http://www.ilcaffegeopolitico.org Al-Shabaab colpisce in Kenya
Il gruppo integralista islamico somalo Al-Shabaab ha colpito due cittadine sulla costa del Kenya facendo numerose vittime. In 3 Sorsi analizziamo gli eventi, il tentativo del governo keniota di attribuirne la responsabilità all’opposizione e le mosse di Al-Shabaab nell’area per indebolire la missione AMISOM. GLI EVENTI Nella notte tra Sabato 5 e Domenica 6 Luglio, un commando di miliziani armati ha preso d’assalto due cittadine sulla costa del Kenya. L’attacco ha provocato, secondo dati della Croce Rossa del Paese africano, un totale di 22 morti. Secondo le prime ricostruzioni della polizia locale, circa 15 miliziani armati di fucili automatici sarebbero arrivati dal mare cominciando a sparare appena entrati nei centri abitati. Alcuni edifici, tra i quali una chiesa, sono stati dati alle fiamme e la stazione di polizia del luogo è stata attaccata. IL GOVERNO ACCUSA L’OPPOSIZIONE Le autorità keniote e la polizia hanno subito attribuito la responsabilità dell’accaduto a elementi anti-governativi che agirebbero da tempo nelle stesse zone. Questi farebbero parte del Mombasa Republican Council (Consiglio Repubblicano di Mombasa) che ha come obiettivo l’espulsione dei cristiani dall’area tramite una ribellione dei musulmani. Le autorità sostengono che il gruppo sia un sostenitore dell’ex Primo Ministro Raila Odiga. Il Presidente del Kenya Uhuru Kenyatta e il Ministro dell’Interno si sono uniti a chi vede responsabilità dell’opposizione nell’attacco alle due cittadine. Oggi sono previste manifestazioni organizzate dall’opposizione a Nairobi per costringere il governo a riferire sui problemi di sicurezza del Paese, sull’aumento del costo della vita e sullo scioglimento dell’autorità elettorale. Molti osservatori hanno notato la coincidenza tra il raduno degli oppositori al governo e l’attribuzione a questi ultimi di aver sostenuto, almeno indirettamente, l’assalto dei miliziani. Quasi a confermare l’intenzionalità dell’accusa, a Raila Odiga ed altri leader dell’opposizione è stato vietato di partecipare alle manifestazioni. LA RIVENDICAZIONE DI AL-SHABAAB Il gruppo integralista islamico Al-Shabaab, operante in Somalia, ha rivendicato l’attacco della notte tra Sabato e Domenica, che diventerebbe il secondo compiuto in territorio keniota dopo quello di circa un mese fa che provocò 65 vittime. Il gruppo controlla vaste aree della Somalia meridionale, proprio al confine con il Kenya, inoltre l’arrivo via mare avrebbe proprio l’impronta dell’Al-Shabaab, a causa dei suoi stretti legami con la pirateria somala. L’attacco sulle coste keniote fa parte di una strategia volta a riguadagnare terreno in Somalia a scapito delle forze della missione dell’Unione Africana AMISOM (African Union Mission in Somalia) senza le quali Al-Shabaab avrebbe facilmente ragione delle forze governative di Mogadiscio. Il Kenya fornisce il secondo contributo per importanza e numero di truppe alla missione, dopo l’Uganda. I due Paesi, insieme all’Etiopia, costituiscono il nerbo di AMISOM. La stabilizzazione della Somalia è fondamentale per tutti e tre i Paesi africani che temono l’espandersi delle operazioni degli integralisti islamici nei loro territori. Al-Shabaab, dal canto suo, sta adottando la classica tattica del rendere costoso e spossante per le energie morali ed economiche dei Paesi coinvolti il mantenere le proprie truppe nella missione AMISOM. Gli attacchi in Kenya, facilmente raggiungibile via mare e direttamente confinante con le aree controllate dal gruppo sembra far parte di questa strategia.
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