Fonte: http://www.zerohedge.com
Tratto da: www.comedonchisciotte.org
http://www.informarexresistere.fr
7 aprile 2014

Il futuro della libertà è solo sulle nostre spalle
di Tyler Durden

Se permetteremo che ci prendano per babbei o che si credano che siamo gente che fa il tifo per la Russia, o se vogliono mischiarci con quelli che stanno sempre dalla parte di chiunque non la veda come il nostro governo, allora avremmo perso la nostra battaglia. Saremo inghiottiti, anche noi, dalla marea della guerra, pur sapendo che di avere intorno solo delle comparse, solo dei falsi profeti, attori che recitano una parte di un dramma umano.

La nostra missione, come Movimenti per la libertà, vuole un’America e un mondo veramente liberi e sovrani, che non si confonda in mezzo al caos di una scacchiera dove si gioca una partita a livello mondiale. E’ ora di accettare che il destino di questo paese e forse di tutto il futuro della libertà umana sta poggiando esclusivamente sulle spalle della resistenza, di quella resistenza che facciamo noi, qui da casa.

Numerose culture hanno inventato delle celebrazioni per buttare fumo negli occhi degli stranieri, dagli antichi Romani, ai primi musulmani, ai cristiani medievali, agli americani e agli europei di oggi. All’inizio di aprile, ancora una volta stiamo strizzando l’occhio malizioso a questo concetto sciocco e, come sempre,  vediamo che tutti cercano di mettersi dalla parte del carnefice, mai da quella della vittima.

Purtroppo , anche il più attento dei lettori a volte può essere fuorviato da abili stratagemmi, e credo che questo stia accadendo anche oggi per come vengono percepite, da chi agisce nell’ambito del Movimento per la Libertà, le crescenti “tensioni “ tra la Russia e l’Occidente.

Nel mio articolo La Crisi Ucraina Crisis: Un altro Bidone macchinato dal Potere Globalizzato, ho raccontato la storia dei falsi paradigmi e dei conflitti architettati tra tante nazioni, soffermandomi su come questi conflitti siano stati sfruttati dagli interessi monetari globali per consolidare e centralizzare il potere politico e sociale. La nascita della Russia comunista, in particolare, fu direttamente finanziata dalle banche occidentali e sostenuta con armi e aiuti militari dallo stesso governo Usa. Queste specie di eventi sorprendenti” non sono insegnati nelle scuole o nelle università, esattamente perché il controllo continuo delle “elite del denaro” si fonda su una continua mistificazione delle verità storiche.

Molti, che si muovono come Movimento per la Libertà, hanno studiato e sono ben consapevoli dei complotti del sistema bancario centrale e della morsa con cui sta stringendo Stati Uniti e Europa. Ma stranamente qualcuno si rifiuta di riconoscere la possibilità sostanziale che il sistema bancario globale possa avere anche il controllo della Russia e che stia lavorando su entrambi i fronti di questa nascente guerra economica.

Mentre si sta aggravando la crisi ucraina e aumentano altri pericoli nel Pacifico e in Medioriente, sta prendendo piede uno strano consenso tra gli analisti-alternativi, tra quelli, cioè, che sono convinti che il Presidente Vladimir Putin e la Russia rappresentino una specie di opposizione alla globalizzazione e alle regole delle corporazioni finanziarie.

Forse in alcuni momenti la retorica di Putin e l’esistenza di media liberi come RT hanno sedotto qualcuno, convincendolo che la Russia sia una“vittima” nel grande schema della oligarchia occidentale, e la Russia sia veramente il  “Cavaliere bianco – il “Don Chisciotte” – che vuole resistere a tutti i costi contro il nuovo ordine mondiale.

Mi dispiace doverlo dire, ma niente potrebbe essere più lontano dalla verità.

Oggi la Russia è uno strumento mosso dalle elite globali, come lo era già dopo la rivoluzione bolscevica e  Vladimir Putin è uno dei loro burattini (socialisti) tanto quanto Barack Obama. Cominciamo dall’inizio dalla rinascita della Russia come federazione regionale negli anni 90, dopo la caduta del patto di Varsavia.

Mikhail Gorbaciov, il leader largamente accreditato come colui che fu l’ultimo smantellatore dell’Unione Sovietica e che favorì la nascita della ” nuova” Russia , fu a lungo un sostenitore del ” Nuovo Ordine Mondiale” (parole sue) e di un governo globale centralizzato. In un discorso dal titolo “Prospettive sul Cambio Globale ” tenuto agli studenti del Lafayette College di Easton, in Pennsylvania, Gorbaciov sostenne che una soluzione del genere era necessaria per salvaguardare la “libertà”.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Y2bDZr0GCwQ

“Le opportunità che esistevano dopo la fine della guerra fredda … non furono sfruttate come si doveva. Allo stesso tempo, abbiamo visto che l’intera situazione mondiale non si è sviluppata positivamente . Abbiamo visto un deterioramento dove invece avrebbe dovuto esserci un movimento positivo verso un Nuovo Ordine Mondiale”.

E continuando :

“Ma siamo ancora di fronte al problema che ancora si deve costruire questo ordine mondiale. Abbiamo le crisi : ci sono i problemi dell’ambiente, c’è arretratezza e povertà, c’è mancanza di cibo. Tutti questi problemi esistono perché non abbiamo un sistema di governance globale.”

Quando fu chiesto nel 1995 dal San Francisco Weekly che cosa volesse dire Gorbachev con le parole “Nuovo Ordine Mondiale”, Jim Garrison , il direttore esecutivo della Fondazione Gorbaciov dichiarò, senza mezzi termini, che Gorbaciov non voleva niente di meno che un governo globales.

“Nei prossimi 20 o 30 anni, andremo a finire dentro un governo mondiale …. E ‘inevitabile. Accadrà e diventerà una cosa normale avere rapporti con tutto il mondo, come adesso succede, per esempio, se si sei un californiano e vuoi andare nel Vermont”.

Dobbiamo prendere atto che adesso sono passati quasi 20 anni da quando Garrison disse queste cose e gli eventi che spingono verso una valuta globale stanno prendendo sempre più velocità. Gorbaciov aveva previsto che il governo mondiale si sarebbe realizzato attraverso le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Ma ci sbabliamo se crediamo che questa visione del Nuovo Ordine Mondiale sia qualcosa limitato solo a Gorbaciov e alla sua cerchia :  Al Forum Mondiale nel 1995, guidato da Gorbaciov, Zbigniew Brzezinski, membro del Council On Foreign Relations, ebbe a dire :

” Non abbiamo un Nuovo Ordine Mondiale . … e non potremo arrivare ad un governo mondialese se faremo passi troppo lunghi e troppo veloci. … In breve, il presupposto per l’eventuale globalizzazione – per una vera globalizzazione – è una progressiva regionalizzazione, perché solo così potremo muoverci verso una unità maggiore, più stabile, più compiacente”.

Nel libro di Zbigniew Brzezinski  Tra due Età : il ruolo dell’America nell’Era Tecnotronica, si elabora l’ideologia che dovrebbe essere il marchio del governo del Nuovo Ordine Mondiale :

”Gli stati-nazione stanno gradualmente cedendo sovranità … ma si dovranno fare degli sforzi maggiori per modellare una nuova struttura monetaria mondiale.”

” La sovranità nazionale non è più un concetto vitale … il marxismo rappresenta uno ulteriore stato vitale e creativo nella maturazione della visione universale dell’uomo. Il Marxismo è allo stesso tempo una vittoria del fattore esterno dell’uomo attivo sul suo fattore interiore di uomo passivo, è una vittoria della ragione sulla fede … “

Brzezinski sembra essere in totale sintonia con Gorbaciov, ma perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi di quello che pensa Brzezinski sul futuro della sovranità americana? Forse perché Brzezinski è uno stretto e influente consigliere  di Obama per la politica estera.

Così adesso abbiamo stabilito che gli interessi politici di entrambe le parti dopo il 1990 tendevano verso un nuovo ordine mondiale e verso un governo mondiale con un’impronta decisamente socialista o marxista. Qualcuno potrebbe applaudire a questa prospettiva, anche se a qualcuno potrebbe non piacere; resta il fatto però che questo progetto sia quello apertamente promosso e avviato dai governi ufficiali e dalle elite dei paesi dell’est e dell’ovest. È un fatto innegabile.

Fin dalla sua creazione, la nuova Russia è stata progettata per diventare il catalizzatore di un governo globale, ma un governo globale gestito da CHI ? Come si dice, seguire sempre l’odore dei soldi.

La Russia ha più obblighi verso i banchieri internazionali di qualsiasi nazione del pianeta. Dopo il crollo dell’economia russa e la dissoluzione della vecchia Unione Sovietica, il paese era in grave difficoltà. Dal 1992 al 1996, il FMI è intervenuto sull’economia russa, con più di 22 miliardi di dollari di aiuti (ufficiali). Questo primo pacchetto di finanziamenti si rivelò un fallimento quando la Russia dichiarò default sia per i sui suoi debiti che il prestito del FMI che fu rinegoziato alla fine degli anni ’90.

Sono in molti a sapere del coinvolgimento del FMI in Russia, ma solo pochi sanno degli scandali, in particolare, sulla destinazione vera e finale dei fondi del FMI. Nel 1999, venne reso pubblico il fatto che il denaro del FMI era stato dirottato verso le casse delle élite delle mega-aziende-russe, verso le casse dei politici, e persino dei mafiosi. Questo denaro era stato erogato per la ricostruzione delle infrastrutture e dell’economia russa e invece, l’aristocrazia e il sottogoverno criminale se ne imboscarono una bella fetta.

Il denaro fu dirottato e lavato con l’aiuto della Bank of New York, un’istituzione fondata nel 1784 nientemeno che da uno dei promotori dell’internazionalizzazione delle banche centrali, Alexander Hamilton. La banca poi passò di mano e si fuse nel 2007 e ora si chiama The Bank of New York Mellon.

La replica del FMI all’accusa di non aver evitato lo scandalo, fu la solita : sviare immediatamente qualsiasi colpa, affermando di non aver avuto nessun controllo sul denaro, dopo che era arrivato nelle mani della Banca Centrale di Russia (CBR). Poi, visto che le rivelazioni sull’abuso e sulla scomparsa dei fondi continuavano, il FMI incaricò Pricewaterhouse Coopers di fare una audit sulla CBR ma i risultati di questa audit non sono mai stati resi pubblici.

Tuttavia, nel 1999, il governo russo ammise di aver occultato più di $ 50 miliardi di dollari in una banca-offshore-controllata nelle Channel Islands. Parte di questo denaro proveniva dai fondi del salvataggio del FMI. L’ex presidente della CBR , Sergey Dubinin , ha insistito sul fatto che il FMI fosse pienamente a conoscenza sul “CHI” dovesse prendere veramente quei fondi.

Putin è stato fatto sembrare un eroe da gran parte dei media main-stream, nel corso degli ultimi anni. La rivista TIME, una pubblicazione globalista di lunga data, recentemente ha pubblicato un articolo in prima pagina con questo slogan: “Un’America debole parla a vanvera. Una Russia ricca risorge— e al suo capo non importa quello che pensano gli altri.”

Questa Copertina del TIME è stata pubblicata in ogni paese in cui la rivista è distribuita, eccetto che negli Stati Uniti.

The Times of Britain ha dichiarato Putin ” Uomo dell’Anno 2013″ e tra i simpatizzanti del movimento per la Libertà, il culto di Putin è cresciuto fino a livelli preoccupanti. Direi che almeno la metà del nostro movimento crede veramente che Putin e la Russia siano una luce guida nella lotta contro la globalizzazione e contro il Nuovo Ordine Mondiale. Forse, perché molti cercano degli eroi che siano capaci di salvarli e non cercano di salvarsi da soli, con le proprie forze.

MOlti, qui in America, hanno celebrato la candidatura di Putin per il Premio Nobel per la Pace per il suo “intervento” nella crisi siriana come un riconoscimento, ma in realtà, si sarebbe dovuto commemorare solo il fallimento dell’amministrazione Obama, che si è invischiata in operazioni di guerra in una zona dove né gli USA né la Russia dovevano avere voce in capitolo.

Ricordiamoci che sia la Russia che gli Stati Uniti non sono altro che falsi duellanti che si battono in una falsa-arena-gladiatoria, ingaggiati dal FMI. La guerra contro la Siria è stata sventata perché le elite non sono riuscite a trovare l’appoggio di abbastanza americani che potessero rendere l’azione plausibile. Ogni guerra provocata ad arte ha bisogno che ci sia una percentuale di creduloni nella popolazione per essere giustificata.

Volete sapere perché la gente non li ha seguiti nel loro progetto? Per gli sforzi instancabili di chi ha scritto e gridato dai media alternativi.

E’ stato il Movimento per la Libertà che ha raccontato tutte le bugie nascoste dietro l’insurrezione siriana; dietro l’attacco al Consolato a Bengasi, in Libia ; dietro al coinvolgimento della CIA con al-Qaeda a Damasco, ecc… E’ il Movimento della Libertà che merita l’ apprezzamento per aver fermato il programma globalista che voleva utilizzare la Siria come provocazione per un falso scontro tra Stati Uniti e Russia.

Eppure molti stanno esaltando il burattino delle elite, Putin , mentre lui si prende tutto il merito per quello che abbiamo fatto noi, con il nostro impegno continuo. L’aspetto più spaventoso di questo falso paradigma tra Oriente e Occidente è che è stato capace di ravvicinare tutti quelli che parlano di libertà qui, in America.

Se permetteremo che ci prendano per babbei o che si credano che siamo gente che fa il tifo per la Russia, o se vogliono mischiarci con quelli che stanno sempre dalla parte di chiunque non la veda come il nostro governo, allora avremmo perso la nostra battaglia. Saremo inghiottiti, anche noi, dalla marea della guerra, pur sapendo che di avere intorno solo delle comparse, solo dei falsi profeti, attori che ricitano una parte di un dramma umano.

La nostra missione, come Movimenti per la libertà, vuole un’America (e un mondo) veramente libera e sovrana, che non si confonda in mezzo al caos di una scacchiera dove si gioca una partita a livello mondiale. E’ ora di accettare che il destino di questo paese e forse di tutto il futuro della libertà umana sta poggiando esclusivamente sulle spalle della resistenza, di quella resistenza che facciamo noi, qui da casa.

Non c’è nessuna nazione, là fuori, nell’etere delle banche centrali che possa aiutarci. Prima verremo a patti con la realtà e prima ci renderemo conto di essere soli. Solo così potremp essere più forti, quando comincerà la lotta.

 


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