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https://www.middleeastmonitor.com/ Badie: La pena di morte non mi spaventa La Guida Suprema della Fratellanza Musulmana, dottor Mohammed Badie, ha detto, durante il suo processo di ieri, che la condanna a morte che ha ricevuto Sabato non lo spaventa. Badie e altri 50 imputati sono sotto processo con l’accusa di aver formato una sala operativa per attaccare le autorità, durante il sit-in di Rabaa. Il processo è stato aggiornato dalla Corte penale del Cairo fino all’8 luglio, per sentire i testimoni. Dopo che il giudice ha autorizzato Badie ad uscire dalla gabbia ed affrontare la Corte, Badie ha dichiarato: "La pena di morte non mi spaventa e non mi terrorizza neppure passare il resto della mia vita in prigione, perché Aspiro a raggiungere il più alto livello di jihad, seguendo il Profeta Maometto (che la pace sia su di lui), il meglio del jihad è dire una parola di verità di fronte ad un governante ingiusto". Ha aggiunto che il colpo di stato militare lo ha trasformato da vittima in un imputato davanti al giudice, riferendosi al rovesciamento del governo il 3 luglio, e all'uccisione di suo figlio durante una protesta pacifica. Badie ha condannato la sentenza di morte emessa in contumacia a lui mentre lui non ha avuto la possibilità di difendersi. "Questa è l'ingiustizia assoluta, soprattutto perchè le accuse sono infondate", ha detto alla giuria. Il Tribunale penale Minya ha condannato 183 imputati, tra cui Badie, a morte con l'accusa di assalto ad un quartier generale della polizia e uccisione di un agente di polizia, in seguito alla dispersione violenta del sit-in di Rabaa e Nahda il 14 agosto che ha lasciato sul campo migliaia di morti e feriti. Domenica scorsa, il procuratore generale Hisham Barakat ha fatto appello a tutte le sentenze emesse dal giudice di Minya presso la Corte di Cassazione, dicendosi "entusiasta di sostenere un giusto processo e la corretta applicazione delle leggi." https://www.middleeastmonitor.com/
Badie: 'The death sentence does not scare me' The Supreme Leader of the Muslim Brotherhood Dr Mohammed Badie said, during his trial yesterday, that the death sentence he received on Saturday does not scare him. Badie and 50 other defendants are on trial charged with forming "an operations room to attack authorities" during the Rabaa sit-in. The trial has been adjourned by the Cairo Criminal Court until July 8, to hear witnesses. After the judge allowed Badie to step out of the cage-like enclosure he was held in and address the panel, Badie said: "The death sentence does not scare me and I am not terrified to spend the rest of my life in jail, because I aspire to reach the highest level of jihad by following Prophet Mohammed's (PBUH) saying that the best of jihad is to say a word of truth in front of an unjust ruler." He added that the military coup turned him from a victim into a defendant in front of the court, referring to the toppling of the government on July 3, and the killing of his son by a live bullet during a peaceful protest. Badie condemned the death sentence handed down to him in absentia as he was not given the opportunity to defend himself. "This is absolute injustice, particularly that the accusations are unfounded," he told the panel of judges. The Minya Criminal Court sentenced 183 defendants, including Badie, to death on charges of storming a police headquarters and killing a police officer following the violent dispersal of the Rabaa and Nahda sit-ins on August 14 which left thousands dead and wounded. On Sunday, the Prosecutor General Hisham Barakat appealed all verdicts issued by the Minya court at the Court of Cassation, saying he was "keen on upholding due process and the proper application of the laws."
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