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10 sett 2014

Tempesta a Mosca. Il documentario vietato di Berezovskii sugli attentati del 1999 e l’ascesa di Vladimir Putin
di Fernando Orlandi

Su questa vicenda fondamentale nella storia recente della Russia, purtroppo il materiale disponibile è scarso. E si tratta di una pagina fondamentale, perché ha costituito il trampolino per l’ascesa al potere di Vladimir Putin. Una ascesa che, come altri periodi della sua vita, rimane assai misteriosa.

Boris Berezovskii, l’oligarca prima intimo della “famiglia” di Boris El’tsin (e a quanto pare anche dello stesso Putin), poi caduto in disgrazia e morto misteriosamente a Londra, di Putin se ne intendeva. Per questo mise a disposizione il denaro necessario per completare un film-documentario sugli attentati del 1999. 

Al lavoro erano i produttori francesi Jean-Charles Deniau e Charles Gazelle. Loro consulenti furono lo storico, emigrato negli Stati Uniti, Yurii Fel’shtinskii e l’ex agente dell’Fsb, riparato a Londra, Aleksander Litvinenko, e poi assassinato in modo sofisticato e atroce, contaminato con del polonio. I produttori francesi utilizzarono anche il materiale che i consulenti poi raccolsero in un sito web e in un volume, prima pubblicato in russo e poi in inglese. Il sito web (http://terror99.ru/) da tempo non è più on-line, ma è stato in parte archiviato dagli “spider” della rete e vi si può accedere all’indirizzo http://archive.today/terror99.ru.

Fel’shtinskii e Litvinenko inizialmente pubblicano a puntate su Novaya gazeta un testo in russo poi raccolto in volume e successivamente tradotto in inglese (“Blowing Up Russia. New York, Liberty Publishing House). Il volume ebbe anche una seconda versione riveduta.

I due produttori francesi ebbero l’incarico dalla compagnia televisiva NTV, allora di proprietà di Vladimir Gusinskii, che chiese loro un versione ampliata del programma “Lo zucchero di Ryazan’”. La trasmissione sullo “zucchero”, ovvero l’esplosivo, di Ryazan’ andò in onda il 24 marzo 2000, al culmine della campagna elettorale russa. La trasmissione contribuì anche alla fine di NTV indipendente: l’11 maggio 2000 ci fu un raid da parte delle forze di sicurezza.

Allora subentrò una altra stazione televisiva, TV-6, che cercò di realizzare il programma. TV-6 era stata acquisita nel 1999 da Boris Berezovskii, che ne trasformò rapidamente il palinsesto, dando molto spazio al giornalismo d’indagine. Ma anche TV-6 passò di mano, a Gazprom. A quel punto il lavoro dei due produttori era completato al 70%. Venne così a mancare il committente e allora Berezovskii intervenne personalmente, finanziando una ONG, che a sua volta finanziò i produttori. Una procedura un po’ macchinosa, ma attuata al fine di non essere accusato di intervento nel film-documentario.

Il film-documentario è stato trasmesso in molti paesi, fra cui i baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), ma mai in Russia, dove copie della VHS sono state sequestrate alla frontiera, anche al deputato Yurii Rybakov, in violazione della sua immunità parlamentare. Ovviamente ne sono state commercializzate molte altre, in edizione pirata, come abbiamo potuto constatare direttamente a Mosca, nel periodo successivo alla sua messa in circolazione.

Nell’aprile 2002 il film-documentario è stato presentato a Washington, al Woodrow Wilson International Center for Scholars. Una altra importante presentazione si tenne nel febbraio 2004 a Londra, al Royal United Services Institute for Defense and Security Studies. Oggi questo film documentario, “Assassination of Russia (Blowing up Russia)” si può vedere senza problemi su YouTube.

Fra gli studiosi di Russia, è stato John Dunlop a occuparsi in modo continuativo di questa vicenda. Inizialmente discutendo, nell’ottobre 2004, un paper a un seminario organizzato a Washington dalla Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns Hopkins University. Nel 2012 abbiamo pubblicato una versione riveduta e ampliata di questo lavoro: “‘Storm in Moscow’. A Plan of the El’tsin Family to Destabilize Russia” (CSSEO Working Paper, n. 154).

Infine, Dunlop ha pubblicato il volume, “The Moscow Bombings of September 1999: Examinations of Russian Terrorist Attacks at the Onset of Vladimir Putin’s Rule”, di cui ora è disponibile la seconda edizione, rivista e aumentataSul libro di Dunlop è interessante leggere la lunga recensione di Amy Knight, “Finally, We Know About the Moscow Bombings”, pubblicata del numero del 22 novembre 2012 della New York Review of Books.

Chi volesse invece ricevere una copia gratuita di: “‘Storm in Moscow’. A Plan of the El’tsin Family to Destabilize Russia” (CSSEO Working Paper, n. 154), invii una mail di richiesta a: info@csseo.org. Esaudiremo tutte le richieste nei prossimi giorni. (CSSEO)

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