Info: www.ventoditerra.org Gaza. Se ad essere distrutto è un asilo italiano… Intervista all’ong “Venti di Terra” L’offensiva israeliana su Gaza non divora soltanto i tunnel clandestini e gli obiettivi militari, ma anche i sogni e le speranze dei più deboli, come i bambini di Un al-Nasser, villaggio situato a nord della Striscia: lì il pericoloso obiettivo terroristico finito negli obiettivi israeliani è stato l’asilo “La Terra dei Bambini”, un’oasi di pace a difesa dei diritti dell’infanzia costruito dall’ong italiana “Vento di Terra”, finanziato dalla Cooperazione italiana, dalla Conferenza episcopale italiana e dall’Unione europea. Notizie Geopolitiche ne ha parlato con Sabina Facchi, responsabile comunicazione dell’Organizzazione: - Cos’è successo? “La fanteria e i blindati israeliani hanno occupato il villaggio di Um al-Nasser nella notte del 17 luglio, obbligando l’intera comunità a lasciare le case. Quindi sono arrivati i bulldozer, che hanno raso al suolo l’intera area, asilo compreso”. - Altro che operazioni mirate, quindi! Ma perché colpire un asilo? “Mah, non lo sappiamo, siamo sconcertati anche noi. Sappiamo solo che ora tutta la zona di Um al-Nasser è stata inglobata nella “buffer zone”“. - Che tipo di struttura era quella costruita da “Vento di Terra”? “Nel 2011 abbiamo costruito l’asilo, il quale provvedeva all’educazione dei bambini dai 3 ai 6 anni: ne ospitava 130, suddivisi in 8 classi. Oltre alla supervisione dei un nostro collaboratore, il centro coinvolgeva anche una ventina di donne beduine per l’educazione e l’assistenza ai piccoli. Dall’asilo siamo passati ad un progetto più ampio per rendere la struttura un centro polifunzionale, tant’è che di recente abbiamo avviato una mensa comunitaria per le famiglie dei villaggi e un ambulatorio pediatrico. Vi era anche il progetto, finanziato dall’Unione europea, di avviare un centro per le donne beduine che doveva partire questo mese con l’arrivo di un architetto italiano, per il quale avevamo iniziato la formazione dello staff”. - Cosa faranno ora questi bambini? “Mentre il responsabile italiano si è recato a Ramallah, i bambini e lo staff locale si sono diretti per lo più a piedi verso il campo profughi Unrwa di Jabalia, o, in alcuni casi, hanno trovato ospitalità presso parenti. Dovremo iniziare tutto daccapo, partendo dal il problema del trauma psicologico che hanno subito i piccoli, avviare programmi di supporto”. - Avete altri progetti in atto? “Vento di Terra è un’ong che opera nei territori di frontiera: siamo presenti in Afghanistan e in Giordania, Haiti, Mozambico. Ci occupiamo di educazione, diritti umani, micro-imprenditoria, sostegno alla crescita”. - Il centro di Un al-Nasser è stato visitato dal presidente della Camera Laura Boldrini… “Sì, è avvenuto il 17 gennaio scorso, in occasione della sua visita alla Striscia. Tra l’altro era una struttura all’avanguardia, un modello di eccellenza non solo in termini di metodologia educativa, ma anche di architettura bio-climatica”.
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