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Mondiali 2014, in Brasile caos trasporti
La prima pagina della Folha de Sao Paulo segnala problemi in ben 11 aeroporti del paese, mentre El Pais dedica un articolo alle disfunzioni delle infrastrutture pubbliche
A meno di dieci giorni dal calcio d’inizio della Coppa del mondo, uno spettro si aggira per il Brasile: la carenza dei trasporti pubblici. A denunciare il problema, e la relativa assenza di un riscontro delle promesse fatte dal governo Roussef nei mesi scorsi, sono alcune Ong brasiliane, in particolare Contas Abertas. In una recente intervista al Brasil Post, il segretario generale della Ong, Gil Castel Branco, ha denunciato la “scomparsa” di 4mila dei 12mila milioni di reales (circa 1.300 milioni di euro) inizialmente stanziati dal governo nelle infrastrutture del trasporto pubblico. Di tale cifra si sarebbe persa traccia «quando secondo quanto riferito da Castel Branco al giornale è stato chiaro a tutti che i progetti non potevano essere portati a completamento entro i tempi previsti». Eppure dal 2007, anno in cui il Brasile è stato nominato dalla Fifa paese ospitante della Coppa del Mondo 2014, non sono mancati progetti per potenziare i trasporti pubblici nel paese. Il progetto più importante consisteva nella costruzione di un treno ad alta velocità che avrebbe collegato tra loro le città di Campinas, San Paolo e Rio de Janeiro. E ancora, si era molto parlato nei mesi scorsi di un ampliamento della tratta nella metropolitana di Salvador e di Curtiba ed anche di una monorotaia per affrontare gli spostamenti dei passeggeri atterrati all’aeroporto di Manaus. Di questi e di altri progetti, come ha scritto il Brasil Post, non si ha più avuto traccia «davanti alla mancanza di una strategia e di una pianificazione chiara». Quello dei trasporti pubblici non è un problema circoscritto al Brasile. Gli alti prezzi di autobus e pullman sono stati al centro di forti polemiche anche in altri stati dell’America latina e in particolare a Bogotà, dove spesso il prezzo del biglietto della metropolitana (la linea Transmilienio) è oggetto di contrattazione con il conducente. Per il governo brasiliano, comunque, i più recenti investimenti nelle infrastrutture del trasporto pubblico devono essere visti in un’ottica futura. È questo il pensiero espresso da Ailton Brasiliense Pires, presidente dell’Associazione nazionale del trasporto pubblico brasiliano. «I turisti non avranno difficoltà ad accedere ai principali siti del Mondiale», ha dichiarato Pires alla stampa brasiliana, ricordando come molti degli stadi in cui si disputeranno gli incontri sono già ben collegati con il centro città (come a Rio, «dove proprio al lato dello stadio c’è la stazione della metropolitana»). Brasiliense Pires ha ribadito che, nonostante la maggior parte delle opere pubbliche non sia stata ancora completata, «il paese è pronto ad accogliere ogni turista». Quest’ultima categoria, però, non sembra esserne convinta, almeno secondo gli ultimi dati: a fine gennaio Match, la società vicina alla Fifa che si è occupata di prenotazioni alberghiere, ha cancellato il 50 per cento delle prenotazioni pervenute tra il 2007 e il 2010 in 840 hotel brasiliani. Anche la situazione degli aeroporti non sembra essere migliore. La Folha de Sao Paulo, uno dei principali quotidiani del paese, ha descritto una difficile situazione a Confins e Manaus, dove proseguono i lavori di ristrutturazione degli aeroporti. «Rumore, polvere, via vai di operai e recinzioni su recinzioni», questo lo scenario raccontato dagli inviati a quasi una settimana dall’inizio del Mondiale, in due dei principali scali che accoglieranno ospiti provenienti da tutto il mondo. Mentre il conto alla rovescia continua a scorrere, non resta che attendere i nuovi sviluppi.
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