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Ucraina, a est è ancora alta tensione
Centinaia di insorti filorussi continuano a occupare edifici pubblici nell'Ucraina orientale. Kiev accusa: "Tutto orchestrato da Putin". Il presidente Yatseniuk: "Truppe russe a trenta chilometri dal confine" Hanno fatto irruzione nei palazzi governativi, si sono impossessati delle armi e issato la bandiera russa. Dopo la Crimea, è l'est dell'Ucraina teatro di tensioni: centinaia di filorussi stanno conquistando gli edifici pubblici, a Donetsk, a Kharviv, a Lugansk, dove otto persone sono rimaste ferite. I disordini nell'est Secondo i media locali, a Lugansk i filorussi chiedono la liberazione di 15 loro compagni arrestati nei giorni scorsi in un'operazione di polizia. Anche a Donetsk gli insorti filo Mosca hanno occupato la sede dei servizi segreti: ieri circa 200 filorussi hanno occupato il palazzo della Regione. Vogliono un referendum simile a quello della Crimea, che ha portato la penisola tra le braccia della Russia. Anche Kharkiv, decine di persone hanno fatto irruzione ieri nella sede del governo regionale e hanno issato bandiere russe alle finestre, ma oggi sono state sgomberate. Una manifestazione a favore della Russia si è svolta anche a Odessa. Le accuse di Kiev: Mosca "ci vuole smembrare" "Putin e Ianukovich hanno ordinato e pagato l'ultima ondata di disordine separatista nell'est del Paese", ha tuonato il ministro dell'Interno di Kiev, Arsen Avakov. "Mosca ci vuole smembrare"; ha detto poi il premier ad interim ucraino Arseni Iatseniuk, accusando la Russia di mettere in atto "un piano per smembrare l'Ucraina" per far poi entrare nel Paese il proprio esercito "e invadere il territorio ucraino". Intanto il presidente ucraino Oleksandr Turcinov ha annullato una visita ufficiale in Lituania, dopo le manifestazioni separatiste. Nelle prossime ore, l'Esecutivo si riunirà per una riunione di urgenza. La guerra commerciale russa E dopo che Gazprom ha annunciato di aumentare il prezzo del gas per Kiev, arriva un'altra mossa della "guerra commerciale" russa all'Ucraina. Rospotriebnadzor, l'ente che tutela i consumatori russi, ha vietato l'importazione dei prodotti di sei aziende ucraine di latticini per presunte violazioni delle norme igienico-sanitarie. Una decisione che, secondo alcuni osservatori, potrebbe inquadrarsi nella 'guerra commerciale' tra i due Paesi legata al conflitto politico dopo l'annessione della Crimea. |
http://www.rainews.it Ucraina, a Donetsk manifestanti entrano nel palazzo del Governo Nella città più importante della zona orientale del Paese in duemila hanno chiesto di incontrare i deputati locali per ottenere una consultazione come quella del 16 marzo in Crimea Almeno duemila manifestanti si sono riuniti a Donetsk, nell’Ucraina orientale, per chiedere che le autorità rispettino il loro diritto all'autodeterminazione, consentendo loro di organizzare un referendum come quello tenutosi in Crimea il 16 marzo. E alla fine un gruppo di una cinquantina di manifestanti filo-russi è riuscito a sfondare il cordone protettivo della polizia e ha fatto irruzione nel principale edificio del governo a Donetsk. La manifestazione è iniziata ieri in piazza Lenin, nel centro della città, e i cittadini filo-russi si sono poi diretti verso l’edificio del Consiglio comunale, tenendo bandiere e cartelli con la scritta in russo "La Repubblica di Donetsk". L’obiettivo è quello di arrivare ad un voto sull’autonomia da Kiev entro il 18 aprile e per questo motivo i manifestanti hanno voluto incontrare un gruppo di consiglerei comunali dove le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno cercato di bloccare invano l’ingresso nel palazzo. Per adesso la decisione di indire un referendum è al vaglio del procuratore generale e la prossima udienza si terrà il 22 aprile. Non è la prima volta che a Donetsk si svolgono manifestazioni di questo tipo. Venerdì scorso un gruppo di persone si sono riunite davanti al consolato tedesco per protestare contro "l’ingerenza tedesca" e hanno firmato una petizione che chiede a Berlino di smettere di occuparsi degli affari interni dell'Ucraina. |
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