Fonti: Hispantv
L’Iran mette sull’avviso gli USA ed Israele per “l’avventurismo” in Siria Il vice ministro degli Esteri dell’Iran, Husein Amir Abdolahian, ha messo sull’avviso gli Stati Uniti ed Israele circa la “politica avventurista” di Washington e dei suoi alleati nel territorio della Siria. “La coalizione internazionale, gli USA ed i sionisti, subiranno dure conseguenze se vorranno portare a compimento qualsiasi tipo di “avventurismo” e determinate attività di ingerenza, con il pretesto di combattere il gruppo terrorista ISIS (Daesh in arabo) che possano provocare un rovesciamento fondamentale in Siria”, ha sottolineato il diplomatico iraniano. Nel corso del suo intervento, presso il vertice denominato “L’Iraq e la Coalizione Internazionale Antiterrorista”, tenutosi a Teheran, nella capitale iraniana, Amir Abdolahian ha assicurato che l’Iran “non permetterà mai che il governo siriano ed il Fronte della Resistenza siano abbattuti per opera dei terroristi.”. Oggi, ha dichiarato il diplomatico iraniano, “gli Stati Uniti sanno bene che qualsiasi tentativo instradato a cambiare il sistema politico in Siria, sotto la copertura della lotta contro il terrorismo, metterà in pericolo la sicurezza del suo principale alleato: il regime di Tel Aviv”. “La Repubblica islamica adotterà qualsiasi misura, se necessario, nel contesto delle norme internazionali, per appoggiare i propri alleati”, ha messo in chiaro il diplomatico. Circa il ruolo della Turchia negli avvenimenti regionali, Amir Abdolahian ha ammesso che esistono alcuni disaccordi tra Teheran ed Ankara, visto che quest’ultima esige la rinuncia del presidente siriano, Bashar al-Assad, mentre che Teheran, ritiene che, su questo argomento, non spetta decidere a nessun altro se non alla nazione siriana. Gli Stati Uniti, che a capo della coalizione, hanno iniziato dal mese scorso gli attacchi aerei contro le posizioni dell’ISIS in Siria e nell’Iraq, tuttavia l’offensiva aerea non ha potuto frenare l’avanzata dei terroristi ed ha prodotto al momento decine di vittime fra i civili. Gli analisti dubitano che Washington cerchi realmente di combattere il terrorismo con questi attacchi, già che, secondo varie informazioni, gli USA hanno avuto molto a che vedere con la formazione dell’ISIS. Nel frattempo l’ambasciatore USA Brett Mc Gurk, in visita ad Ankara, sta facendo pressioni sul governo di Erdogan perchè la Turchia intervenga attivamente con truppe di terra in Siria per fermare l’avanzata dell’esercito dell’ISIS. La stessa rappresentante statunitense presso le Nazioni Unite, Jen Psaki, ha dichiarato oggi che la Turchia si trova ben posizionata per contribuire agli sforzi della coalizione per vincere l’ISIS con una stretta cooperazione militare, bloccando il finanziamento al terrorismo, fermando il flusso dei combattenti stranieri e prestando assistenza umanitaria.
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