Originale:  Informed Comment
http://znetitaly.altervista.org/
30 luglio 2014

Israele impunito nello sfidare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU
di Juan Cole
traduzione di Giuseppe Volpe

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC)  è teoricamente una specie di sovrano della legge internazionale. Se stabilisce che un regime come quello di Gheddafi in Libia è una minaccia alla pace internazionale, può incaricare le nazioni del mondo di rimuoverlo. Una grossa eccezione all’autorità dell’UNSC è Israele che regolarmente se ne infischia altamente del mondo senza subire alcuna sanzione o altra punizione.

Sfidare l’UNSC può essere estremamente pericoloso e costoso. Esso richiese, in una serie di risoluzioni dopo la guerra del Golfo,  che l’Iraq smantellasse i suoi programmi di armamenti chimici, biologici e nucleari e distruggesse ogni scorta di tali armi non convenzionali. L’amministrazione Bush sostenne che il presidente dell’Iraq Saddam Hussein aveva rifiutato del tutto di distruggere tali scorte e dunque violava la legge internazionale; perciò pretese una specie di autorizzazione indiretta dell’UNSC a invadere e occupare l’Iraq per completare l’opera. (Sfortunatamente per Bush, il regime baath in Iraq aveva in effetti distrutto le scorte; ciò non ha impedito ai propagandisti di Bush di continuare a citare fino a oggi l’asserita disobbedienza di Saddam Hussein all’UNSC come giustificazione della guerra statunitense all’Iraq). Saddam Hussein è stato impiccato nel dicembre del 2006.

L’UNSC ha preteso circa un decennio fa che l’Iran mettesse in naftalina il suo programma civile e pacifico di arricchimento nucleare mirato a ottenere la capacità di alimentare reattori nucleari per produrre elettricità. L’Iran si è rifiutato, citando l’impegno del Trattato sulla Non Proliferazione Nucleare a garantire a tutti i paesi il diritto a completare il ciclo del combustibile.(Si noti che Israele ha rischiato il tutto per tutto per sviluppare una testata nucleare, di cui oggi possiede diverse centinaia, e non ha mai subito alcuna sanzione).

In conseguenza delle risoluzioni dell’UNSC contro l’Iran l’amministrazione Obama si è sentita incoraggiata a imporre un boicottaggio finanziario contro l’Iran, escludendolo da ogni importante transazione bancaria e rendendogli difficile o impossibile essere pagato per il suo petrolio. Poi gli Stati Uniti sono andati in giro a usare le maniere forti con paesi come la Corea del Sud in una corsa a costringerli a smettere di importare petrolio iraniano. Una semplice risoluzione del Congresso statunitense non avrebbe probabilmente dato al paese la legittimazione a perseguire il suo blocco finanziario contro l’Iran, ma le risoluzioni dell’UNSC sono state molto più persuasive, combinate con le minacce statunitensi di sanzionare imprese che facevano affari con l’Iran.

Le entrate dell’Iran dalle esportazioni di petrolio sono scese a 61,92 miliardi di dollari nel 2013 “il 46% in meno rispetto ai 114,75 miliardi di dollari del 2011”. Si è trattato di una sanzione annua di oltre 50 miliardi di dollari per aver sfidato l’UNSC anche quando non era chiaro se la legge internazionale giustificasse la posizione del Consiglio di Sicurezza.

Le risoluzioni dell’UNSC contro il programma di armamenti nucleari della Corea del Nord (un genere di programma militare che l’Iran non ha) hanno imposto un embargo alle armi e hanno persino consentito ad altri paesi di abbordare a volontà in alto mare imbarcazioni nordcoreane in caso di sospetti di armi a bordo, un grave attacco alla sovranità nazionale del paese.

Dunque quanto l’UNSC chiede a Israele e a Hamas a Gaza di istituire un immediato cessate il fuoco e loro si rifiutano si attireranno sanzioni, giusto? Queste richieste, lo sanno tutti, sarebbero risoluzioni a pieno titolo se non fossero annacquate dagli USA. (E guardiamo in faccia la realtà, è Israele che dispone della potenza di fuoco, qui: ha ucciso più di mille persone in questa tornata di combattimenti, l’80% delle quali non combattenti; Hamas ha ucciso circa quattro dozzine di israeliani; salvo tre, erano tutti soldati). Voglio dire: Saddam Hussein soltanto per essere stato accusato falsamente di aver violato risoluzioni dell’UNSC è stato impiccato! E se, come nel caso del primo ministro Binyamin Netanyahu, Israele non solo rifiuta le richieste in un immediato cessate il fuoco ma in realtà accusa le maggiori potenze del mondo di essere complici del terrorismo? Non suona un po’ come l’ayatollah dell’Iran Ali Khamenei che parla di “arroganza globale”?

L’UNSC non farebbe qualcosa a Netanyahu per una simile arroganza? Non devasterebbe l’economia israeliana come ha fatto con quella iraniana? Non autorizzerebbe azioni militari per proteggere i civili di Gaza dai crimini di guerra israeliani come ha fatto in Libia?

Il presidente Obama proteggerà Israele da ogni chiamata a rispondere delle proprie responsabilità opponendo il suo veto.

E questo è uno dei motivi del caos in Medio Oriente. La dirigenza israeliana è del tutto priva di timori perché sa che gli USA la proteggeranno qualsiasi cosa faccia, fino a, e incluso, definire altri dirigenti statunitensi simpatizzanti del terrorismo.

La verità è che Obama potrebbe por fine alla follia parecchio facilmente. Potrebbe semplicemente astenersi quando l’UNSC vota sanzioni contro Israele per le sue violazioni della legge internazionale.

L’Unione Europea ha consegnato il conflitto israelo-palestinese agli USA, come sfera d’influenza statunitense. Il Congresso e, più in generale, il governo USA, a loro volta, sono stati comprati e pagati dalle lobby israeliane, compresi i “Sionisti Cristiani”. A meno che, e fino a quando, si creino contro-lobby che contrastino efficacemente l’influenza dell’AIPAC sui rappresentanti statunitensi, i problemi in Medio Oriente resteranno insolubili.


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Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/israel-has-impunity-from-defying-unsc/

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