I Confronti / Le Cronache del Salernitano
10 luglio 2014

Un appello in Venti Righe da Salerno per una pace giusta in Palestina.
di Ernesto Scelza

Si sono ritrovati in molti a Salerno, per un appello alla pace in Palestina. Sotto un cielo minaccioso, che rifletteva lo stato d’animo turbato per le notizie e le immagini che i ‘media’ rilanciano oramai da giorni. Corpi straziati di bambini a Gaza, che pagano la follia della guerra. La follia di chi alla pace non ha mai creduto, che ha alimentato negli anni l’odio, nutrito dall’ansia per l’insicurezza d’Israele. Sì, mi riferisco al governo di Benjamin Netanyahu, che ancora in questi mesi ha mostrato di non credere che si possa riprendere alcun negoziato di pace in Palestina. Nonostante gli sforzi del Segretario di Stato Usa John Kerry, nonostante gli sforzi di Papa Francesco. Ha alimentato, più che subito, il ricatto della destra laica e religiosa più oltranzista, su cui posa la sua stessa maggioranza. E ha rinviato l’assunzione di ogni impegno, sperando che da qualche integralista in Palestina venisse un segnale di ostilità. E segnali di ostilità sono venuti, seppure come pura attestazione di esistenza. Il Medio Oriente non è mai stato così instabile, privo di ‘leadership’ forti e pieno di nazionalismi che hanno interesse a sfruttare la ‘questione palestinese’ per guadagnare credibilità nel mondo arabo e islamico. L’Onu ha appena condannato il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza e l’uso ‘eccessivo’ della forza da parte israeliana. Ma cosa valgono questi equilibrismi della diplomazia internazionale di fronte all’uccisione dei bambini di Gaza? Danni ‘collaterali’ dei bombardamenti ‘intelligenti’ e delle ‘uccisioni mirate’ di esponenti di Hamas da parte di Israele. Intanto 40mila ‘riservisti’ sono stati ammassati da Netanyahu al Valico di Eretz e lungo il confine con la Striscia. Per scongiurare altri massacri chiediamo non solo pace, ma una pace giusta in Palestina.

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