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17 giu, 2014

I desaparecidos in Ucraina

I rapimenti compiuti dai separatisti stanno diventando un caso. Che però è tenuto celato dalle autorità ucraine.

Centinaia di persone la cui sorte resta un mistero. O meglio si sa che sono i desaparecidos del Terzo Millennio in un luogo lontano migliaia di chilometri dal Sud America, dove il nome è nato per indicare le persone scomparse sotto le dittature.

L’Ucraina, durante la guerra civile nelle città orientali, sta infatti vivendo un dramma aggiuntivo: i rapimenti da parte dei separatisti che continuano a controllare ampie porzioni di territorio, come i centri di Luhansk e Donetsk. I dati ufficiali parlano di 89 casi di persone non reperibili, finite sicuramente nelle mani dei ribelli filorussi.

Tuttavia, dietro le cifre fornite ci sono situazioni celate con lo scopo di non accrescere l’allarme sull’instabilità in quella zona. Il Daily Beast ha raccontato come Yekaterina Sergatskova, 26 anni, abbia iniziato la propria battaglia personale per compilare la lista degli ucraini finiti nelle mani dei miliziani pro Mosca. E l’elenco è purtroppo lunghissimo: comprende componenti della società civile, giornalisti, editori o semplici cittadini, rei di aver assunto una posizione forte sull’indipendenza ucraina.

«Sappiamo che in vari luoghi sono state catturate delle persone per essere poi scambiate con i prigionieri filo-russi. Molti, poi, sono stati trattati come schiavi per costruire barricate lungo le strade», racconta Yekaterina Sergatskova.

Oleg Orlov, attivista per i diritti umani, fornisce particolari significati: «La pratica dei rapimenti che vediamo nella parte orientale dell’Ucraina può essere paragonato ai casi che abbiamo documentato per decenni durante le due guerre in Cecenia».

Un messaggio che sembra confermare la mano della Russia dietro le armate dei separatisti che continuano a fornire prove di forza militare.

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