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Misurare il progresso con il Pil è un grave errore Governi, media e la maggior parte delle persone sono preoccupati per quanto riguarda l'economia. Ciò significa che richieste come quelle per il riconoscimento dei diritti delle Prime Nazioni e per la protezione ambientale sono spesso visti come impedimenti all'obiettivo di mantenere la crescita economica. Il Prodotto interno lordo è diventato un indicatore sacro del benessere. Chiedete agli amministratori delegati e ai politici come è andato l'anno scorso, vi risponderanno prendendo come riferimento l'aumento o la diminuzione del Pil. È un modo strano di misurare il benessere sociale ed economico. Il Pil si è affermato come un modo di stimare l'attività economica misurando il valore di tutte le transazioni, i beni e i servizi. Tuttavia, nel 1934 anche Simon Kuznets, economista americano e pioniere della misurazione del fatturato nazionale, ha affermato che tali misurazioni dicono poco sul «benessere di una Nazione». Ha compreso che nella vita c'è qualcosa che va oltre i benefici provenienti dal consumo di denaro. Abbiamo condiviso la nostra casa con i genitori di mia moglie per 35 anni. Se li avessimo messi in una casa di riposo, il Pil sarebbe aumentato ma noi non avremmo contribuito molto a prenderci cura di loro. Quando mia moglie ha lasciato il suo lavoro da insegnante alla Harvard University per lavorare a tempo pieno come volontaria della David Suzuki Foundation, il suo contributo al Pil è sceso. Ogni volta che ripariamo e riutilizziamo qualcosa considerato comunemente come monouso, non diamo un contributo al Pil. Per illustrare i limiti del Pil come indicatore del benessere, supponiamo che nell'impianto nucleare di Darlington vicino a Toronto scoppi un incendio e venga emessa una nube radioattiva che si sollevi sulla città, causando centinaia di casi di contaminazione radioattiva. Tutte le ambulanze, i dottori, le medicine e i posti in ospedale farebbero schizzare in alto il Pil e se qualche persona morisse, le pompe funebri, i carri funebri, i fiori, i becchini e gli avvocati incentiverebbero la crescita del Pil. Alla fine, rimettere a nuovo Darlington costerebbe miliardi e produrrebbe un picco del Pil. Eventi meteorologici estremi, come inondazioni e tempeste, possono anch'essi contribuire all'aumento del Pil, viste le risorse messe in campo per sistemare il caos. I danni fatti dall'Uragano Katrina e da Sandy e la fuoriuscita del greggio della Bp nel Golfo del Messico, hanno aggiunto decine di miliardi al Pil. Se la crescita del Pil è la nostra massima aspirazione, dovremmo pregare per nuove catastrofi meteorologiche e nuove fuoriuscite di greggio. Il Pil ha sostituito il Prodotto nazionale lordo, molto simile al primo ma includeva le spese internazionali. Nel 1968, in un discorso all'University of Kansas, Robert Kennedy ha detto: «Pare che abbiamo sacrificato troppo e per troppo tempo l'eccellenza personale e i valori della comunità in cambio della pura accumulazione di cose materiali... Il Prodotto nazionale lordo tiene conto dell'inquinamento dell'aria e della pubblicità per le sigarette, delle ambulanze per ripulire i massacri che avvengono sulle autostrade. Tiene conto dei chiavistelli speciali per le porte e delle prigioni per coloro che cercano di forzarle. Tiene conto della distruzione delle sequoie e della perdita di meraviglie naturali in una crescita incontrollata. Tiene conto del napalm, delle testate nucleari e dei veicoli blindati della Polizia che combattono le rivolte nelle nostre città... e i programmi televisivi che glorificano la violenza per vendere giocattoli ai nostri figli». «Tuttavia, il Prodotto nazionale lordo non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro educazione o della gioia del loro giocare. Non include la bellezza della nostra poesia o la forza dei nostri matrimoni, l'intelligenza dei nostri dibattiti pubblici o l'integrità dei nostri pubblici ufficiali. Non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio; né la nostra consapevolezza, né la nostra istruzione; né la nostra compassione, né la nostra devozione al Paese. In breve, il Pil misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta». Ci meritiamo indicatori migliori per il benessere sociale che vadano oltre la pura crescita economica. Molti economisti e scienziati sociali stanno proponendo tali indicatori. Alcuni affermano che è necessario un «indicatore di progresso reale» che includa fattori sociali e ambientali assieme alla ricchezza economica. Alcuni gruppi come Friends of the Earth hanno suggerito un Indice di Benessere economico sostenibile che dovrebbe tener conto «della disuguaglianza delle entrate, del danno ambientale e del consumo dei patrimoni ambientali». Il Regno del Bhutan ha suggerito di misurare la Felicità interna lorda. Qualsiasi cosa venga utilizzata, dovrà essere migliore del Pil e della sua assurda enfasi per la crescita infinita su un pianeta finito
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