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12.03.2014

Risoluzione europea dice sì al Santuario Artico e stop all'estrazione petrolifera
di Vincenzo Cassano

Niente pesca industriale ed estrazione di petrolio al polo nord: si muove in questa direzione una risoluzione approvata oggi al Parlamento Europeo e salutata con favore da Greenpeace.

La risoluzione viene a seguito della campagna internazionale 'Save the Arctic', sostenuta da più di cinque milioni di persone, secondo Greenpeace.

«Questo atto rappresenta una chiara rottura rispetto alle posizioni attuali dei Paesi membri del Consiglio Artico, come la Norvegia e la Russia che si sono opposte all’istituzione di un’area protetta nella regione artica. Solo la Finlandia – un altro stato artico - ha di recente preso posizione ufficiale per un 'Santuario Artico'», si legge in un comunicato di Greenpeace. Degli attivisti del gruppo erano stati arrestati in Russia dopo un blitz su una petroliera.

«Quello che accade nell’Artico ci riguarda tutti. Sono contentissima per questa notizia perché rappresenta un passo che potrà rilanciare il dibattito. Chiedendo l’istituzione di un Santuario al Polo Nord, i parlamentari europei hanno risposto positivamente ai milioni d persone che vogliono che l’Artico venga protetto per il bene delle future generazioni», ha commentato Sini Saarela, attivista finlandese membro degli Arctic 30, gli attivisti imprigionati per due mesi in Russia, secondo il comunicato.

Greenpeace si aspetta che la risoluzione dia maggiore spazio alle questioni dell'Artico nell'agenda dei ministri europei, «che finora hanno evitato di affrontare seriamente l’argomento della rapida industrializzazione della regione artica da parte di compagnie petrolifere come Shell, Bp e Gazprom».

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