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Sept 17, 2014

Una roccia e un posto difficile
di James Yan

La precaria posizione della politica estera Azera

Pochi paesi in Asia sono in una posizione di politica estera più precaria della Repubblica di Azerbaigian. Sulla riva occidentale del Mar Caspio, l’Azerbaijan si trova tra i due più grandi, più forti, e ostili paesi, Iran e Russia, e l'Azerbaigian, piegato alle politiche filo-occidentali ha fatto poco per accativarsi la simpatia dei suoi vicini. Le scelte di politica estera dell’Azerbaigian avranno implicazioni non solo per la propria sovranità nazionale, ma anche per l'assetto geopolitico della regione. In questo, il paese deve affrontare due scelte: 1) ridimensionare il suo sostegno per l'ordine liberale occidentale,

2) ingraziarsi  Iran e Russia; o abbracciare pienamente l'Occidente rischiando un contraccolpo regionale.

IRRITANTE IRAN

Quell’85 per cento dei nove milioni di cittadini dell'Azerbaigian che s’identificano in musulmana sciita, suggerisce che il paese dovrebbe avere un legame naturale con l'Iran, dove gli sciiti sono di gran lunga più numerosi dei sunniti. In realtà, l'Azerbaigian vanta una forte tradizione di laicità e pensiero progressista, e l'atmosfera della sua capitale, Baku, è più Londra o Parigi che Teheran. Per questo motivo, gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno cercato a lungo il paese come un partner strategico e, fino ad ora, l'Azerbaigian è stato disposto a collaborare, sui temi cruciale in materia di sicurezza e di difesa. Ad esempio, dal 9/11, è stato un partner militare indispensabile per le truppe USA e NATO in Afghanistan, in particolare garantendo loro i diritti di sorvolo e aiutandoli per i rifornimento. Inoltre, per migliorare la sua collaborazione militare con l'Occidente, la Guardia di Confine dell’Azerbaigian, un'agenzia federale, ha tenuto una serie di seminari congiunti ad alto livello con la NATO dal 2011.

La cooperazione di Baku con l'Occidente ha sfidato i suoi rapporti con Teheran. In particolare, l'Iran diffida sempre più dello stretto rapporto di Azerbaigian con Israele. Nel febbraio 2012, l'Azerbaigian ha accettato di acquistare 1,6 miliardi dollari di armi sofisticate da Israele, l'acquisto più grandi di armi nella storia dell'Azerbaigian. Il rapporto che l'Azerbaijan avrebbe permesso a Israele di usare le sue basi aeree per attaccare gli impianti nucleari iraniani, è un'accusa che l’Azerbaigian ha negato. Nel maggio 2012, l'Iran ha richiamato il suo ambasciatore da Baku, citando l’insulto religioso. E nel mese di aprile 2013, il ministro degli Esteri dell'Azerbaigian, Elmar Mammadyarov, ha visitato Israele, scatenando una nuova ondata di tensioni.


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Sept 17, 2014

A Rock and a Hard Place
By James Yan
Azerbaijan's Precarious Foreign Policy Position

Few countries in Asia are in a more precarious foreign policy position than the Republic of Azerbaijan. On the western shore of the Caspian Sea, Azerbaijan lies between two larger, stronger, and unfriendly countries -- Iran and Russia -- and Azerbaijan’s pro-Western bent has done little to endear the country to its neighbors. How Azerbaijan chooses to conduct its foreign policy will have implications not only for its own national sovereignty, but also for the geopolitical order of the region. In this, the country faces two choices: to scale back its support for the Western-led liberal order, thereby cozying up to Iran and Russia; or to fully embrace the West and risk regional backlash. 

IRRITATING IRAN

That 85 percent of Azerbaijan’s nine million citizens identify themselves as Shia Muslim suggests that the country should have a natural bond with Iran, where the Shia vastly outnumber the Sunnis. In fact, Azerbaijan boasts a strong tradition of secularism and progressive thought, and the vibe of its capital city, Baku, is more London or Paris than Tehran. For this reason, the United States and the European Union have long sought the country as a strategic partner -- and, for now, Azerbaijan has been willing to cooperate, most crucially on matters of security and defense. For example, since 9/11, it has been an indispensable military partner to U.S. and NATO troops in Afghanistan, notably granting them overflight rights and helping forces to refuel. In addition, to enhance its military partnership with the West, the Border Guard of Azerbaijan, a federal law enforcement agency, has held a series of joint high-level seminars with NATO since 2011.

Baku’s cooperation with the West has challenged its dealings with Tehran. In particular, Iran distrusts Azerbaijan’s increasingly close relationship with Israel. In February 2012, Azerbaijan agreed to purchase $1.6 billion of sophisticated weapons from Israel, the single largest arms purchase in Azerbaijani history. Reports surfaced that Azerbaijan would allow Israel to use its air bases to attack Iran’s nuclear facilities, an allegation Azerbaijan denied. In May 2012, Iran recalled its ambassador from Baku, citing religious insult. And in April 2013, Azerbaijan’s foreign minister, Elmar Mammadyarov, visited Israel, sparking a new wave of tensions.

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