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03 settembre 2014

Truppe di terra, aerei e navi: così la Nato sfida Putin, ma un rapporto segreto spaventa l'Europa
di Andrea Tarquini

In Galles il summit dei leader occidentali. Via alle esercitazioni, inviati 90 uomini della Folgore. Secondo un dossier riservato l'Ucraina avrebbe già perso

Forse è solo questione di giorni, forse l'esito della crisi in atto in Europa sarà già deciso sul campo e sulle scacchiere geopolitiche, quando il summit Nato annuncerà le sue decisioni.

Di momento in momento le notizie dal fronte si fanno più allarmanti, e anche una minima tenuta difensiva delle forze armate ucraine appare meno probabile. Se è autentico, il rapporto segreto dell'Alleanza atlantica scovato dagli investigative reporter di Spiegel online parla chiaro: davanti alla lenta, mimetizzata manovra a tenaglia condotta su tre fronti dagli strateghi di Putin, l'Ucraina del presidente Petro Poroshenko ha già perso. La nuova forza supermobile alleata, con 4000 uomini, mezzi aerei e navali da schierare prima dei soldati, intelligence britannica e americana di prim'ordine, potrà appena rassicurare in parte baltici e polacchi ma non salvare Kiev dalla prospettiva di perdita d'indipendenza.

"Al massimo l'Ucraina potrà implorare spazi di manovra politici, ma militarmente la guerra che Poroshenko e il suo ministro della Difesa Valeriy Heletey definiscono "senza precedenti dal secondo conflitto mondiale" l'ha già persa", dice un alto ufficiale Nato al comando dell'alleanza.

Guardate la carta geografica delle operazioni in corso, aggiungono i generali Nato: su tre fronti, a nord attorno a Donetsk e al Donbass e con l'aeroporto di Luhansk perso dai governativi, a sud con la Crimea che le sortite oltre confine di tank e forze speciali potranno unire con un corridoio al Donbass, infine a Ovest dalla Transnistria, la manovra a tenaglia, in piccole dimensioni ma politicamente letale, è attuata. Gli ambiziosi giovani in carriera, dal ministro della Difesa Sergej Shojgu ai capi di esercito, aviazione, marina e forze speciali, Oleg Salyukov, Viktor Bondarev, Viktor Chirkov e Vladimir Shamanov, secondo il rapporto Nato stanno per portare a Putin la vittoria militare-geopolitica sul piatto d'argento. Pronti a offrire a Kiev vie che sceglieranno loro per la ritirata di soldati sconfitti e prigionieri ancora da liberare. Con differenze epocali tra quantità e livello tecnologico d'armamento, tra le forze ucraine come un'Armata Brancaleone e i russi i cui piloti per ore di volo annue sono battuti solo da quelli britannici polacchi o israeliani, per non parlare dello spionaggio, il gioco è fatto.

Su questo sfondo si svolge il vertice Nato in Galles. Per scelta in corsa di Obama, di Angela Merkel, di Renzi, Hollande, Cameron, Tusk e degli altri leader europei, preannuncia un passo d'emergenza: formare in corsa una forza mobile di 4000 uomini, con jet da combattimento, tank, missili e cannoni che verranno pre-schierati nell'est dell'Alleanza. "Che (i russi) non si sognino di ripetere coi baltici il gioco svolto con l'Ucraina", ha ammonito il presidente Usa. L'Occidente, anche nel mondo virtuale, si prepara al peggio: teme attacchi in massa degli abilissimi hacker russi alle comunicazioni online, come accadde in Georgia e in Estonia. Per cui "l'articolo 5 del trattato vale anche in Rete, un attacco web a un paese Nato è un attacco a tutti i membri del Trattato atlantico".

Grida d'allarme, i colossali C-17 Globemaster americani, britannici e canadesi già in volo a dislocare armi pesanti, reparti scelti (anche italiani) mobilitati. È la brigata Folgore a rappresentare le nostre forze armate nell'esercitazione "Steadfast Javelin II". Una novantina novanta i militari italiani impegnati. Ma forse è tardi: "Questo è il primo summit della credibilità atlantica", ammonisce Robin Niblett, numero uno di Chatham House, il Royal institute for International affairs britannico. Scacco matto geopolitico a Poroshenko e alla Nato, possibilità da domani di dettare a Kiev cosa dovrà fare, panico sparso in Germania timorosa che "senza energia russa sopravviveremo appena cinque mesi". La guerra è prosecuzione della politica con altri mezzi, e allora questa situazione si chiama già vittoria d'una parte in campo, affermano sottovoce alti ufficiali tedeschi evocando loro maestri passati.

"L'articolo 5 resta valido, i paesi baltici non si toccano", insiste il presidente Obama rivolto a Mosca. L'amaro sottinteso delle parole di "Mr. President", sottolineano gli esperti, è che l'Ucraina è già data per sconfitta. Il futuro non promette meglio: mentre quasi tutti i paesi Nato sottoposti al rigore per euro e crisi tagliano i bilanci militari, Shojgu annuncia l'entrata in servizio avvenuta o imminente nella sua temibile 'V-VS' (aviazione) di 410 nuovi jet, quasi quanti ne hanno agli ordini Hollande e Merkel insieme. Nubi di paura e voglia d'introvabili strategie di salvezza pesano sul vertice Nato e sull'autunno europeo. 

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