Originale: New Internationalist Globalizzate la lotta! Globalizzate la speranza! I capi del Movimento dei lavoratori senza terra del Brasile (Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra MST) hanno tentato di assicurarsi un incontro con la presidente Dilma Rousseff fin da quando ha assunto l’incarico all’inizio del 2011. Come è noto, per tre anni, Dilma si è rifiutata di parlare con loro. Fino al 12 febbraio di quest’anno, cioè quando 15.000 attivisti dell’ MST hanno organizzato una marcia di protesta che ha attraversato la capitale brasiliana e che si è conclusa davanti al palazzo presidenziale. La marcia ha avuto luogo a metà del Congresso nazionale dell’MST, un raduno di una settimana che si tiene ogni cinque anni. Quest’anno si celebravano i 30 anni del movimento e vi hanno partecipato circa 16.000 del milione e mezzo dei membri dell’MST. Ho preso parte al congresso per conto del Movimento per lo sviluppo mondiale (WDM World Development Movement) che sta lanciando una nuova campagna in aprile contro il ruolo del governo britannico che aiuta le grosse imprese a prendere il controllo dell’agricoltura africana. Ci sono chiari paralleli tra ciò che accade in Africa e la lotta dell’MST contro l’attività agro-industriale e il tipo di modello agricolo che promuove: uso industriale dei pesticidi, raccolti geneticamente modificati, e controllo dei semi da parte delle grosse imprese. Il Congresso è stata un’occasione per gli attivisti dell’MST per riunirsi e festeggiare il loro successo come movimento e la terra che è stata ottenuta da migliaia di famiglie. E’ stato anche il lancio della nuova strategia politica dell’MST. Riuscivo a sentire l’eccitazione nell’aria quando sono entrata nel campo dello Stadio Nielson Nelson a Brasilia. La gente era arrivata da tutto il Brasile, molti dopo due giorni di viaggio in autobus. Il campo era stato trasformato in quello che sembrava un festival della giustizia sociale, con tende dove si cucinava, mercatini agricoli che vendevano prodotti di ogni regione del Brasile, e migliaia di persone accampate. Camminando attraverso il campo, ero circondata da esposizioni di fotografie e di arte sulla storia del Movimento e sulle lotte in Venezuela e in Palestina. E spesso un gruppo che suonava la samba con i tamburi improvvisamente cominciava a suonare. Nei suoi primi anni l’attenzione dell’ MST era incentrata sulla democratizzazione della proprietà della terra per la classe contadina. Ma dagli anni ’90 il potere del capitale finanziario internazionale è diventato più forte ed è diventata una forza significativa nell’ agricoltura. Nel decennio passato, l’MST ha affrontato una repressione brutale: nel gennaio 2013, due dirigenti dell’MST sono stati uccisi a Rio de Janeiro. Nel 2004, un grosso proprietario brasiliano di terre ha ucciso 5 contadini e ne ha feriti altri 12 che stavano occupando un terreno improduttivo. Nessuno dei colpevoli è stato assicurato alla giustizia. Joȃo Pedro Stedile, uno dei fondatori dell’MTS, parla di ‘una nuova alleanza delle classi dominanti’ costituita da proprietari terrieri, imprese multinazionali e dai media tradizionali. Operando tramite la magistratura e il Congresso brasiliano, questi poteri stanno cercando insieme di sopprimere il movimento per la riforma agraria. E con l’aumento del potere capitale finanziario internazionale, la grossa attività agroindustriale globale è il modello di agricoltura per il quale queste ‘classi dominanti’ stanno facendo pressione. L’attività agroindustriale prende la terra, la denazionalizza e la concentra nelle mani di poche aziende, e promuove anche un modello non sostenibile di agricoltura. A causa di questo, sostiene l’MST, non è più sufficiente chiedere semplicemente la ridistribuzione della terra nell’ambito dell’attuale sistema capitalista. E quindi, invece, l’MST chiede ‘una riforma agraria popolare’, con un nuovo modello di agricoltura basato sull’agro-ecologia, la cooperazione e un’alleanza della classe operaia. Lo scopo è produrre cibo sano e organico che sia di vantaggio ai lavoratori. L’impatto politico del congresso Dopo avere tentato per tre anni di incontrarsi con la presidente il comitato di coordinamento del movimento ha ricevuto un invito, poche ore dopo la conclusione della marcia, per parlarle il giorno dopo. I rappresentanti dell’MST hanno dato a Dilma il programma del movimento per la riforma agraria popolare e si sono dichiarati contrari ai piani della presidente per garantire il diritto alla terra per le persone che vivono negli insediamenti dell’MST; la privatizzazione di questi insediamenti eliminerebbe i progressi fatti costruendo un modello cooperativo di agricoltura. Malgrado l’importanza politica dell’incontro con Dilma, l’MST crede che l’unica cosa che produrrà un cambiamento reale, è la lotta di massa contro l’attività agroindustriale e contro il potere del capitale finanziario. Ci sono molte cose che gli attivisti possono imparare dall’MST, e molte che possiamo fare con solidarietà, compresa la denuncia dell’impunità di coloro che sono responsabili dell’uccisione di membri del movimento e la reazione alla campagna mediatica aggressiva contro l’MST. Però il messaggio fondamentale per gli alleati internazionali è che il modo migliore per sostenere la lotta dell’MST è di combattere contro l’attività agroindustriale e i poteri capitalisti nei nostri paesi. Nelle parole degli amici dell’MST: ‘Globalizzate la lotta! Globalizzate la speranza!’ Sarah Reader è una propagandista del World Development Movement: www.wdm.org.uk Scoprite altre informazioni sull’MST e su che cosa potete fare su: www.mstbrazil.org Da: Z Net Lo spirito della resistenza è vivo Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/globalize-struggle-globalize-hope
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