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La Scozia fa scuola anche a Montreal Gli indipendentisti del Quebec, come quelli della Catalogna o dei Paesi Baschi o i giapponesi dell'arcipelago di Okinawa, guardano al referendum di giovedì con rinnovata speranza
La Scozia dimostra che non è mai troppo tardi per parlare dell’indipendenza di un paese, di una regione, di un’enclave. A pochi giorni dalla consultazione scozzese che ha riscaldato i cuori di molti indipendentisti in Europa, soprattutto in Spagna con i catalani e i baschi in prima fila, anche oltreoceano si segue con attenzione quanto sta accadendo in Gran Bretagna. In questi giorni infatti in Scozia sono approdati molti indipendentisti del Quebec per cercare di trarre una lezione dalla progressione spettacolare nel campo del sì al referendum con la speranza di percorrere un giorno la stessa strada. E l’esempio scozzese non attira solo gli indipendentisti del nord America ma anche quelli dell’arcipelago di Okinawa in Giappone. A volte la storia si ripete, ma al contrario, visto che queste due regioni dell’ex Commonwealth occidentale (anche se il Quebec è l’unica provincia canadese in cui l’inglese non è lingua ufficiale) in passato hanno tenuto legami piuttosto stretti con l’idea di dar vita a due stati. Negli anni ’70 poi il capo indipendentista del Quebec René Lévesque era andato in Scozia per spiegare la questione canadese che culminò con due referendum: in entrambe le consultazioni referendarie, nel 1980 e nel 1995, hanno vinto i no all’indipendenza del Quebec, anche se in extremis l’ultima volta (49,4% contro 50,6%). In quell’occasione si è trattato di una sconfitta amara per gli indipendentisti relegati alle ultime elezioni all’opposizione per diversi anni. Oggi gli indipendentisti del Partito del Quebec non sono più nella condizione di dare lezioni ma magari di trarne dall’esempio altrui. Per questo negli ultimi giorni una cinquantina di giovani del Quebec ha deciso di trasferirsi ad Edimburgo per vivere da vicino gli ultimi giorni della campagna elettorale. Un pellegrinaggio scozzese che consente di comprendere come gli scozzesi siano riusciti a mobilitare le minoranze culturali (ad esempio quelle asiatiche e africane) ma anche occupati e giovani, che invece in Quebec all’epoca dell’ultimo referendum erano entrati in conflitto.
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