http://www.internazionale.it/ È cominciato l’incontro più segreto del mondo Il gruppo Bilderberg, il vertice internazionale più esclusivo del mondo, compie sessant’anni. Era il 29 maggio 1954 quando gli organizzatori tra cui il politico polacco Józef Retinger, il principe olandese Bernhard van Lippe-Biesterfeld, il primo ministro belga Paul Van Zeeland e l’allora capo della Unilever, l’olandese Paul Rijkens invitarono presso l’hotel Bilderberg di Oosterbeek, nei Paesi Bassi, cinquanta personalità del mondo della politica e della finanza. Da allora il gruppo si è riunito altre 61 volte. La 62esima riunione del gruppo Bilderberg si svolge dal 29 maggio al 1 giugno in Danimarca, all’hotel Marriott di Copenaghen. Per molto tempo le riunioni del gruppo furono avvolte da una segretezza quasi totale, ma dallo scorso anno il club si è dotato di un ufficio stampa e ha pubblicato la lista dei partecipanti e i temi più importanti in discussione, i cosiddetti “megatrends”. Ma è sempre difficile vedere chi entra e chi esce dall’albergo: la polizia ha predisposto un cordone di sicurezza a tre metri dall’albergo, per tenere lontani i curiosi e soprattutto i giornalisti (nel bar dell’hotel ne sono già stati arrestati due che provavano a intervistare gli ospiti). Il gruppo Bilderberg prevede tre giorni di incontri a cui partecipano politici o ex politici (Carl Bildt, Henry Kissinger, Mario Monti), leader di grandi aziende (Bp, Goldman Sachs, Google, Shell), rappresentanti delle istituzioni internazionali (Nato, Fmi), miliardari, militari, giornalisti e rappresentanti delle case reali europee. Per l’Italia, oltre al senatore Monti, ci sono anche Franco Bernabè, John Elkann e Monica Maggioni. I “megatrend” di quest’anno sono: “Quale futuro per l’Europa?”, “Ucraina”, “Intelligenza condivisione” e “La privacy esiste?”. “C’è qualcosa di molto ironico nel fatto che uno dei club più esclusivi del mondo discuta di privacy, in grande segretezza, con persone come l’amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, e il membro del consiglio di amministrazione di Facebook Peter Thiel: proprio le persone che sanno come l’opinione pubblica sia diventata radicalmente trasparente”, scrive Charlie Skelton sul Guardian.
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