http://www.notiziegeopolitiche.net/ La diaspora degli ebrei del Donbass Nel pomeriggio di lunedì 22 dicembre, nell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, sono sbarcati 226 cittadini ebrei ucraini in fuga dai territori dell’Ucraina orientale, occupata dalle milizie separatiste sostenute da Vladimir Putin. I 226 migranti, 76 dei quali bambini, sono stati accolti da una cerimonia di benvenuto tenuta da alcune autorità religiose e governative israeliane, compreso il ministro dell’immigrazione Sofa Landver, il Vice Ministro Faina Kirshenbaum e Yechiel Eckstein per conto dell’International Fellowship of Christians and Jews (IFCJ) che si è occupata, insieme alla Fondazione ebraica “Keren Haisoed” e l’Agenzia ebraica, di organizzare e finanziare l’esodo. Dopo la fuga dal Donbass, gli sfollati erano stati accolti per diversi mesi nella città di Zhytomir, in una regione a nord di Kiev sotto il controllo del Governo regolare ucraino. Secondo quanto affermato dal Capo Rabbino di Donetsk [1], Pinchas Vishedski, prima dell’annessione della Crimea e della guerra separatista lanciata dai russi e finanziata da Mosca, la comunità ebraica nell’Ucraina dell’Est era composta da circa 80 mila unità, 15 mila dei quali residenti nella Città di Donetsk. Nell’intera Ucraina si stima che la popolazione ebraica possa avvicinarsi alle 300.000 persone tra praticanti e non. Per Josef Zissels, Presidente dell’Associazione delle Comunità e Organizzazioni ebraiche d’Ucraina (Vaad), firmatario nel marzo scorso di una lettera aperta degli ebrei ucraini che chiedeva a Putin di fermare l’invasione del paese, questa cifra è senza dubbio credibile. Secondo Zissels “a causa della loro esperienza storica di pogrom e massacri durante e tra le guerre, gli ebrei ucraini hanno paura di esternare la loro identità etnica e religiosa, per timore che questo possa portare a successive violenze” [2]. In base ai dati forniti dal Presidente dell’Agenzia Ebraica Natan Sharansky sarebbero 5.200 gli ebrei provenienti dall’Ucraina sbarcati in Israele in tutto il 2014 [3]. Sulle cause della nuova Diaspora in corso, si evidenziano le condizioni di vita difficili in territori diventati un teatro di guerra, oltre ad alcuni episodi di antisemitismo che avrebbero peggiorato lo status della comunità [4]. Note [1] http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4606620,00.html [2] http://www.lastampa.it/2014/03/10/esteri/vatican-insider/it/ucraina-il-jaccuse-ebraico-a-putin-1ZV9KMnRCYY8fysevBIkKM/pagina.html [3] http://www.jewish.ru/news/cis/2014/12/news994327312.php [4] http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4510688,00.html
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