La Voce della Russia - 3 luglio 2014 - "Speriamo che i risultati positivi della riunione a quattro tra i ministri degli Affari Esteri di Russia, Germania, Francia ed Ucraina del 2 luglio a Berlino, conclusasi con l'adozione di una dichiarazione comune, convincano Kiev a ripristinare immediatamente la tregua," - si spiega nel comunicato del ministero.

Poroshenko aveva affermato di essere pronto a ripristinare il cessate il fuoco se sarà rispettato da entrambe le parti del conflitto. Ha anche chiesto la liberazione degli ostaggi.

Il comando della Repubblica Popolare di Donetsk è pronto ad una tregua, tuttavia non crede nelle iniziative di pace del presidente ucraino Petro Poroshenko. Lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa dello Stato separatista Fedor Berezin. Secondo Berezin, anche mentre era in vigore il cessate il fuoco, le forze di sicurezza ucraine non lo avevano rispettato. Ha anche evidenziato che le forze separatiste non hanno ostaggi, ma solo prigionieri di guerra. Il ministro ha ricordato che i rappresentanti delle Repubbliche di Lugansk e Donetsk hanno ripetutamente offerto a Kiev lo scambio di prigionieri.

Intervenendo ad una riunione del Consiglio per le Relazioni Internazionali, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato. La necessità della Russia è lavorare sistematicamente con la popolazione per proteggere la gioventù dal "virus del nazionalismo e dell'intolleranza". Definendo tempestiva, l'iniziativa dei legislatori per contrastare la rinascita dell'ideologia nazista e la glorificazione dei criminali nazisti. Secondo Putin, in alcuni Paesi i partiti e movimenti neonazisti stanno riacquistando peso politico. L'intolleranza etnica e religiosa e l'incitamento alla violenza diventano slogan per le forze che cercano di prendere il potere.

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