|
LaPresse Il Subcomandante Marcos lascia la guida dell'Esercito zapatista "Dichiaro che il Subcomandante Marcos smette di esistere. Non sarà più mia la voce che parlerà a nome dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale". A 20 anni dalla prima insurrezione che ha portato a conoscenza del mondo intero la lotta contro il liberismo messicano per tutelare gli indigeni del Chiapas, è il Subcomandante Marcos a segnare la fine di un'epoca. Figura misteriosa, controversa e abile nella comunicazione, è alla guida di Ezln dal 1983. E da oggi non sarà più il portavoce del movimento. "Non sono malato e non sono morto - ha scritto Marcos in un lungo messaggio - anche se mi hanno ucciso molte volte". Un passo indietro, che lo stesso Subcomandante spiega così: "La mia immagine pubblica è diventata una distrazione", perciò è giusto che Ezln cominci "una nuova fase". "Il mio", ha detto durante una cerimonia in onore di Galeano, un militante zapatista ucciso all'inizio di maggio, "è stato un travestimento pubblicitario". "Non ci sarà nessuna vedova - ha detto il leader zapatista - non ci sarà nessun funerale, niente onori, statue o musei. Nulla che possa promuovere il culto della personalità a discapito del collettivo. Questo personaggio è stato creato e ora i suoi creatori, gli zapatisti e le zapatiste, lo distruggono. Comprendere questo significa capire qualcosa di fondamentale per noi". Nel suo lungo discorso Marcos ha parlato a lungo di Galeano, maestro nella Escuelita Zapatista che aveva fatto conoscere ad alcune migliaia di persone l’esperienza delle comunità autonome, ucciso il 2 maggio, colpito prima da colpi di arma da fuoco e poi finito con il machete. A lui, nei giorni successivi alla morte, il Subcomandante aveva dedicato parole affettuose ma anche cariche di rabbia nei confronti dei paramilitari che lo hanno assassinato, lasciando intendere che quella morte sarebbe stata in ogni caso un spartiacque per il movimento. Oggi l'annuncio ufficiale. Il testo della lettera con cui il simbolo di Ezln ha rinunciato al personaggio per rivestire i panni del semplice e anonimo combattente si chiude con un omaggio al compagno ucciso: "Buon viaggio - scrive Marcos - Dalle montagne del sudest messicano. Subcomandante insurgente Galeano".
|
|