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https://www.middleeastmonitor.com
Thursday, 03 July 2014 12:34

Giornalista Pro Al Sisi avverte sta arrivando una terza rivoluzione

Meno di un anno dopo l’inizio della sua rubrica intitolata "Al-Sisi, è necessario che fai l’occhiolino solo con il tuo occhio", che è stata pubblicata sul quotidiano Al-Masry Al-Youm dal 25 luglio 2013, Martedì Ghada Sharif ha scritto un articolo sullo stesso giornale intitolato "il ministero dell'Interno è tornato alle sue giornate nere" in cui ha promesso che una terza rivoluzione era sulla sua strada, ora che al-Sisi è diventato presidente del paese.

La conversione di questa scrittrice da una posizione al suo esatto opposto non si limita a lei. Non è più un fenomeno personale ma una condizione generale. Un gran numero di quelli che una volta sostenevano Al-Sisi, tra cui scrittori, giornalisti e personaggi pubblici, hanno avuto un cambiamento di fede e, invece di continuare ad esprimergli sostegno, lo stanno criticando. Queste persone erano una volta alcuni dei suoi più accaniti sostenitori. Tutto questo è successo solo pochi giorni dopo aver assunto la presidenza in elezioni farsa.

Nel suo primo articolo, Sharif scrisse: "Dal momento che Al-Sisi ci ha detto di scendere in piazza dovremmo scendere per le strade. Francamente, non ha bisogno di chiedere o di ordinare, sarebbe sufficiente per lui strizzarci l'occhio .... per trovare tutti noi pronti a rispondere alla sua chiamata. Questo è un uomo che è adorato dagli egiziani. Se lui vuole che noi siamo le sue quattro mogli, lo saremo a sua richiesta. Anche se avesse voluto che noi fossimo le sue schiave, lo avremmo felicemente fatto, per Allah. In questo modo implementeremmo la Shariah comunque."

Tale articolo attirò la condanna di tutta la società egiziana. Fu uno shock per l'opinione pubblica. Molte persone considerarono l’articolo un insulto alle donne egiziane e lo descrissero come provocatorio. Fu anche rimosso dalla campagna elettorale di Al-Sisi.

Tuttavia, nel suo recente articolo Sharif ha scritto che la polizia egiziana "considera l’ascesa di Al-Sisi al governano una licenza per tornare alla tirannia" aggiungendo "Se il presidente non riesce ad affrontare la questione con decisione e in fretta, allora prometto che una terza rivoluzione è già in camminno"

La scrittrice ha elencato una serie di violazioni della polizia stradale perpetrate contro i suoi colleghi. Ha scritto: "Questi incidenti significano solo che la violenza è  nelle istruzioni date dal direttore del dipartimento del traffico di Giza. Se quest’uomo rimane nella sua posizione per un giorno in più, significherebbe che perpetrare la violenza è una politica che viene adottata dal ministro stesso. Di conseguenza, tutto quello di cui abbiamo sentito parlare, del ritorno alla tortura all'interno delle carceri è vero e il pestaggio dei detenuti nelle stazioni di polizia è vero."

Ha scritto della polizia stradale ricordando quanto accaduto durante la rivoluzione del 25 gennaio, quando si ritirarono dalle strade. "Non abbiamo dimenticato il ritiro della polizia stradale dalle strade dopo che le prigioni furono prese d'assalto e i criminali scesero in strada."

Ha raccontato quello che è successo a lei personalmente quando un vigile urbano ha avuto una discussione con lei ad un incrocio. Lei disse: "Non mi hai dato una multa? Perché litigare con me adesso?" Lui la stupì dicendo: "Siamo tornati". Sharif chiede: "Quello che il poliziotto ha detto era a causa di essere stato in piedi sotto il sole per troppo tempo o stava semplicemente ripetendo ciò che aveva sentito dai suoi capi: I nostri giorni sono ancora quì"


https://www.middleeastmonitor.com
Thursday, 03 July 2014 12:34

Pro-Al Sisi journalist warns a third revolution is on the way

Less than a year after she wrote her column entitled "Al-Sisi, you need only wink with your eye", which was published in Al-Masry Al-Youm newspaper on July 25, 2013, Ghada Sharif wrote an article in the same newspaper on Tuesday entitled "The Interior Ministry is back to its black days" in which she promised that a third revolution was on its way now that Al-Sisi has become president of the country.

The conversion of this writer from one position to its exact opposite is not confined to her. It is no longer a personal phenomenon but a general condition. A large number of those who once supported Al-Sisi, including writers, journalists and public figures, have had a change of heart and, instead of voicing support for him, they have been criticising him. These people were once some of his staunchest supporters. All of this happened only a few days after he assumed the presidency in sham elections.

In her first article, Sharif wrote: "Since Al-Sisi told us to take to the streets we shall take to the streets. Frankly, he needs not call or order, it would suffice for him to wink with his eye... and he'll find us all responding to his call. This is a man who is adored by Egyptians. If he wants us to be his four wives, we are at his demand. Even if he wanted us to be his slave girls, we would happily do it, by Allah. By doing so we would only be implementing the Shariah anyway."

That article attracted condemnation across Egyptian society. It was a shock for public opinion. Many people considered it an insult to Egyptian women and described it as provocative. It was even removed from Al-Sisi's election campaign.

However, in her recent article Sharif wrote that the Egyptian police "considered Al-Sisi's ascent to governance a licence to return to tyranny". She added: "If the president fails to deal with this issue decisively and quickly then I promise him a third revolution is on its way."

The writer listed a number of traffic police violations perpetrated against her colleagues. She wrote: "These incidents only mean that violence is the instruction given by the director of the Giza traffic department. Should this man remain in his position for one extra day that would mean that perpetrating violence is a policy that is adopted by the minister himself. Consequently, everything we've heard about the return of torture inside prisons is true and the beating of detainees in police stations is true."

She talked about the traffic police reminding them of what happened during the January 25 revolution when they withdrew from the streets. "We have not forgotten the withdrawal of the traffic police from the streets after the prisons were stormed and the criminals took to the streets."

She narrated what happened to her personally when a traffic policeman had an argument with her at a crossing. She said to him: "Haven't you given me a ticket? Why are you quarrelling with me now?" He astonished her by saying: "We are back".

Sharif asks: "Was what the policeman said due to having been standing in the sun for too long or was he simply reiterating what he heard from his bosses: Our days are back again?"

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