Originale: Counterpunch
http://znetitaly.altervista.org
29 aprile 20145

Perdere la Russia
di Jonathan Power
Traduzione di Maria Chiara Starace

Riguardo all’Ucraina, gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno  adottando  un atteggiamento  condiscendente   che, sfortunatamente, li porta a non pregare all’altare della verità.

Prendiamo il problema del putiferio fatto sui presunti soldati che indossavano uniformi russe. Non sono vestiti con le eleganti tenute da fatica dei soldati russi in Crimea che non avevano contrassegni particolari, riguardi ai quali il presidente Vladimir Putin ha riconosciuto di averci ingannato.

Quello che indossano questi soldati, che guidano la rivolta di coloro che parlano russo, può essere acquistato in qualsiasi negozio militare che ha articoli in eccedenza. In quanto alle foto che l’intelligence occidentale ha persuaso gran parte dei media a usare come prova, sono poco chiare e non sarebbero accettabili in un tribunale.

L’Agenzia di sicurezza dell’Ucraina ha annunciato di aver catturato 20 delle sue controparti russe, ma poi ha ridotto il numero a 10e poi a 3. Però questa ’ultima cifra ha ricevuto molto minore evidenziazione dai governi occidentali rispetto alla prima.

L’Occidente non è senza colpe in questa crisi

Ci si deve  chiedere in che modo tutta questa “interferenza russa” può  paragonarsi all’espansione del dopo Guerra Fredda da parte della Nato fino ai confini della Russia, all’appoggio provocatorio dei politici occidentali più esperti (compreso l’ambasciatore statunitense) per un movimento rivoluzionario che comprendeva un sano contingente di neo-fascisti che ora hanno dei seggi nel governo ucraino, e al finanziamento di forze di opposizione e di ONG.

Mi sono a lungo sorpreso della tolleranza verso le ONG occidentali con sede in Russia e in Cina. Immaginate il contrario.

L’Occidente non ha capitale morale o legale

In base alla legge internazionale, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia la ignorano quando gli fa comodo.

Quando nel 1980 Saddam Hussein  dell’Iraq ha dato il via all’invasione dell’Iran, gli Stai Uniti e il Regno Unito gli hanno fornito  armi e intelligence militari. Quando gli Stati Uniti hanno temuto che il Tribunale mondiale (altro nome per: Corte permanente di giustizia internazionale) avrebbe  emesso una sentenza contraria  perché  avevano  messo le mine nei porti del Nicaragua rivoluzionario, si sono ritirati dal Tribunale.

Quando la Nato era decisa a bombardare la Serbia e in seguito il Kosovo, ha scavalcato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, sebbene, secondo la Carta, è l’unico organismo che può legalizzare l’attività militare offensiva.

Quando il Consiglio di Sicurezza ha votato contro il fatto che gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia iniziassero una seconda guerra in Iraq, hanno ignorato il loro voto di maggioranza contrario.

Quando l’Occidente, con l’appoggio russo, ha  raggiunto la decisione di proteggere i civili nella Libia di Muammar al-Gheddafi, si è piegato all’autorità del Consiglio di Sicurezza, e non hanno smesso gli attacchi aerei fino a quando non è stato deposto.

Il Kosovo e la Crimea – la seconda almeno non è stata bombardata

I Russi erano furiosi. Per ironia, quando la maggior parte delle nazioni straniere avevano deciso di riconoscere il Kosovo come stato indipendente della Serbia, contrariamente ai desideri della Russia, e anche di alcuni membri dell’UE, come la Spagna, si sono affidati imprudentemente alla fortuna. La Russia ora può dire, per la Crimea; noi facciamo ora quello che voi avete fatto riguardo al Kosovo.

Il guaio di comportarsi così, è che alla legge internazionale e al Consiglio di Sicurezza non piace che l’elastico, dopo essere stato tirato, ritorni alla sua forma originaria. Quindi, quando si è trattato della Crimea, dove la Russia era probabilmente in torto, molti paesi influenti del mondo, come India, Cina, Sudafrica, Brasile e Israele sono stati zitti e non hanno votato per appoggiare la condanna dell’Occidente. (E non hanno appoggiato neanche la Russia).

Perdere la Russia è controproducente

Perdere la Russia gestendo male  una crisi, non è una cosa molto intelligente da fare.

Significa che non ci sarà più disarmo nucleare tanto avanti nel futuro quanto è possibile vedere.  Gli scambi commerciali e finanziari con il grande mercato russo in crescita saranno colpiti da sanzioni.

In Russia il nazionalismo, anche tra gli intellettuali sta aumentando velocemente. (Ricordate come, dopo l’11 settembre, l’80% dei russi hanno appoggiato gli Stati Uniti) la Russia e la Cina  diventeranno più vicine.

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea si stanno facendo male da soli. L’ex presidente Richard Nixon, autore del disgelo, forse si sta rivoltando nella tomba. Aveva cercato di persuadere il presidente Bill Clinton, entusiasta di espandere la Nato fino ai confini della Russia, malgrado la promessa americana di non farlo, di fare le cose senza fretta.

Il presidente Barack Obama, dopo essersi tenuto ben lontano della politica come quella di Clinton, ora rischia di essere infangato da una politica analoga. Sta  minimizzando  i molti modi in cui la Russia collabora con l’Occidente?

La Russia fornisce trasporti per i loro missili  alla Stazione speciale internazionale, cosa che nessuna nazione è ora in grado di fare. Fornisce motori ai missili spaziali statunitensi. Collabora con l’Occidente nel combattere Al Qaida e i talebani.

Ha garantito il permesso affinché i materiali bellici statunitensi in viaggio per l’Afghanistan usino i treni russi. Ha dato il permesso per il sorvolo per andare in Afghanistan (la Russia condivide un interesse con la Nato in Afghanistan dato che ha perduto un milione di uomini durante la sua insensata guerra in quel paese). L’appoggio russo è ora necessario nella prossima delicata fase del ritiro della Nato.

Nel caso della Siria, ha persuaso Bashar Al-Assad a rinunciare alle sue armi chimiche e ora ha limitato le sue spedizioni di armi.

Non ultimo, è una forza positiva diplomatica per spingere l’Iran a dimostrare alla comunità mondiale che non ha alcun piano di costruire armi nucleari.

L’Occidente vuole davvero perdere la Russia?


Jonathan Power è un editorialista en associato al Transnational Foundation for Peace & Future Research, a Lund, in Svezia.

© Jonathan Power 2014


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.counterpunch.org/losing-russia

 

top