Al-Hayat - Alarabiya - Ansa - Ilfattoquotidiano - repubblica - Unità - 2 aprile 2014 - Terza esplosione e nuove vittime nell'arco di neppure un'ora e mezza, davanti alla facoltà di ingegneria dell'Università del Cairo, a pochissima distanza dal punto in cui lo scoppio simultaneo di due bombe rudimentali in precedenza avevano ucciso un generale della polizia e ferito quattro agenti di scorta, lo hanno riferito fonti delle forze di sicurezza egiziane. Le bombe prendevano di mira i poliziotti in tenuta antisommossa, che erano schierati come ogni giorno in vista delle proteste degli studenti all'ingresso dell'Università. Il capo della polizia generale Tarek al Mergawi e cinque poliziotti sono rimasti uccisi, mentre sono stati feriti anche quattro civili e tre alti funzionari di polizia, tra i quali un secondo generale, il vice capo della polizia nella provincia di Giza, e consigliere del Ministero degli Interni, Abdel Rauf al-Serafi. Gli ordigni erano nascosti ai piedi di un albero e sono saltati in aria a pochi secondi di distanza l'uno dall'altro. "Tarek El-Mergawy, era un martire che stava adempiendo al suo dovere", ha dichiarato il primo ministro egiziano, Ibrahim Mahlab. Mahlab ha poi ribadito l'intenzione del governo di combattere il terrorismo e ha convocato una riunione d'urgenza con i ministri dell'Interno, Difesa e Giustizia e i responsabili dei servizi di sicurezza. Testimoni hanno riferito che una parte dell’edificio della facoltà è rimasto distrutto nelle prime due esplosioni e che la facoltà è stata evacuata. Fonti della sicurezza egiziana hanno reso noto che tre studenti, sospettati di essere responsabili delle esplosioni, sono stati arrestati. L'attacco di oggi porta a un nuovo livello la violenza, ridefinendo le proteste degli studenti negli ultimi nove mesi, da quando i militari hanno deposto Mursi. Mentre gli attacchi armati, di solito, avevano luogo nella irrequieta penisola del Sinai, di recente si sono diffusi alle principali aree urbane del continente. Due soldati, tra cui un generale di brigata, e cinque combattenti sono stati uccisi in scontri nella provincia di Qalubiya a nord del Cairo a marzo. Il governo ha annunciato questa settimana che quasi 500 persone, la maggior parte delle quali, soldati e poliziotti, sono morti a causa di tali attacchi.
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