “piazza pulita” di Hamas a Gaza. Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman ha detto che la tregua accettata martedì sera è un errore grave e ha affermato che Israele doveva e dovrebbe rioccupare tutta la Striscia di Gaza. “Fino a quando Hamas controllerà Gaza, non possiamo garantire la sicurezza dei cittadini israeliani e non possiamo raggiungere un accordo politico. Hamas non è un partner per nessun tipo di accordo, né diplomatico né di sicurezza. Ci opponiamo al cessate il fuoco, durante il quale Hamas sarà in grado diventare più forte e lanciare un’altra campagna contro Israele”. In ogni caso circa la durata della tregua Netanyahu non ha preso impegni. Secondo un sondaggio, la maggioranza relativa degli israeliani pensa che non resisterà più di sei mesi.
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