Colonel Cassad
Voice of Sevastopol
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Sett 29, 201
Bezler: “Non faccio prigionieri nazisti”
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Perché Bes?
É il mio soprannome dall’infanzia. Forse perché ero cattivo.
Strelkov è giunto a Slavjansk, il cui nome è simbolico, chiamata così da Caterina la Grande. Lei è giunto a Gorlovka. Perché?
Mi piace la città, è bella.
Lei è ricercato in Ucraina in quanto sabotatore del Primo Direttorato dell’intelligence russa. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina la ritiene il criminale più pericoloso accusato non solo di aver disarmato unità militari e del servizio di sicurezza e polizia in Crimea, ma anche della creazione di una rete di agenti. E’ vero?
La Crimea mi ha conferito una medaglia e una croce: crimeane, non russe. Non ho disarmato unità militari, aprirono i cancelli perché ne avevano abbastanza dell’indipendenza giallo-blu, o meglio, dell’illegalità degli oligarchi-gangster. Inoltre fummo molto gentili, un risultato della buona educazione. Lascio il resto senza commentare.
Vi arrivano aiuti umanitari?
Non sempre, ma è meglio ora.
Come avete intenzione di affrontare l’inverno? Non resisterete solo con gli aiuti umanitari.
Non voglio indovinare, sono un realista. L’Ucraina attende aiuti occidentali, nulla è stato seminato, quindi non c’è nulla da raccogliere. Con proiettili e bombe Kiev ha distrutto il Donbas che alimenta il Paese, bruciato i suoi campi, ucciso od espulso i suoi abitanti dalla natia terra russa solo perché russi che non vogliono praticare i dogmi uniati e non vogliono essere schiavi di polacchi o tedeschi, hanno una mentalità diversa. A livello spirituale non siamo obbedienti come gli ucraini occidentali. Gli impianti di produzione di Kharkov e Zaporozhe sono stati trasportati nelle regioni occidentali fermando la produzione. La macchina deve lavorare, altrimenti è solo un rottame, idioti! Nessuno ha fermato la guerra e le puttane degli USA, senza sangue ucraino, che hanno preso il potere, combatteranno fino all’ultimo ucraino. Tutto funziona nelle nostre città: miniere, fabbriche, infrastrutture, assistenza diurna per bambini, scuole, farmacie, ad eccezione di quelle che producono anfetamine! Combattiamo droga, criminalità e corruzione. Ma Gorlovka non è il Donbas. Sarà difficile, ma siamo russi, resistiamo mentre il resto dell’Ucraina soffrirà, questo è già un dato di fatto.
Lei è un militare, quindi con tale sistema di pensiero. Ma una persona da sola non può gestire una città enorme, soprattutto mentre prende decisioni militari, sono necessari esperti del settore.
Ci sono. Abbiamo mantenuto il personale, solo gli abbiamo insegnato a non prendere tangenti e a non rubare, cosa che hanno imparato velocemente. Klep è sempre il sindaco con tutti i crismi. Mi occupo di lui (nota dell’autore: è sotto scorta), si rade, si veste come si conviene, canta l’inno dell’Unione Sovietica la mattina, si alza alle 6 e va a letto alle 22:30. E’ sempre più moralmente purificato, non ruba, non prende tangenti, restituisce alla gente ciò che ha rubato e costruisce strade. Continuerà a farlo fino quando non sarà rieducato. Deve imparare da sé cosa significa vivere con i propri mezzi. E’ diventato un patriota, ha ordinato di appendere le bandiere russe per la città, di lasciare le entrare interne, di mantenere gli stipendi della milizia nelle compagnie in cui lavora. Il nostro sindaco se ne occupa.
Come valutate le attuali autorità di Kiev?
Come si possono valutare i traditori? Avranno il loro processo di Norimberga. Mi dispiace aver dato a Pjotr Poroshenko due schiaffi, soltanto, mentre lo trascinavo via dall’edificio del Consiglio supremo alla stazione ferroviaria di Simferopoli. Possono solo rubare e spartire, è la loro morale da gangster. L’hanno appresa fin dall’infanzia, guardate la loro biografia. Scarsi e inetti, dalla mentalità di piccoli speculatori, non possono essere statisti, oggi.
Le autorità di Kiev martellano nelle teste delle persone che questa è una guerra patriottica degli ucraini contro l’aggressione russa. Chi combatte?
Combattiamo contro i fascisti. Combattiamo l’oligarchia finanziaria e industriale globale, per cui l’Ucraina è solo un mezzo per raggiungere l’obiettivo principale: distruggere la Russia, i russi e gli slavi. Il piano è dividere gli slavi e far sì che si distruggano. Se cadiamo, tutte le nazioni saranno in ginocchio, perché nessuna nazione, nessun popolo, potrà resistergli tranne i russi. Durante il colpo di Stato, con l’inno della Germania fascista sullo sfondo, la folla ha ucciso e mutilato i membri della forza speciale della polizia Berkut, ucraini fedeli al giuramento. Chi è salito al potere? I complici di Janukovich nel saccheggio del Paese, i complici di Kravchuk, Kuchma e Jushenko, che si differenziano solo per l’entità dei furti. Le persone che dopo il lavaggio del cervello ripetono ciò che dicono i loro padroni: “la Russia ci invade“. Se la Russia avesse inviato una sola divisione, il giorno dopo le sue truppe sarebbero arrivate a Lvov. Più precisamente, nell’antica città di Lemberg. I banderisti di oggi devono capirlo. Inoltre non devono dimenticare che ci ricordiamo del massacro dei polacchi in Volinja, delle fucilazioni degli ebrei e delle camere a gas, di Khatin e molto altro con cui i loro padri e nonni s’insanguinarono le mani. Tutte queste generazioni sono avvelenate dall’odio banderista. I mercenari che ci combattono, statunitensi, anglosassoni, arabi, svedesi, sono feccia. Vogliono la nostra terra? Beh, l’avranno per seppellirvisi, non c’è altra scelta
Avete ucraini nelle vostre unità?
Quasi tutta la mia gente è del posto, non la divido in ucraini, russi, ceceni, armeni, ebrei e così via. Tutti sono ugualmente importanti per me, combattendo contro gli eredi dei nazisti. Non siamo noi ad esser giunti da Rovno e Zhitomir per uccidere, rubare, stuprare, distruggere case, bruciare campi, far saltare fabbriche. La loro crudeltà ha persino oscurato i nazisti durante l’occupazione del Donbas. Anche allora non erano i tedeschi a commettere atrocità, ma i nazionalisti ucraini che prestavano servizio nella polizia e nei sonderkommando.
Ci sono stranieri nella milizia?
Naturalmente, lottano con noi spalla a spalla: serbi, spagnoli, francesi e tedeschi che sul serio odiano il fascismo e l’egemonia degli Stati Uniti. Queste sono persone di coscienza ancora esistenti in Europa. Una volta fu arrestato un tedesco a un posto di blocco, che mi fu portato. “Tu chi sei? Dove vai? Perché?” Lui rispose che era venuto per sua moglie, di Lugansk, e per il suo amato gatto. Chiaramente il gatto era importante, così era arrivato. Guarda il mio fucile d’assalto, prende 40000 euro dalle tasche e mi chiede di venderglielo. Dice: “Questo è tutto quello che ho e darò tutto per il fucile, voglio combattere i fascisti“. Allo stesso tempo, arriva una chiamata dall’ufficio di Merkel. Uno dei suoi consiglieri urla istericamente che abbiamo catturato un cittadino tedesco e ne richiede l’immediata liberazione. Dico: “Non mi dispiace, ma è lui che non vuole“. “Cosa vuole?” chiede. “Vuole unirsi alla milizia“, rispondo. Un lungo silenzio segue e poi con voce calma: “Posso sentirglielo dire?” “Nessun problema” e do il telefono al tedesco, che dice: “Sono un sergente delle forze della difesa, comandante di Leopard 2, datemi 3 carri armati e in due giorni sarò a Kiev“. La risposta fu un bip e non ci furono più chiamate. Diedi in regalo il fucile al tedesco per il suo discorso, ed ora è nella milizia, un combattente eccellente, solo che frau Merkel non gli ha inviato i carri armati.
Ha sofferto gravi perdite?
Per me ogni “200” è la perdita di una persona cara, anche se non la conoscevo personalmente. Ma questa è una guerra e tutto può succedere. Per i dati, le nostre perdite sono un decimo di quelle ucraine. Abbiamo disintegrato quasi tutti gli aeromobili e i blindati dell’esercito ucraino, hanno avuto migliaia di morti e feriti, che le autorità dichiarano disertori evitando di risarcire i parenti. Solo il nostro battaglione speciale non subisce perdite ed è costantemente rifornito.
Quale battaglione?
Dei prigionieri.
Quanti sono? Che ne è successo?
Abbastanza. In generale ci teniamo solo gli ufficiali per lo scambio dei prigionieri. Coscritti e soldati vengono restituiti ai parenti o trasferiti al centro regionale. Non prendo prigionieri tra i nazisti, in linea di principio, non c’è tempo per rieducare tali bestie ideologiche. Non sono timidi quando si occupano di noi, perché dovremmo essere nobili con loro, allora? Sono venuti da noi con la spada, e con la spada periranno, secondo il volere di Aleksandr Nevskij.
Come vede le autorità di Kiev lo scambio dei prigionieri?
Kiev non ne ha bisogno. Ogni volta stringe i denti, perciò. Abbiamo deciso lo scambio di Olga Kuligina, biologa catturata dalle forze ucraine come sabotatrice, con agenti del servizio di sicurezza ucraino, ma all’ultimo momento Kiev cambiò idea. Possono creare tanti colonnelli quanti ne vogliono, ma Olga vale di più. E’ bello che scambino molti di loro per uno dei nostri. Abbiamo scambiato Olga, in ogni caso, con 17 (!) agenti e un cittadino georgiano. Scambiano sempre un nostro con tre o quattro o più dei loro, ci apprezzano assai di più e ne siamo orgogliosi. L’impressione generale è che Kiev vuole solo soldati morti, perché avranno altri problemi con quelli che saranno ancora vivi quando arriverà il primo gelo.
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