http://www.asianews.it Pasqua, la vittoria sulla morte e l'impotenza Roma (AsiaNews) - Pasqua, col suo messaggio di vittoria sul male e sull'inferno, è arrivata. Eppure se guardiamo alla situazione del mondo e dell'Asia in particolare, prende un certo sconforto. Quasi impotenti, assistiamo alla vittoria del più forte. Il modo in cui la Russia di Vladimir Putin ha sfilato la Crimea dalle mani dell'Ucraina ne è un esempio: con la motivazione - vera o presunta - di difendere la popolazione di lingua russa, con un referendum non proprio limpido e soprattutto con battaglioni armati alle frontiere, una penisola multietnica è ritornata sotto l'egida di Mosca, creando ora problemi alle minoranze ucraine e tatare che della Russia ricordano la dittatura e le deportazioni forzate. Le sanzioni e i discorsi dell'Unione europea e degli Stati Uniti "fanno il solletico" al gigante ex sovietico a detta degli stessi analisti russi. A dire di diversi osservatori asiatici, le mosse della Russia aprono ai timori che anche altri Paesi possano prendere spunto dalla sua sfrontatezza per occupare e impossessarsi di territori contesi. Vi è il conflitto fra India e Pakistan sul Kashmir; le isole Spratly fra Cina, Vietnam e altri quattro Stati; le Kurili fra Russia e Giappone; le Senkaku/Diaoyu fra Giappone e Cina, ecc... I fatti della Crimea rischiano di essere un catalizzatore per guerre di confine che sotto il manto del patriottismo, nascondono motivazioni economiche, strategiche, geopolitiche. Anche la guerra in Siria non sembra interrompere le sofferenze di cristiani e musulmani di quella terra, dopo la flebile speranza dei dialoghi di pace a Ginevra, scivolati anche qui nell'impotenza della comunità internazionale e nel rafforzamento del linguaggio delle armi. La legge del più forte e l'impotenza sembrano dominare anche la vita quotidiana di tutto il pianeta fra disoccupazione, povertà, ricchezza dei più ricchi e soprusi. Eppure proprio una lotta fra impotenza e legge del più forte si è combattuta sul Calvario, con l'apparente sconfitta del bene. Questo "duello" - come lo chiama la liturgia - è continuato nel profondo del sepolcro, quando l'impotenza più grande, quella della morte, sembrava dare ragione a chi voleva cancellare l'Amore che era venuto ad abitare fra gli uomini. Ma l'Amore ha vinto, non l'amore come sentimento o come idea, ma la Persona fonte dell'amore, capace di attraversare tutte le barriere del potere del più forte, trasformando i luoghi di morte in occasioni di vita, che zampilla dalle rocce aride della disperazione e dell'impotenza. La storia della Chiesa non è la diffusione di un'idea o di un'ideologia che vince col potere o con gli eserciti: essa è la storia di incontro e trasmissione (tradizione) da una vita cambiata dalla fede a un'altra che attende. "La Chiesa - ha detto papa Francesco nella Evangelii Gaudium - non cresce per proselitismo, ma per attrazione" (n. 14). Tutto questo rende ogni cristiano protagonista della missione, a cui tante volte si delegano solo "specialisti" e "clero", e rende tutti noi responsabili di mostrare i segni di novità che la resurrezione di Gesù ci ha donato. Da questo punto di vista, è importante custodire la testimonianza dei martiri, non di generici rappresentanti di qualche organizzazione umanitaria, ma di coloro che hanno dato la vita esplicitamente per Gesù Cristo, fino alla morte. La loro fine non è stata una sventura, ma un seme che ha fruttificato. Un esempio: la morte di mons. Giuseppe Fan Zhongliang, vescovo di Shanghai, per quasi 30 anni in prigione o nei campi di lavoro forzato nel Qinghai, ha aperto una breccia nel controllo dello Stato sulla Chiesa cinese e, ancora più importante, ha visto migliaia di fedeli delle comunità sotterranee e ufficiali partecipare insieme all'eucarestia, dopo anni di "scomuniche" reciproche. L'alleluja del mattino di Pasqua non risuona subito: il seme deve avere il tempo di marcire e di rinascere. Ma ormai la fede in Gesù Cristo che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita è anche l'unica strada in un mondo che si scopre sempre più diviso e impotente, dalle idee corrotte e putrefatte. Buona Pasqua.
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