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http://www.greenreport.it/ Gas serra, dopo l’allarme Onu la marcia globale contro il riscaldamento del pianeta People’s Climate March, New York chiama Roma. Il 21 settembre la giornata di mobilitazione Se gli ambientalisti e il mondo scientifico erano già grandemente preoccupati per il riscaldamento globale, i dati appena pubblicati dalla World meteorological organization (Wmo) che confermano come nel 2013 si sia registrato un nuovo record di gas serra nell’atmosfera (mentre diminuisce rapidamente la capacità della terra e degli oceani di assorbirli) hanno acuito la necessità di (re)agire subito. Si comincerà il 21 settembre, con la giornata mondiale di mobilitazione contro i cambiamenti climatici, in occasione del vertice dei capi di Stato organizzato dal segretario generale dell’Onu, Ban ki-moon a New York, per discutere del global warming e della lentezza con la quale la affrontano politica e business, a società civile si incontrerà in centinaia di piazze di tutto il mondo, nella più grande manifestazione globale per il clima mai organizzata, la People’s Climate March. Tra le piazze di tutto il mondo che parteciperanno all’iniziativa c’è anche Roma, dove Legambiente, KyotoClub, Italian Climate Network e Power Shift Italia, insieme danno appuntamento alle ore 17 del 21 settembre in via dei Fori Imperiali, «per unire simbolicamente il Colosseo a New York e dare voce alla società civile che chiede interventi urgenti e concreti contro i cambiamenti climatici». Secondo il Kyoto Club, dai dati contenuti nel Rapporto annuale “Greenhouse Gas Bulletin” della Wmo «Emerge che nel 2013 si sono registrati, a livello globale, livelli record di concentrazione di gas serra in atmosfera. Si assiste a un punto di non ritorno». Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, «siamo di fronte a un ulteriore allarmante segnale che deve stimolare l’Europa a definire obiettivi incisivi per il 2030, come premessa per il raggiungimento nel 2015 di un serio accordo globale sul clima. I dati sulla crescita record della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera nel 2013, +2,9 ppm, segnalano la difficoltà di assorbimento della CO2 da parte della vegetazione e degli oceani. Un ulteriore allarmante segnale che deve stimolare l’Europa a definire obbiettivi incisivi per il 2030, come premessa per il raggiungimento nel 2015 un serio accordo sul clima» Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, spiega: «Vogliamo organizzare una manifestazione allegra in bici, con musica e stand, proiezioni e un collegamento con New York. L’obiettivo dell’iniziativa è infatti di dare voce a cittadini, famiglie e giovani che vogliono un modello economico ed energetico diverso, ma anche di promuovere, diffondere e far conoscere le alternative concrete e già integrate nei territori. I cambiamenti climatici hanno ripercussioni sull’intero pianeta e ci riguardano tutti da molto vicino. A pochi giorni dall’ennesima catastrofe nel Gargano, che ancora una volta ha seminato vittime e distruzione, è ormai evidente che non sono un rischio lontano, ma un dramma con cui occorre fare i conti anche per paesi dell’area mediterranea. I dati riportati dall’Organizzazione meteorologica mondiale sono preoccupanti. Serve un cambio di passo da parte dei governi, una forte accelerazione, nell’adottare e imporre misure di riduzione delle emissioni e seri ed efficaci interventi di adattamento. Da parte di tutti è necessaria una forte assunzione di responsabilità eppure il nostro governo continua a sostenere politiche energetiche autolesioniste e non riesce a distaccarsi dalle vecchie idee di politica industriale e di governo del territorio, non riuscendo proprio a capire che oggi è un’esigenza popolare e un’opportunità economica muoversi verso un’economia a basse emissioni di CO2». Che non significa concentrarsi ciecamente sul solo settore energetico. Un’economia sostenibile implica una migliore gestione delle risorse materiali, e non solo dell’energia. Waste Strategy (Was) il think tak sui rifiuti e il riciclo di Althesys, porta l’esempio di un’altra prospettiva con cui guardare all’aumento record delle concentrazioni di CO2 in atmosfera rivelate dal Wmo. Sono alcune anticipazioni del “WAS Report 2014”, che include un’ampia valutazione delle strategie economiche e politiche collegate al ciclo dei rifiuti e che sarà presentato a Roma il 30 ottobre. Come spiega l’amministratore delegato di Althesys, Alessandro Marangoni, «in Italia nel 2013 il riciclo dei rifiuti urbani (comprendente carta e cartone, vetro, plastica, acciaio, alluminio, legno, RAEE e pneumatici) ha permesso di evitare 9.144.541 ton equivalenti di CO2. In termini economici, calcolando il costo delle emissioni di gas serra ai prezzi attuali del mercato europeo delle emissioni (ETS), si tratterebbe di un risparmio di 56 milioni di euro. Ma se la stima viene fatta utilizzando il valori della carbon tax britannica il risparmio è ben più alto, 183 milioni di euro». L’aumento dei gas serra, dunque, «potrebbe essere contrastato anche dalla gestione dei rifiuti». E al primo posto di questo percorso, dopo la riduzione a monte, c’è proprio il riciclo.
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