Potete leggere la lista qui: http://nena-news.it/gaza-piange-le-sue-vittime-nomi/ +972 Blog Io sono la donna che traduce i nomi dei morti In questi giorni frenetici, cerco una routine e la trovo nel compito di tradurre nomi. Non che qualcuno li legga, ma ecco un altro bambino, e un altro, e un cognome che viene ripetuto più e più volte. E poi mi rendo conto che una intera famiglia è stata spazzata via. Da diversi giorni ormai sto traducendo i nomi di quelli uccisi a Gaza in Ebraico. Non è stata una mia idea, e io non sono un’esperta in arabo letterario, ma mi sono offerta volontaria per le mie magre capacità di traduzione, per aiutare John Brown, perché, per qualche strana ragione, mi sembrava la cosa giusta da fare. Ogni giorno le mie capacità sembrano aumentare, e scansiono liberamente i siti di notizie palestinesi e il sito del Ministero della Salute a Gaza, raccogliendo sempre più nomi dei morti. Ma rimango ignara. Come un robot, mi siedo e traduco sempre più nomi dei defunti e non comprendo affatto ciò che questa lista sia veramente. Ogni tanto mi colpisce quando, improvvisamente, nel bel mezzo della lista, incontro una serie di nomi che sono troppo simili, troppo grande l’arco di età e sono tutti della stessa località, albeggia su di me che questi sono i nomi dei membri di una famiglia che è stata spazzato via in un attimo. Mi spingo in avanti con la lista, che si espande di minuto in minuto, incurante dei suoi vari significati. Ma poi arriva un cognome familiare, e mi rendo conto io possa conoscere una persone nel Negev, di questa famiglia, e torno alla realtà. I nomi che condivido con amici intimi mi rendono triste, perché mi ricordo che alla fine questi sono esseri umani. C'è qualcosa di molto anodino su questa lista: nome, luogo di residenza, età. Alcune persone hanno i loro dettagli mancanti, alcuni vengono aggiornati nei giorni successivi. Io non sono sufficientemente addentro in queste cose per sapere che c’è un comandante anziano di Hamas, che ha sparato razzi e che stava solo cercando di vivere la sua vita, una vita che è stata presa in un minuto. Tutti i nomi sono elencati uno dopo l'altro, senza note circa il grado di coinvolgimento nella situazione. Quando comincio a pensarci, alcune cose diventano più chiare. Decine di bambini, di età compresa tra un anno e mezzo, tre e 11, e addirittura 16, con le donne più anziane di età compresa tra 73 e 80, sono tutte vittime di questa situazione intollerabile. Nella mia ricerca di routine, in questi giorni mi sembra di trovarla nell’aggiornare questa lista. Non credo che qualcuno si siede davvero e legga i nomi della lista uno dopo l’altro, pensando a chi era e cosa ha fatto poco prima che fosse tutto finito. Ma, disperazione a parte, voglio credere che ci sono persone per le quali questo elenco terribile di nomi avrà un certo impatto, nel trasformare i loro stomaci, farli desiderare di fermare tutto e scegliere un diverso percorso. L'elenco viene aggiornato ogni poche ore, e per ogni persona coinvolta negli scontri ci sono molti altri nomi di vittime che non hanno alcun collegamento con il combattimento. Decine di nomi vengono aggiunti ogni giorno. Indipendentemente dalla vostra posizione su Gaza, aprire l'elenco e cercate di leggere ad alta voce un nome dopo l'altro. Si può scegliere di leggere solo i nomi dei bambini. Poi provate a dirmi che questo omicidio non deve fermarsi. +972 Blog I am the woman who translates the names of the dead In these frenzied days, I look for routine and find it in the task of translating names. Not that anyone reads all of them, but here’s another child, and another, and a last name that gets repeated again and again. And then I realize that a whole family has been wiped out. For several days now I’ve been translating the names of those killed in Gaza to Hebrew. It was not my idea, and I’m not an expert in literary Arabic, but I volunteered my meager translation skills to help John Brown, because it seemed the right thing for me to do, for some odd reason. Every day my capabilities seem to grow, and I freely scan though Palestinian news sites and the website of the Ministry of Health in Gaza, plucking out more and more names of the dead. But I’m oblivious to it. Like a robot, I sit and translate more and more names of the deceased and I do not comprehend at all what this list really is. Every so often it hits me, when suddenly in the middle of the list, I encounter a series of names that are too similar, with too big an age range and from the same locality, and it dawns on me that these are the names of members of a family that was wiped out in a single moment. I press on with the list, which expands by the minute, unmindful of its various meanings. But then comes a familiar last name, and I realize I may know people in the Negev/Naqab from this family, and I come back to reality. The names that share first names with close friends of mine also make me sad, because I remember that ultimately these are human beings. There’s something very anodyne about this list: name, place of residence, age. Some people have their details missing, some are updated in the days following. I’m not sufficiently versed in these matters to know who was a senior Hamas commander, who fired rockets and who is just trying to live their life a life that was taken in a minute. All the names are listed one after the other, without notes about the deceased’s degree of involvement in the situation. When I start to think about it, some things become clearer. Dozens of children, aged one-and-a-half, three and 11, and even 16, along with older women aged 73 and 80, are all victims of this intolerable situation. In my quest for routine these days, I seem to find it in updating this list. I don’t think anyone really sits down and reads the list name after name, thinking who s/he was and what s/he did just before it was all over. But out of desperation I want to believe that there are people for whom this awful list of names will have some impact, turn their stomachs, make them want to stop everything and choose a different path. The list is updated every few hours, and for every person involved in the fighting there are several other names of victims who have no connection to the fighting. Dozens of names are added every day. Regardless of your stance on Gaza, open the list and try to read out loud one name after another. You can choose to read just the kids’ names. Then please try tell me that this killing must not stop.
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