15 luglio 14 La sezione italiana di AMNESTY INTERNATIONAL aderisce alla manifestazione "Mai più vittime! Per Pace, Libertà, Giustizia in Palestina e Israele" in programma per, mercoledì 16 luglio 2014, organizzata dalla Rete Italiana per il Disarmo e dalla Rete della Pace. Dal momento in cui Israele ha lanciato l'operazione confine protettivo il mattino dell'8 luglio, più di 100 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali civili che non partecipavano direttamente alle ostilità. Questo numero comprende almeno 24 bambini e 16 donne da venerdì mattina. Più di 600 persone sono rimaste ferite, molte delle quali in modo grave. Più di 340 case a Gaza sono state completamente distrutte o diventate inagibili e almeno cinque strutture sanitarie e tre ambulanze sono state danneggiate.In Israele, almeno 20 persone sono state ferite da lanci di razzi e numerosi edifici sono stati danneggiati. Di fronte al degenerare della situazione, Amnesty International chiede un'inchiesta internazionale su mandato dell'ONU sulle violazioni commesse da tutte le parti coinvolte sia sugli attacchi aerei israeliani in corso su tutta la Striscia di Gaza sia sulle continue raffiche di lanci indiscriminati di razzi su Israele da parte di gruppi armati palestinesi. Amnesty International chiede, inoltre, alle Nazioni Unite di imporre immediatamente un completo embargo sulle armi a Israele, Hamas e i gruppi armati palestinesi con l'obiettivo di prevenire ulteriori gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani da parte delle fazioni in conflitto. In attesa di tale embargo, tutti gli Stati devono immediatamente sospendere tutti i trasferimenti di equipaggiamenti militari, assistenza e munizioni alle parti che non sono riuscite a indagare adeguatamente sulle violazioni commesse nei conflitti precedenti o a consegnare i responsabili alla giustizia. Secondo il diritto umanitario internazionale, le parti di un conflitto armato devono distinguere tra obiettivi militari e obiettivi civili, e dirigere attacchi diretti solo ai primi; sono proibiti gli attacchi indiscriminati e sproporzionati. Nel progettare e condurre gli attacchi, le parti devono prendere tutte le precauzioni necessarie per proteggere la popolazione civile e ridurre al minimo i danni ad essa e agli obiettivi civili.
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