http://www.greenreport.it I Pacific Climate Warriors bloccano il più grande porto carbonifero del mondo Il 17 ottobre i Pacific Climate Warriors hanno bloccato la più grande minaccia per le loro isole: l’industria dei combustibili fossili ed hanno interrotto con le loro canoe l’accesso al Newcastle Coal Port, in Australia. Solo 4 delle 12 navi carboniere sono riuscite a forzare il blocco delle canoe che rappresentavano 12 Stati insulari del Pacifico. I Guerrieri climatici del Pacifico hanno spiegato: «Il carbone che lascia questa porto ha un impatto diretto sulla nostra cultura e le nostre isole. E’ chiaro che questo è il tipo di azioni che dobbiamo intraprendere per sopravvivere. Il cambiamento climatico è una questione che riguarda tutti e le coal companies possono solo aspettarsi ulteriori azioni come questa in futuro». Utilizzando le loro canoe tradizionali, 30 Pacific Climate Warriors, hanno attraversato le rotte delle grandi navi carboniere in arrivo al Newcastle Coal Port, riuscendo praticamente a bloccare per un giorno il più grande porto carbonifero del mondo. La polizia australiana ha cercato inutilmente di impedire, da terra e da mare, i blitz della canoe partite dalla costa dopo una cerimonia tradizionale di buon augurio e saluto e danze di guerra polinesiane. Ai Pacific Climate Warriors si sono uniti gli ambientalisti in kayak e barche a vela e le organizzazioni degli aborigeni australiani. Non sono mancati momenti di tensione, come quando la canoa delle Isole Tonga è stata affondata Le associazioni ambientaliste che appoggiano i Pacific Climate Warriors, a cominciare da 350.0rg, dicono: «Sappiamo che le azioni del Pacific Warriors, diventeranno così potenti che l’industria dei combustibili fossili dovrà lanciare le sue macchine di pubbliche relazioni multi-milionarie nel tentativo di respingerli. Ma faremo così tanto rumore che sarà impossibile respingerli anche per la più potente macchina di PR».
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