http://www.ildialogo.org L'incubo continua All'improvviso, verso le 9 di sera, da un appartamento all'ultimo piano di un condominio posto nel cuore della città, cominciarono a sentirsi mugolii, grida di piacere, respiri affannati. I suoni erano forti, si sentivano in tutto il palazzo e persino chi era nella piazza sentiva distintamente quelli che erano i suoni tipici emessi da una coppia durante l'atto sessuale. Quelli che ancora erano in giro a quell'ora per la piazza all'inizio non ci fecero caso. Ma i suoni si fecero sempre più insistenti e continui. Provenivano dall'alto e tutti si misero a guardare il cielo. Ben presto individuarono un appartamento illuminato posto all'ultimo piano. Si, inequivocabilmente era da li che proveniva quel trambusto. Molti risero, i più vecchi andarono via scandalizzati, qualcuno chiamò la polizia per far finire quello scandalo. “Se vogliono fare sesso disse chi telefonò lo facciano in silenzio e non diano fastidio agli altri”. Ma la polizia fece orecchi da mercante. “Abbiamo altro da fare”, dissero. La situazione però precipitò nel giro di alcune decine di minuti. Attorno a quel palazzo cominciarono a riunirsi frotte di cani randagi, alcune centinaia, forse trecento. Cominciarono ad abbaiare alla luna che intanto era sorta e brillava nel cielo. Ma quel che è peggio cominciarono ad accoppiarsi, era uno spettacolo indescrivibile. Arrivarono immediatamente le TV, i fotografi dei giornali, i cronisti esperti di sesso, riti satanici, cronaca rosa, e omicidi. Cominciarono una diretta TV immediata su tutte le reti locali. Questo fece scattare l'allarme anche nelle TV nazionali che nel giro di un quarto d'ora mandarono le loro squadre di intervento rapido perché queste notizie non si possono lasciare senza copertura. E anch'esse cominciarono la diretta. Furono buttati giù dal letto e richiamati in servizio i criminologi, gli psichiatri, gli esperti di esorcismi per spiegare cosa stesse accadendo. Perché quei suoni così familiari e noti avevano scatenato quella cagnara? Colpa della luna? Colpa della particolare frequenza sonora con la quale quei suoni venivano percepiti dai cani? O delle lingue strane in cui quei suoni venivano emessi? Si, perché le voci cambiavano lingua ogni quarto d'ora. Inglese, poi tedesco, poi polacco, poi italiano, rumeno, russo. I giornalisti più esperti si spinsero ad ipotizzare che li in quell'appartamento fosse in atto un orgia fra persone di diversa nazionalità. Qualcun altro disse che forse li si stava consumando qualche reato di pedofilia. E ci fu chi, pensando di fare lo scoop, chiamò un veterinario suo amico per sapere che cosa ne pensasse e lui, senza troppi giri di parole, lo mandò in diretta a quel paese. La criminologa e la psicologa protestarono per la violazione della privacy di quelle persone che li, in quell'appartamento, stavano esplicando un atto assolutamente fisiologico tipico della specie umana. Non si espressero sui cani che non era il loro campo di indagine. E così aumentò la suspense fra i telespettatori, che intanto erano cresciuti in modo esponenziale perché tutti avevano cominciato a telefonare agli amici per dirgli di accendere le TV per vedere la diretta di quello che sembrava essere la notizia dell'anno, una cosa su cui i giornali avrebbero potuto andare avanti per lo meno per un mese nell'analizzare tutti i risvolti psicologici, umani ed animali, che da quella storia sembravano venir fuori. Dopo un paio d'ore di diretta TV (anche i giornali stampati avevano ritardato la chiusura per capire come sarebbe andata a finire) finalmente la polizia decise di intervenire. Li aveva sollecitati il Sindaco della città allarmato da tanto rumore sia fisico che mediatico. I poliziotti arrivarono in una piazza che sembrava un set cinematografico. C'erano attorno alla piazza una decina di troupe televisive. Al centro della piazza i cani che nel frattempo erano diventati forse un migliaio e che continuavano imperterriti anch'essi, come quelli su nell'appartamento all'ultimo piano, ad accoppiarsi allegramente, incuranti di tutti quelli che avevano attorno. Qualche giornalista più ardito aveva cercato persino di intervistare uno di questi animali mentre era intento ad accoppiarsi. Gli chiese “come si sente? Cosa prova in questo momento? Perché lo fate qui in pubblico davanti a tutti? Non provate un po' di vergogna?”. Per parità di genere una giornalista femmina pose le stesse domande anche ad una cagna. Rischiarono di finire sbranati e si allontanarono precipitosamente. Ma il pubblico televisivo apprezzò particolarmente il coraggio di questi intrepidi giornalisti, soprattutto per la questione della parità di genere, e subito i loro commenti positivi riempirono Facebook, Twitter, Google e le redazioni dei giornali furono subissate da SMS ed email di approvazione. Chiamarono i pompieri che portarono gli idranti. Gli esperti avevano diagnosticato che l'unica cosa da fare era innaffiare abbondantemente i cani per calmare i loro bollenti spiriti. Alla notizia gli animalisti, che erano stati richiamati in piazza dalla presenza di tanti cani, protestarono vivacemente. Ma il commissario che in quel momento comandava le truppe fu irremovibile. Cani ed animalisti furono abbondantemente innaffiati. I cani scapparono via in mille direzioni diverse. I poveri animalisti dovettero ricevere le cure dei molti medici li convenuti a bordo di numerose ambulanze che sempre sono pronte in questi casi eccezionali. Sgombrata la piazza, una pattuglia di polizia entrò nel palazzo e andò all'ultimo piano da dove continuavano a venire i suoni di ripetuti accoppiamenti. Bussarono alla porta ma nessuno la aprì. Ribussarono più e più volte ma niente. Alla fine fu presa la decisione di sfondare la porta. Entrarono e trovano le luci tutte accese. I suoni provenivano da quella che sembrava essere la sala da pranzo. Entrarono e trovarono finalmente la causa di tutto quel trambusto. C'era una televisione accesa su un canale che trasmetteva materiale pornografico a ripetizione. La spensero immediatamente. Ci fu chi cominciò a ridere, chi imprecò, chi cercò di contattare il padrone di casa per capire che cosa era successo. Finalmente riuscirono a trovarlo. Era lontano a mille km di distanza. Non capì nulla di quello che gli dicevano. I poliziotti capirono che lui aveva dimenticato la TV accesa su un canale strano che non aveva mai visto. Andando fuori città era abituato a lasciare le luci accese per dare ad intendere ad eventuali ladri che in casa ci fosse qualcuno. Non sapeva che ad una certa ora da quel canale cominciassero a trasmettere film pornografici per tutto il resto della notte. E tutti vollero sapere quale fosse questo canale! A questo punto mi sono svegliato di soprassalto e mi sono reso conto che avevo sognato e che avevo avuto un incubo. Forse, non so, colpa della pizza che avevo da poco mangiato. Mi ero addormentato davanti alla TV. Stavo guardando il telegiornale e non mi sono accorto di essere passato dalla realtà che vedevo scorrere sulla TV al sogno, tanto la “realtà” delle notizie trasmesse dai nostri TG è simile al sogno-incubo che ho frammentariamente cercato di descrivere qui. L'incubo di una informazione che in realtà è disinformazione continua e al momento, come scrive il libro dell'Apocalisse, «la terra intera, presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia (e aggiungo io dell'informazione) e gli uomini adorarono il drago (dell'informazione) perché aveva dato il potere alla bestia(dell'informazione) , e adorarono la bestia (dell'informazione) dicendo: "Chi è simile alla bestia (dell'informazione) e chi può combattere con essa?"»(Ap 13,3-4). Ma il potere della bestia (dell'informazione) non è eterno e si avvicinano i tempi della sua caduta. Dipende da ognuno di noi spegnere la TV e accendere la realtà, fatta di miseria, disoccupazione, violenze razziste, guerre e ricchezze immense nelle mani di poche persone ingorde ed insaziabili.
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