Al Manar La manipolazione mediatica delle notizie sulla guerra a Gaza La grande macchina dei media occidentali, dominata dai network televisivi anglo americani quali CNN, FOX News, Reuters, Sky News, ABC News, CBS, ecc. , con i loro corrispondenti in Italia che ne riprendono fedelmente le notizie ed i servizi, si è messa in moto a pieno ritmo per manipolare e diffondere una idea falsata di quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza. Naturalmente l’obiettivo primario è quello di nascondere il genocidio in corso a Gaza ad opera delle forze armate israeliane, cercando di far credere che sia in corso una guerra fra due eserciti contrapposti, come se, di fronte ai bombardamenti sulle abitazioni civili effettuati dall’aviazione di Israele mediante gli F16 e gli elicotteri Apache e le incursioni da terra con carri armati di ultima generazione Merkava, artiglieria e missili teleguidati, ci sia un esercito costituito da Hamas ed i gruppi palestinesi potentemente armati che lancia potenti missili contro le postazioni israeliane. La realtà non è questa ma è quella invece di una “operazione castigo” unilaterale condotta dalle forze israeliane contro la popolazione civile indifesa adducendo il pretesto del lancio di razzi da parte palestinese che, fino ad oggi, non hanno fatto neanche una vittima ma solo procurato qualche spavento, mentre, dalla sponda palestinese, sussiste una impressionante ecatombe di vittime che annovera, ad oggi, oltre 160 morti, in maggioranza donne e bambini, e circa un migliaio di feriti. Un esempio della manipolazione e delle falsità ci viene dalla catene televisiva statunitense ABC News che si è vista implicata direttamente in una vicenda di diffusione di false immagini circa l’aggressione israeliana contro la striscia di Gaza, volendo dare la sua particolare visione del conflitto in corso. La corrispondente di questo importante network, Diane Sawyer, di recente promossa dall’ABC News, ha diretto un servizio di inchiesta sulla guerra in corso a Gaza ed in Israele e, nel corso del servizio, ha naturalmente diretto ogni sua attenzione ai razzi che cadono sul territorio israeliano, mentre sullo schermo si mostravano immagini di aerei israeliani che attaccavano Gaza. Focalizzando un’immagine ,che mostrava chiaramente alcuni palestinesi che stavano recuperando un materasso dalle rovine di una casa bombardata, la giornalista ha affermato che si trattava di una famiglia di israeliani che cercavano di salvare il possibile dai resti della loro casa colpita da un missile palestinese. Vedi: ABC’s Diane Sawyer Più tardi, di fronte alla reazione indignata di parte del pubblico di fronte a questa manipolazione evidente delle immagini, il network ha riconosciuto il suo “errore”. Questa falsificazione grossolana (e tante altre come questa) dimostra chiaramente il pregiudiziale intento pro israeliano nei grandi media statunitensi ed in molti altri dell’Occidente “democratico” che ignorano volutamente la tragedia e le sofferenze del popolo palestinese per mano della macchina da guerra israeliana e la colonizzazione dei territori attuata dal governo di Tel Aviv. Questa manipolazione la si vede anche in Italia dall’impostazione dei TG che aprono sulla “grande preoccupazione” presente nelle città israeliane per il possibile arrivo dei missili da Gaza (che fino ad oggi non hanno prodotto se non qualche danno e spavento) e che solo da ultimo parlano, in maniera approssimativa, dei bombardamenti con alto numero di vittime civili sull’area densamente popolata di Gaza, omettendo di raccontare ai telespettatori che questa disgraziata zona si trova da anni sottoposta ad un blocco ad opera delle autorità israeliane che ha prodotto carenze nei generi di prima necessità, medicinali e fornitura di acqua ed elettricità. In pratica Gaza è stata definita da molti osservatori come “il più grande campo di concentramento” esistente con i suoi un milione e settecentomila abitanti in un’aerea larga appena 14 Km.. Jim Naureckas, direttore della rivista Extra, ha riferito a “Common Dreams”, lo scorso mese di Aprile che gli Stati Uniti finanziano l’occupazione e il regime di apartheid di Israele e questo crea uno sistema di opinione che influisce nella forma in cui la maggioranza dei media degli USA riportano le notizie della oppressione del governo israeliano. “I media statunitensi in generale riportano le situazioni riferite ad Israele dal punto di vista del governo israeliano e trattano i palestinesi come se fossero degli estranei in quella regione, nel migliore dei casi e come una minaccia demografica nel peggiore”, ha riferito Naureckas. Non è estraneo a tutto questo il forte condizionamento dovuto all’influenza della potente lobby israelita che negli Stati Uniti possiede buona parte delle azioni di proprietà dei più grandi network televisivi.
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