http://www.internazionale.it I paesi emergenti sfidano la Banca mondiale
È cominciato il 15 luglio a Fortaleza, in Brasile, il summit dei paesi emergenti, i Brics: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Il tema al centro del summit è la creazione di un fondo per le emergenze e di una banca che fungano da contrappeso alle istituzioni finanziarie occidentali. Dopo due anni di negoziati, i Brics dovrebbero annunciare la nascita di un’istituzione simile al Fondo monetario internazionale, dotato di una riserva di 100 miliardi di dollari per combattere la crisi finanziari, e di una Banca mondiale alternativa che farà prestiti per progetti di infrastrutture in tutto i paesi in via di sviluppo. La banca avrà un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari, a cui ogni paese contribuirà con un importo uguale. L’istituto dovrebbe cominciare a erogare prestiti nel 2016. Altri paesi potranno aderire successivamente. La creazione di una Banca mondiale alternativa è una mossa politica che piace soprattutto alla Russia, punita dall’occidente per il suo appoggio alle forze secessionistiche in Ucraina, e alla Cina, che vuole ridimensionare il ruolo degli Stati Uniti. Il vertice è anche il primo faccia a faccia tra il nuovo primo ministro indiano, il nazionalista indù Narendra Modi, e il presidente cinese Xi Jinping. I paesi Brics che rappresentano il 40 per cento della popolazione mondiale e un quinto dell’economia globale potenzieranno la loro collaborazione in campo politico, ma “non hanno alcun piano per formare un’alleanza politico-militare”, ha assicurato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista a Itar-Tass.
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