http://www.china-files.com Essere un vero cittadino Traduzione di Désirée Marianini e Lucia De Carlo
Appena condannato a quattro anni per avere organizzato manifestazioni che disturbavano l'ordine pubblico, Xu Zhiyong è il fondatore del "movimento dei nuovi cittadini". Il gruppo, che si batte per la trasparenza nella politica cinese, chiede da tempo che siano resi pubblici i redditi dei funzionari. Ma lo scritto di Xu che pubblichiamo rivela una visione politica più ampia, che mira a ben altri obiettivi. E' pericoloso essere un cittadino che coraggiosamente si alza in piedi in in una società suddita e sempre genuflessa, in cui chi fa gli appelli per la trasparenza sui beni dei politici viene arrestato e messo in prigione. Ma questo paese necessita di un cambiamento e c'è bisogno di persone che agiscano per prime. La trasformazione civile del costituzionalismo cinese non significa solamente un cambiamento del sistema politico, ma anche un radicale distacco dall'autocrazia politica e dei clan familiari. Vuol dire costituire, solidamente, l'indipendenza del sistema giudiziario, la libertà di stampa, la competizione multipartitica e un sistema civile e moderno. Implica anche una trasformazione della cultura politica, un distacco radicale dalla logica crudele della storia scritta dai vincitori, dei regimi militari e della presa di potere. Significa giocare lealmente. Significa istituire dei servizi per le persone. Significa portare avanti la libertà, la giustizia e il meraviglioso credo politico che si fonda sul bene. Il costituzionalismo funzionerà a dovere se modifichiamo l'humus in cui viviamo. Il Movimento dei Nuovi Cittadini parte dall'individuo che realizza il proprio essere “cittadino”. Mentre promuoviamo la costruzione del costituzionalismo democratico, poniamo le basi per il suo l'humus culturale. Da soli diveniamo cittadini La missione dei cinesi di questa generazione è far diventare questa società, suddita del freddo egoismo, dell'ingiustizia e della tirannia al potere, una società civile di vitale libertà e giustizia imparziale. Per cambiare la società, innanzitutto, si parte dal singolo. Non fantastichiamo sulla beatificazione di un personaggio libero e democratico. Sarà l'etica del singolo, facente parte della collettività civile, ad influenzare, in un lasso di tempo abbastanza lungo, la qualità di una rinata politica democratica. Il sogno di una sana politica del popolo cinese pone le basi sulla moralità e sulla giustizia. Dal 2009 proseguiamo con “la promessa del cittadino”. Questa promessa si fonda sull'innata conoscenza intuitiva e va a promuovere la giustizia sociale, nella legalità e nell'empatia. Dimostrando così chiaramente la realizzazione di una sana atmosfera sociale. Nel posto di lavoro osserviamo le regole della deontologia professionale di base, rifiutiamo il potere pubblico ad uso personale e i privilegi della corruzione. Aderiamo al principio della non violenza, della costruttività e della razionalità per partecipare alla cosa pubblica. Miglioriamo le politiche pubbliche, controlliamo il potere e proponiamo la cultura del cittadino. La responsabilità è il punto di partenza della società civile. […..] Essere un cittadino significa proteggere la giustizia pubblica, imparziale e responsabile. Inseguire il sistema legislativo democratico vero significa lottare contro la censura online, contro la custodia preventiva, contro l'impossibilità di riunirsi per funzioni religiose, contro le morti all'interno degli istituti di detenzione temporanea, contro l'essere rappresentati da qualcun altro. Dobbiamo prenderci cura della cosa pubblica, del futuro del nostro paese, dell'inquinamento ambientale, delle demolizioni forzate, dell'ingiusto sistema legislativo, delle garanzie sociali, della trasparenza dei beni, delle “convenzioni internazionali sui diritti politici e i diritti civili”, del budget della finanza pubblica e della trasformazione politica. Dobbiamo fare il possibile per dare una mano anche se fosse solamente continuare a fare pressione sul web. Dobbiamo andare incontro a chi, senza diritti, incontra una situazione difficile da cui non riesce ad uscire, quando gli ingiusti casi giudiziari non arrivano mai a risoluzione, quando la terra coltivata, di generazione in generazione dai contadini, viene espropriata con violenza. Insieme siamo cittadini, rendiamo pubblico il nostro simbolo “cittadino” In teoria siamo tutti cittadini, ma la maggioranza delle persone non lo dimostra e non si comporta come tale. Non abbiamo bisogno di cambiare la nostra identità, non serve costituire dei nuovi gruppi o associazioni, basta solo essere dei veri cittadini, avere a cuore e mettere in pratica i diritti civili. Dobbiamo alzarci dalla società suddita. Portiamo con noi il simbolo dei cittadini alle cene o agli eventi che organizziamo, indossiamo gli abiti con quel simbolo. Sul profilo di weibo e nel nome utente on line, aggiungiamo la parola “cittadino”, anche nelle firme comuni, o quando ci presentiamo a delle persone, mettiamo sempre la parola cittadino davanti. Rendendo pubblico il nostro simbolo, ci renderemo conto che le persone come noi sono sempre di più, siamo per natura tutti membri di un gruppo. Cittadini in azione La comunità di cittadini non è un gruppo di chiacchiere oziose, che negli ultimi anni hanno indebolito la base sociale di svariati gruppi. Non è fattibile illudersi di raccogliere sempre più membri: bisogna agire. La crescita della comunità dei cittadini è un processo sul lungo periodo. Per il momento, la cosa principale è che i cittadini si dedichino a questioni locali. Ogni luogo ha i propri problemi: l'inquinamento di Qidong, le demolizioni selvagge di Changsha, la rimozione delle tombe di Zhoukou, errori giudiziari, corruzione nei soccorsi sismici, eccetera. Per diventare più forti, dobbiamo scandagliare i veri problemi e impegnarci a risolverli, aiutare i deboli, salvaguardare la giustizia, radicarci nei servizi sociali locali, diventare membri del corpo legislativo, ottenere il supporto delle masse locali. Alcune tematiche sono nazionali, quali la parità del diritto all'istruzione, la trasparenza sulle proprietà dei funzionari, l'opposizione alle suddivisioni del sistema di residenza permanente, l'opposizione alla pianificazione famigliare, la pubblicazione dei fondi per le assicurazioni sociali. Ma che si tratti di problemi nazionali o locali, serve l'impegno e il coordinamento dei cittadini radicati sullo stesso territorio. Le azioni che i cittadini portano avanti sono molte: pubblicare commenti sui forum, ritweettare, divulgare la verità e le immagini di quanto succede intorno a noi. Sono cose che possono fare tutti. Una cena nella stessa città è una prima e semplice iniziativa collettiva che non va contro la legge. Se di grandi dimensioni rischia, però, di subire delle pressioni, a cui bisogna resistere e andare avanti. Bisogna essere cauti nel radunarsi, stendere striscioni, protestare e manifestare, considerando sempre le tematiche affrontate e se si può contare sul sostegno delle masse. Le azioni dei cittadini si basano sulla non violenza. La violenza non è attuabile e può causare un inasprimento del dispotismo. Ciò che possiamo fare è promuovere un progresso sociale non violento. [...] Se un'azione viola o no la legge, va visto nello specifico. Partiamo dal sostenere lo stato di diritto e il costituzionalismo, poi possiamo considerare specifiche leggi e regolamenti. Alcune azioni sono legali, come le iniziative individuali di fiaccolate commemorative, altre, quali raggrupparsi e manifestare, sono conformi allo spirito della costituzione e dello stato di diritto, ma violano il "regolamento sulle manifestazioni e le proteste". Nella maggior parte dei casi dobbiamo agire nella totale legalità; quando le tematiche affrontate non sono sensibili e si ha un ampio supporto pubblico, possiamo riflettere se spingerci oltre quanto consentito dalla legge. Ogni cittadino sceglie la propria modalità di attivismo. Non serve che tutti passino all'azione pubblica, o che siano tutti in prima linea. Ci sono per esempio degli avvocati che stanno nelle retrovie e intervengono, secondo la loro professione, quando qualcuno viene arrestato. Alcuni intellettuali somigliano più a un "gruppo di buoni amici" e nei momenti chiave si esprimono velatamente su Weibo; anche questa è partecipazione. Altri seguono e ritweettano, altri ancora fanno delle donazioni. [...] Essere un vero cittadino Essere dei veri cittadini: questo è ciò in cui crediamo. Amare la Cina, impegnarci a renderla più bella, il nostro obiettivo non è prendere il potere e governare il paese, né sogniamo ricchezze e potere. I nostri obbiettivi sono libertà, giustizia e amore. [...] Per attuare tale cambiamento storico, serve un gruppo di idealisti che si assumano delle responsabilità, che diventino dei cittadini modello. Noi siamo così, lottiamo per la libertà e l'uguaglianza di tutti i cinesi e delle generazioni future. [...] La responsabilità storica che dobbiamo assumerci è crescere come società civile al di fuori del sistema. La comunità di "cittadini" non è una fazione riformista all'interno del sistema. Il sistema dittatoriale deve finire. Il nostro proposito non è ribaltare, rovesciare o avere nemici. Promuoviamo il progresso del paese basandoci sul costruire. La costruzione della democrazia e della società civile porrà fine alla dittatura e permetterà la trasformazione costituzionale della Cina. Quello dei "cittadini" non è un partito politico; la nostra missione è andare oltre i partiti. Quando sarà compiuto il costituzionalismo, molti di questa comunità diventeranno politici in un sistema democratico, molti altri continueranno nelle loro professioni di insegnanti, avvocati, eccetera. Quella dei "cittadini" non è un'organizzazione politica in senso autocratico. Abbiamo scelto di chiamarci "comunità" o "gruppo di cittadini" proprio per evitare il senso torbido che la parola "organizzazione" ha nel contesto cinese. Essere dei cittadini veri è la nostra comune responsabilità. [...] Qualunque situazione ti trovi ad affrontare, ripeti a te stesso: sono un cittadino, perseguo un diritto che è comune ai cittadini moderni. Sono un cittadino che insieme agli altri promuove lo stato di diritto e la democrazia del paese, la costruzione di una Cina bella, libera, giusta e piena di amore. Nessuno ha il diritto di privarmi di questa identità, né del sogno di essere un cittadino cinese. *Xu Zhiyong, noto avvocato cinese, si è sempre schierato apertamente per la difesa dei diritti civili. I suoi ripetuti arresti lo hanno consacrato in Occidente come uno dei più famosi attivisti. A fine gennaio è stato condannato da un tribunale di Pechino a quattro anni di carcere per “avere riunito una folla al fine di disturbare l'ordine in luogo pubblico”. Quello di Xu, che è il fondatore del “movimento dei nuovi cittadini” - che si era tra le altre cose battuto per la divulgazione online dei redditi dei funzionari - è stato definito un processo simbolo, atto a scoraggiare qualsiasi protesta dal basso.
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