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http://www.vita.it Bagnasco: serve un nuovo servizio civile
«Abbiamo a che fare con un io ipertrofico e un noi impoverito, come se il noi attentasse all’io di ciascuno. Ma è proprio il “noi” che ispira la cultura dell’incontro e del dialogo, per cui ci si ascolta al fine di comprendersi senza finzioni. In questa ottica, forse sono da ripensare seriamente anche delle forme organiche di servizio civile, che siano delle tappe di vita e dei tirocini del “noi”, “cattedre pratiche” di fraternità, di giustizia e di pace, dove si respira il gusto di vivere e di operare insieme per il bene di tutti». Con queste parole il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI nella sua prolusione (in allegato) al Consiglio Episcopale Permanente in programma a Roma da oggi fino al 30 gennaio, chiede una riforma organica del servizio civile. Si tratta della seconda uscita forte di una delle massime personalità della Chiesa cattolica a favore della riforma dell’istituto nato nel 2001 sulle ceneri dell’obiezione di coscienza. La prima risale allo scorso novembre, quando, proprio dalle colonne di Vita magazine il vescovo di Pavia e Presidente del Consiglio nazionale di Pax Christi, membro nella Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, monsignor Giovanni Giudici aveva sottoscritto il Manifesto per il servizio civile universale promosso dalla nostra testata. Di seguito l’intervista in versione integrale:
Monsignor Giudici, in questo momento sono in servizio meno di mille ragazzi (oggi invece sono poco più di 2mila). Che impressione le fa?
Perché la politica al di là del ritornello sull’emergenza educativa poi nei fatti
è così assente? Non le sembra però che anche la Chiesa sia un po’ in ritardo su questo punto?
Si può trovare un legame fra la deriva dell’azzardo l’assenza di strumenti
di educazione civica per i giovani?
Rimane un punto. Difficile fare servizio civile, senza risorse. O no?
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