http://www.direttanews.it Assemblea Onu, Rohani: “Estremisti di tutto il mondo minacciano le nostre terre” Il presidente iraniano Hassan Rohani è intervenuto oggi davanti all’Assemblea Generale dell’Onu in corso al Palazzo di vetro di New York, dopo che ieri il Consiglio di Sicurezza Onu, presieduto dal presidente americano Barack Obama, ha approvato all’unanimità una risoluzione che chiede agli Stati membri di “prevenire e reprimere” il reclutamento e il flusso dei combattenti terroristi stranieri. Nel documento viene chiesto inoltre che i paesi rendano illegale recarsi all’estero o facilitare il viaggio di altri individui per “pianificare, preparare, perpetrare o partecipare ad atti terroristici”. Nel suo discorso di apertura dell’Assemblea, il presidente americano aveva rivolto ieri anche un appello all’Islam affinché “rifiuti l’Isis” e invitando i giovani musulmani a “rispettare e onorare la tradizione dell’Islam, ovvero l’istruzione, l’innovazione e la dignità della vita”. Inoltre, Obama aveva esortato l’Iran a non “lasciare che passi questa opportunità storica: possiamo raggiungere una soluzione che soddisfi il vostro bisogno di energia e rassicuri il mondo che il vostro programma è di pace”. Lo stesso segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha incontrato ieri a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, il presidente iraniano al quale avrebbe chiesto un “impegno costruttivo” in Iraq e Siria e in Afghanistan. Inoltre, il segretario Onu ha anche ringraziato Rohani per aver contribuito ad incoraggiare la formazione di un governo più inclusivo in Iraq. Nel suo discorso all’assemblea Onu, Rohani ha esordito affermando che “vengo da una parte del mondo che brucia delle fiamme dell’estremismo”, per poi condannare “gli estremisti che sono arrivati in medio oriente da tutto il mondo”, sostenendo che “minacciano con il sangue la nostra terra”. “Da est a ovest, gli estremisti minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza. Non parlano un’unica lingua, non sono di un unico colore né di un’unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo”, ha detto Rohani, ribadendo che “l’obiettivo dell’Isis è distruggere l’umanità”, sottolineando l’impegno dell’Iran contro l’estremismo globalizzato. Rohani ha inoltre avvertito la necessità di “evitare che si creano sacche di islamofobia”, spiegando che questa “esasperazione crea odio nei confronti di musulmani in occidente e che gli stessi musulmani si sentono offesi”. Infine, sulla questione dello Stato Islamico, Rohani ha nuovamente ammonito coloro che “hanno finanziato i terroristi”, affermando che “si dovranno assumere le responsabilità di quello che hanno fatto”. “L’anti-occidentalismo di oggi ha radici nel colonialismo di ieri ed è una reazione al razzismo”, ha poi aggiunto il presidente iraniano. Dal canto loro, gli esperti hanno evidenziato la svolta nella linea di Rohani che ha rivolto un invito ad Arabia Saudita e Qatar ad una cooperazione regionale anche nell’ambito della difesa. Un’apertura da parte di Rohani alla collaborazione contro l’Isis anche se sul piano l’allineamento con gli Stati Uniti contro l’Isis non è ufficiale in quanto potrebbe comportare una divisione nell’Islam, nella quale prevarrebbe il fatto che gli sciiti collaborano con i nemici. Tanto che Rohani ha sottolineato che la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti e organizzata per combattere la minaccia dei gruppi jihadisti in Iraq e Siria è stata “un errore strategico”: “Credo che se i paesi che rivendicano la leadership della coalizione, lo fanno per mantenere la loro egemonia nella regione, commettono un errore strategico. Li metto in guardia dal fatto che se non raccogliamo oggi tutte le nostre forze contro l’estremismo e la violenza e non confidiamo in chi può essere d’aiuto nella regione, il mondo di domani non sarà sicuro per nessuno”. Infine, sul tema del programma nucleare, il presidente iraniano ha ribadito la volontà di portare avanti i negoziati: “Nell’ultimo anno ci siamo impegnati nel dialogo per costruire la fiducia sul programma nucleare a scopi pacifici, non per le sanzioni ma per volontà della nostra gente. La soluzione può avvenire solo attraverso i negoziati e coloro che pensano ad un altra soluzione commetterebbero un errore, promuovendo una linea che si ripercuoterebbe sull’economia e la stabilità del paese”.
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