La Voce della Russia Nel 2019 l’esercito russo riceverà i primi robot da combattimento Oleg Marianov, membro della Commissione per l’industria militare della Russia, ha dichiarato ai giornalisti che la produzione seriale di robot da combattimento e la loro fornitura alle truppe russe potrebbe iniziare già nel 2019. Vasilij Kašin, esperto del Centro di analisi delle strategie e delle tecnologie, racconta a “La Voce della Russia” i particolari di questa nuova arma. In questo momento nell’esercito russo vengono testati diversi modelli di veicoli cingolati comandati a distanza armati di mitragliatrici pesanti e di sistemi missilistici anticarro. In futuro l’esercito russo ha in programma l’acquisto di macchine che saranno non solo telecomandate ma anche capaci, se necessario, di operare autonomamente, in regime completamente automatico. Potranno quindi identificare i bersagli e prendere, senza la partecipazione dell’operatore, la decisione sull’impiego delle armi. Il pioniere nel campo dell’impiego dei robot terrestri da combattimento è Israele. Le automobili senza pilota Guardium vengono usate per la protezione degli impianti particolarmente importati come, ad esempio, le basi aeree. Israele dedica una grande attenzione allo studio e al perfezionamento di questa classe di macchine. Ma la maggior parte dei robot israeliani è destinata al pattugliamento e allo sminamento. I progettisti russi sembra vedono in tali robot in primo luogo veicoli di armi d’attacco, come ad esempio sistemi missilistici articarro (SMA). Di solito l’operatore dello SMA è molto vulnerabile in quanto fa fuoco contro il nemico che si trova nella zona di visibilità diretta. L’uso dello SMA in un sistema senza pilota apre nuove possibilità d'impiego tattico di questo mezzo. Attualmente in Russia viene esaminata la possibiità di creazione di un sistema robotizzato abbastanza grande, ossia di un veicolo di missili anticarro sulla base dell’autoblindo Tigr. Sulla base di Tigr è stata già studiata la versione tradizionale, “pilotata”, del SMA semovente Kornet-EM. Questo veicolo porta 16 missili che possono avere una testata cumulativa o quella termobarica e può essere impiegato sia contro carri armati che contro la fanteria del nemico. La versione senza pilota del sistema potrebbe essere usata per raid “suicidali” nelle retrovie del nemico al fine di infliggere allo stesso perdite rilevanti prima della propria distruzione. È da notare che in precedenza i veicoli Tigr venivano assemblati in Cina su licenza russa ed hanno influenzato sensibilmente la progettazione di autoblindo cingolati leggeri da parte della Cina. Considerata la crescita della minaccia terroristica affrontata dalla Cina, nonché la geografia delle regioni di confine cinesi, le tecnologie legate alla realizzazione dei sistemi di armamenti senza pilota o robotizzati possono pure essere molto interessanti per la Cina. Le macchine senza pilota e i robot sono idonei a compiere un pattugliamento duraturo per la protezione dei tratti del confine laddove le condizioni climatiche estreme rendono difficile la presenza del personale militare. Come è noto, l’industria cinese lavora autonomamente per realizzare diverse versioni di robot terrestri, e sta studiando il proprio analogo del robot da trasporto Big Dog di produzione americana. Nello sviluppo dei droni la Cina supera palesemente la Russia, ma nella sfera dello studio e della produzione dei robot terrestri ambo i paesi sono solo all’inizio della strada. Ciò crea condizioni favorevoli per l’unificazione degli sforzi.
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