Originale: Climate and Capitalism
http://znetitaly.altervista.org
15 dicembre 2014

L’accordo di Lima delude l’umanità e la terra
di autori vari
Traduzione di Maria Chiara Starace

A tarda notte, 194 paesi della Convenzione quadro sul cambiamento climatico ha finalmente raggiunto un accordo. Lungi dall’essere soddisfacente,  ha messo a rischio “qualsiasi accordo storico “ di Parigi. Le ONG e i movimenti per la giustizia della terra, compresi Attac France e gli amici della terra in Francia, hanno diffuso questa prima analisi.

NESSUNA GIUSTIZIA NEI RISULTATI DI LIMA

Il mondo si trova davanti a un’emergenza planetaria: il cambiamento di clima, causato da un sistema che pone la ricerca del profitto al di sora delle necessità della gente e dei limiti della natura. La scienza climatologica prevede che presto infrangeremo dei fondamentali punti critici e che potremmo essere intrappolati tra i 4°-5° C di riscaldamento con impatti catastrofici per tutti noi.

La Conferenza di Lima avrebbe dovuto essere una pietra miliare che segnava il modo in cui i governi avrebbero agito con urgenza  per affrontare il cambiamento del clima e appoggiare le persone vulnerabili in tutto il mondo per adattarsi ai suoi impatti che ci intrappolano.

La richiesta concreta era di prefiggersi il modo in cui incrementeremmo le riduzioni di emissioni da adesso al 2020, e di fissare obiettivi a lungo termine riguardo al clima per essere sicuri di limitare l’aumento delle temperature al di sotto di 1,5°C. E’ perciò necessario che gli obiettivi climatici, ci tengano entro il bilancio delle emissioni, che dovrebbe essere condiviso in base al principio delle responsabilità comuni ma diversificate e delle rispettive abilità e che dovrebbero onorare il debito del clima.

Quello che abbiamo visto a Lima è un’altra nella serie di decisioni annuali che minano le regole internazionali per il clima, deludendo le persone e il pianeta.

Le promesse di riduzione prima del 2020 sono ingiuste e deboli e non ci avviano neanche sulla strada che porta a infrangere i 2°C di riscaldamento prima della metà del secolo.

I promessi incrementi di impegno non si sono materializzati nel 2014, e non ci è stato neanche un impegno a rivederli urgentemente, correggerli o revisionarli.

Lima ci prepara per un accordo a Parigi che ignora le necessità e i diritti delle persone colpite in tutto il mondo  escludendo impegni vincolanti per il finanziamento, l’adattamento, le perdite e i danni e il trasferimento di tecnologia.

Questo risultato non riesce a collegare le azioni di paesi con la tecnologia e i finanziamenti, necessari a mettere in grado le persone del Sud di adattare e costruire la capacità di ripresa e di occuparsi della perdita e del danno causati dagli impatti del cambiamento di clima , e anche di realizzare azioni di attenuazione senza le quali il mondo non raggiungerà la portata di trasformazione e della giusta transizione necessaria a limitare l’aumento delle temperature al di sotto di 1,5°C.

Quello che è stato deciso a Lima apre la possibilità che ogni paese decida di fare andare avanti la propria azione climatica, senza fare riferimento a ciò che richiedono la scienza, la gente e la giustizia, e senza un chiaro quadro normativo. Abbiamo visto i politici, specialmente quelli degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e i loro alleati, agire nell’interesse delle grosse aziende inquinanti, determinate a deregolamentare il regime interazionale del cambiamento climatico, fondamentalmente minando la convenzione sul clima dell’ONU tramite l’indebolimento delle regole per i paesi sviluppati, trasferendo le responsabilità al Sud, e ignorando il loro obbligo legale e morale di trasferire i finanziamenti e la tecnologia.

Andando via da Lima vediamo che di nuovo una porta secondaria si è aperta per l’ulteriore espansione  del fallito esperimento dei mercati dell’anidride carbonica, compresi, probabilmente, crediti di carbonio dalle foreste e dal suolo, che minano i diritti alla terra delle comunità e che sarebbero devastanti per gli agricoltori e per le comunità forestali in tutto il mondo, impedendo, allo stesso tempo la trasformazione di cui abbiamo necessità.

Il Vertice dei Popoli durante la sua marcia attraverso le strade di Lima, ha domandato le difesa della Madre Terra, e la garanzia dei diritti di tutti i popoli, di tutti i generi. Ha presentato una chiara visione per le soluzioni per la crisi del clima, e per le alternative alle sue cause.

La gente di tutto il mondo sta accogliendo queste alternative e sta combattendo per trasformare il sistema. Stiamo lottando per la sopravvivenza e per la salvezza e sicurezza delle nostre case e dei nostri mezzi di sostentamento di fronte ai disastri del clima.

Stiamo combattendo per la trasformazione di sistemi di energia, lontano dai combustibili fossili, verso l’accesso a sistemi energetici decentralizzati, rinnovabili, sicuri, controllati dalle comunità, per tutti. Stiamo difendendo la sovranità del nostro cibo e stiamo espandendo le soluzioni agro-ecologiche, e contemporaneamente stiamo lottando per adattarci alle conseguenze devastanti dell’essere segregati nel cambiamento del clima. Proprio come i programmi di selvicoltura a base comunitaria operano nell’interesse della gente, particolarmente della gente locale,, invece dei banchieri e del capitale finanziario nel nord.

La gente sta costruendo potere, a livello locale, nazionale e globale. Continuiamo a mettere sempre più gente sulla strada, a bloccare le miniere, i porti, gli uffici delle grosse aziende, e la nostra forza sta aumentando, così come il nostro potere. Rivendicheremo il nostro potere da coloro che non agiscono nel nostro interesse. Ci opporremo all’imposizione di un ‘accordo per il clima globale’ che non fa nulla per il clima e anche meno per la gente.

Hanno tentato di seppellirci qui a Lima, ma siamo come i semi, e cresceremo fino a diventare una foresta di resistenza.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/lima-agreement-fails-humanity-and-the-earth

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