http://znetitaly.altervista.org Un importante articolo di Al Gore Al Gore ha scritto un articolo importante, “Il punto di svolta: nuova speranza per il clima”, pubblicato il 18 giugno sulla rivista Rolling Stone. Sottotitolo dell’articolo: “E’ ora di accelerare la svolta in direzione di un futuro a basso carbonio”. E’ un articolo esaustivo il cui punto principale è che le forze delle energie pulite stanno vincendo: “Stiamo assistendo all’inizio di una massiccia svolta a un nuovo modello di distribuzione dell’energia, da un modello a griglia facente capo a una ‘stazione centrale’ che risale agli anni intorno al 1880 a un modello a ‘vasta distribuzione’ con pannelli solari sui tetti, accumulo in sito e su rete a batteria e microreti”. Carbone, petrolio e gas, ritiene Gore, sono in gravi difficoltà, mentre il solare e l’eolico stanno crescendo rapidamente, in gran parte grazie a una grossa caduta dei relativi prezzi cui il mondo assistito circa nell’ultimo mezzo decennio. Al Gore sembra dare addosso con fermezza ai combustibili fossili, non solo al carbone e al petrolio. Ecco che cos’ha da dire sulla trivellazione e la fratturazione idraulica del gas: “Quest’anno la Citigroup ha riferito che la diffusa convinzione che il gas naturale l’offerta del quale è salita alle stelle negli USA con il gas di scisto da fratturazione continuerà a essere l’alternativa prescelta al carbone è sbagliata, perché anch’esso cadrà vittima del continuo declino del costo dell’elettricità solare ed eolica”. Gore vede la necessità che il governo intervenga se non si vuole che questa svolta rallenti: “Abbiamo gli strumenti politici che possono accelerare in misura spettacolare la transizione all’energia pulita che le forze del mercato alla fine produrranno a un ritmo meno intenso. Lo strumento più importante è identificato da molto tempo: dobbiamo imporre un prezzo al carbonio nei nostri mercati, e dobbiamo eliminare le grandi sovvenzioni che alimentano le sregolate emissioni di inquinamento che causa il riscaldamento globale”. Egli conclude offrendo questa risposta alla domanda davvero grossa: è troppo tardi? “C’è tempo sufficiente? Sì. I danni sono stati prodotti e il periodo delle relative conseguenze proseguirà per un certo tempo in futuro, ma c’è ancora tempo per evitare le catastrofi che minacciano di più il futuro. Ciascuna delle tendenze citate più sopra nella tecnologia, nel commercio, nell’economia e nella politica rappresenta una rottura con il passato. Prese insieme costituiscono una speranza genuina e realistica che alla fine ci metteremo su un percorso per risolvere la crisi climatica.” Gore non è l’unico ad aver parlato o scritto in questi termini l’anno scorso o più in meno in tale periodo, ma che lo faccia uno della sua statura non è cosa da poco ed egli ha fatto un ottimo lavoro nel mettere insieme informazioni e analisi in un formato accessibile e leggibile. Farlo oggi, da parte sua, per dare alla gente nel mondo speranza che alla fine possiamo sostituire i combustibili fossili con rinnovabili basate principalmente su sviluppi molto concreti dei sistemi energetici mondiali è un vero sostegno morale. Detto questo, io ho alcune riserve su quanto egli ha scritto. Sono nel bel mezzo dell’organizzazione della primissima marcia nazionale contro l’esportazione di gas da fratturazione, che avrà luogo il 13 luglio a Washington D.C. (http://stopgasexports.org). L’appello è “Fermiamo le Esportazioni di Gas da Fratturazione a Cove Point e Oltre”. Invece di espandere la fratturazione mediante la costruzione di terminali per l’esportazione per spedire il gas in Asia e in Europa, dove i prezzi sono più elevati, sollecitiamo il blocco della corsa al gas e una politica energetica di ‘Prima le Rinnovabili!”. Spero che le previsioni di Citigroup a proposito dell’eolico e del solare a evitare l’ascesa del gas come alternativa al carbonio siano accurate, ma metto in dubbio che le cose stiano oggi così. La Commissione Federale per la Disciplina dell’Energia, FERC, sta attualmente valutando 14 proposte di costruzione di terminali di esportazione lungo le coste statunitensi. Sinora ne sono state approvate due, con la chiara possibilità che il terminale di Cove Point sia approvato nel giro di un paio di mesi. L’amministrazione Obama, contemporaneamente alla sua proposta di disciplinare il carbonio nelle centrali elettriche e a Obama che tiene discorsi stimolanti sulla necessità di azione, continua ad appoggiare pubblicamente la spettacolare ascesa del suo sguardo alla produzione statunitense di gas e petrolio e continua a compiere passi per promuovere l’esportazione dagli Stati Uniti di gas da fratturazione, di carbone e petrolio. Questo porta alla mia seconda principale riserva. Anche se Gore cita il movimento dei disinvestimenti e l’importanza dell’attivismo dei cittadini, leggendo il suo articolo sarebbe facile ritenere che la principale ragione di questi sviluppi ottimistici sia la caduta dei prezzi del solare e dell’eolico SENZA riferimento al lavoro compiuto dagli attivisti del clima circa nell’ultimo decennio. Grazie in non piccola parte al loro lavoro, ci sono Standard sulle Energie Rinnovabili in circa 30 stati che impongono una crescente quantità di energie rinnovabili in una generazione statale di energia, un fattore decisivo nella crescita dell’uso delle rinnovabili. Il movimento del clima mediante la sua organizzazione di base, le sue azioni e dimostrazioni, il suo lavoro con i media e altro ha costruito un sostegno politico vasto alla svolta all’eolico e al solare. E il movimento contro la rimozione delle cime montane e i nuovi impianti a carbone, le sabbie e bituminose e le loro condutture, la fratturazione e la trivellazione di petrolio e gas in alto mare ha dimostrato capacità di resistenza e ha conquistato vittorie. Considerato il potere e la ricchezza dell’industria dei combustibili fossili tre delle cinque maggiori imprese statunitensi sono società petrolifere o del gas, e cinque su dieci lo sono internazionalmente non possiamo mollare nella costruzione assolutamente essenziale del movimento per combattere il loro potere non solo sui Repubblicani, ma anche sui Democratici a Washington. Infine, a proposito del ‘capitalismo democratico’, cui Gore fa brevemente riferimento sia per sostenere la necessità di più democrazia e di riforme del capitalismo, considerata la “corruzione del sistema ad opera di quantità oscene di denaro” e i “crescenti livelli di disuguaglianza in tutto il mondo”, è una buona cosa sentirlo fare questi appelli a tali riforme, ma a me sembra che, poiché è il capitalismo delle aziende giganti, il sistema che domina il mondo, che ha parecchio a che fare con il caos in cui ci troviamo, dobbiamo essere aperti a prendere in considerazione altre possibilità. Sto leggendo ‘La grande opera’ di Thomas Berry. A un certo punto egli sollecita il mondo a “passare dalla nostra norma di valore e realtà centrata sugli umani a una centrata sulla terra. Solo in questo modo possiamo adempiere il nostro ruolo umano all’interno del funzionamento del pianeta su cui viviamo. Potremmo cominciare [a realizzare questo] riconoscendo che la comunità vitale, la comunità di tutte le specie viventi, compresa quella umana, è la realtà maggiore e di maggior valore. L’interesse principale della comunità umana deve essere la difesa e il miglioramento di questa comunità complessiva, anche nell’interesse della nostra stessa sopravvivenza”. A me sembra che, mentre attribuiamo priorità a una rapida svolta dai combustibili fossili, dobbiamo anche costruire alternative ai valori e alle istituzioni dominanti basate sull’avidità, sull’”io prima di tutto” e sul potere sugli altri. Abbiamo bisogno di nuovi modi di condurre gli affari, di assumere decisioni governative e di lavorare e vivere insieme che si muovano nella direzione che Berry sollecita. Fortunatamente, da quello che posso vedere, particolarmente a livelli locali, anche tale lavoro è ben in corso. C’è davvero speranza nel futuro. Ted Glick è Coordinatore Nazionale della Campagna della Rete di Azione Climatica Chesapeake. Scritti precedenti e altre informazioni sono reperibili presso http://tedglick.com. www.znetitaly.org Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/al-gores-important-piece/
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