Nel video, immediatamente dopo la proclamazione della Repubblica Popolare di Donetsk, dalla sede dell'amministrazione regionale sono stati diffusi gli inni dell'URSS e l'Internazionale.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=88HmeXWYN2s


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7 aprile 2014

L'est Ucraina come la Crimea, Donetsk proclama l'indipendenza

L'Est dell'Ucraina come la Crimea? Nella parte orientale dell'Ucraina, da ieri di nuovo in preda a tensioni e disordini, la situazione rischia di precipitare in una dinamica dalle conseguenze imprevedibili. Kiev accusa Mosca di tramare e provocare per arrivare all'invasione delle regioni orientali, dopo l'annessione della Crimea. E invia ministri a cercare di mediare una de-escalation. Ieri ci sono state manifestazioni e blitz degli attivisti filo-russi nelle grandi città orientali: Kharkiv, Lugansk, Donetsk.

IERI OCCUPAZIONE FILORUSSA, L'11/5 IL REFERENDUM?

E in quest'ultima, la capitale industriale dell'Est ucraino, i militanti che ieri avevano preso il controllo della sede dell'amministrazione regionale, hanno annunciato oggi la creazione di una «repubblica popolare» indipendente da Kiev e la convocazione di un referendum non oltre l'11 maggio.

Su YouTube è comparsa in tempo reale una registrazione - immagini girate dal canale filo-Cremlino Russia Today - dove si vede una persona che parla ad una folta platea e scandisce: «Io proclamo la creazione dello stato sovrano della Repubblica popolare di Donetsk». Precisando che la decisione entrerà in vigore dopo il referendum, da organizzare non oltre l'11 maggio, e che la cosa è stata decisa e «concordata» con gli altri attivisti in azione a Lugansk e Kharkiv, le altre due grandi centri dell'Est ucraino.

KIEV PREOCCUPATA DEL "MODELLO CRIMEA"

È questo che preoccupa le nuove autorità di Kiev: uno scenario sul modello Crimea, con un referendum e poi la secessione o comunque l'estrema autonomia, controllata da Mosca. Oggi il premier ad interim Arseny Yatsenyuk ha direttamente puntato il dito contro il Cremlino. «Questo copione è stato scritto dalla Federazione russa e l'unico obiettivo è quello di smembrare l'Ucraina» come Stato, ha detto, parlando a tratti in russo, il volto scuro. Per tentare di riportare sotto controllo la situazione nell'Est, il premier ha inviato il ministro dell'Interno Arsen Avakov a Kharkiv e a Donetsk il vice premier delegato alla sicurezza Vitali Iarema.

Stamattina il governo ucraino ha fatto sapere che l'edificio dell'amministrazione regionale a Kharkiv è stato «totalmente liberato dai separatisti», che avevano issato il tricolore russo sulla sede del palazzo governativo ed erano entrati anche nella sede dei servizi di sicurezza, l'Sbu .

Ma in strada resta alta la tensione. In mattinata ancora si fronteggiavano due manifestazioni di opposto segno: dei sostenitori del movimento pro-europeo Maidan e dei filo-russi. Trecento persone da una parte, alcune centinaia in più dall'altra, nel mezzo due cordoni di polizia. Il capo dell'amministrazione di Kharkiv, Gennady Khernes, nega da parte che vi sia un movimento «separatista» in azione: a suo avviso all'origine del blitz contro i palazzi del governo c'è un gruppo di gente che chiede chiarezza sulla sparatoria del 14 marzo, costata la vita a due persone. «Non li ho sentitiparlare di separatismo, ma vogliono sapere chi sono i colpevoli.

RUSSIA E CRIMEA "COI FRATELLI DI DONETSK"

La Crimea ha promesso sostegno a Donetsk. «Naturalmente sosterremo i nostri fratelli - ha detto il presidente del parlamento locale, Vladimir Konstantinov, parlando con la stampa - la crudeltà con cui le proteste sono state soppresse è illegale e ingiustificata». Konstantinov ha partecipato a un incontro con una delegazione del partito putiniano Russia Unita. La formazione di governo aprirà due uffici a Sebastopoli e Sinferopoli, quest'ultimo sarà guidato proprio da Konstantinov. Intervenendo alla riunione di oggi, il segretario generale di Russia Unita, Serghei Neverov, ha confermato che anche Mosca è «pronta a sostenere la scelta del Donbass» (la regione ucraina più orientale e filorussa, in cui rientra Donetsk.

IL 25/5 LE PRESIDENZIALI IN UCRAINA

L'escalation nell'Est arriva a meno di due mesi dalle presidenziali in Ucraina (25 maggio), dove è molto probabile che il fronte filo-europeo risulti vincente. Mosca continua intanto a battere il tasto sulla necessità di una riforma per la »federalizzazione« dell'Ucraina, unico modo, sostiene, per garantire i diritti degli otto milioni di ucraini di origine e lingua russa. Altrimenti, ha avvertito Vladimir Putin più volte, la Russia »sarà sempre pronta a difendere« i propri connazionali. Orm

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